lunedì 28 gennaio 2013

ecumenismo

La Chiesa sognata dai progressisti ...


... è senza dubbio quella episcopaliana, ossia gli anglicani americani (che, per ragioni di patriottismo, dopo la Rivoluzione americana abbandonarono l'odiato riferimento inglese e si rinominarono episcopaliani; essi fanno comunque parte a pieno titolo della Comunione anglicana, che fa capo all'Arcivescovo di Canterbury).

Perché? Giudicate voi alcune delle ultime performance di questa confessione religiosa:

- E' ben noto come tutta la comunione anglicana sia sul punto di implodere per la questione dell'ordinazione dei gay. Non di persone di tendenze omosessuali; parliamo proprio di gay "praticanti", come il vescovo del New Hampshire Gene Robinsons, che dopo aver abbandonato moglie e figli si è "sposato" con l'amante, col quale convive felicemente in vescovado (ha detto che è sempre stato il suo sogno diventare una june bride, che tradurremo come "una sposina"). Particolare importante: la (pseudo)ordinazione episcopale è avvenuta dopo che il Nostro aveva già reso pubblica la sua scelta di campo (se così si può dire);

- La reverenda Katherine Ragsdale (foto a destra), ha pronunziato un sermone, da lei scritto e pubblicato su internet, nel quale afferma che (citiamo) "l'aborto è una benedizione". E non solo nei soliti casi (violenza, anomalie fetali, povertà, "assenza di supporto sociale"), ma anche "quando una donna diventa incinta in una relazione d'amore, di sostegno e piena di rispetto, e ha ogni possibilità aperta avanti a sé, ma decide nondimeno di non volere un figlio; se ha accesso ad un aborto sicuro e poco costoso: non c'è tragedia in vista, solo benedizione". "Il nostro compito sarà compiuto", conclude la reverenda "solo quando una donna in ogni fase della gestazione, per qualunque ragione o anche senza alcuna ragione, potrà praticare l'aborto". (fonte: LSN).

- Ma anche per gli episcopaliani non sono solo rose e fiori, come nei felici casi sopra citati, e sono infiltrati pure loro da pestiferi integralisti, che vogliono soffocare l'afflato di apertura al mondo e alle minoranze, l'anelito ecumenico e lo spirito del Vaticano II (oops, scusate, l'ultimo non c'entra cogli anglicani, ci è scappato). Una di questi Torquemada dev'essere senz'altro la sciura nella foto a sinistra, con un improbabile pastorale-reliquiario in mano (ma mica venerano le reliquie, loro), ossia la vescovessa Geralyn Wolf, che vuole rimuovere una pretessa della sua diocesi che si dice "al 100% episcopaliana e mussulmana". Come questo connubio sia possibile, è comprensibile solo a chi ha approfonditamente studiato e assimilato il latitudinarismo anglicano (l'attitudine, tipica di questa religione, di imbarcare ogni cosa e il suo contrario). La presbitera in questione, che si chiama Ann Holmes Redding, dice che Gesù è divino, così come ogni uomo è divino. Dio è uno, come dicono sia cristiani sia musulmani, e questo Dio è lo stesso per entrambe le fedi. Logico quindi appartenere a tutte e due queste religioni che dicono in sostanza la stessa cosa. Il sillogismo non fa una grinza, no? [fonte: Coo-ees from the cloister]

Aggiornamento. Gentilmente Alan, lettore anglo-cattolico, ci invia queste precisazioni:

I have just read your article about the American Episcopal Church. Ouch! It's painful to have our private grief exposed in a Roman Catholic blog! ;-) There is, however, one small mistake. The name "Episcopal" was not chosen in patriotic rejection of "Anglican" (= English). The concept of an "Anglican Communion" is a later invention. Members of the Church of England in the eighteenth century would not have called themselves "Anglican". Although not completely unknown previously, the word Anglican came into widespread use in the nineteenth century, and at first it often meant "Anglo-Catholic", so that Church of England priests of low-church or evangelical beliefs would deny that they were "Anglican". In using the word "Episcopal", the Americans were following the Scots, who ordained their first bishops. (At that time, while the Church of England was the official religion of the state in England, the Scottish Episcopalians, who had supported the Stuart claim to the throne, were actually persecuted.)
 

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