domenica 20 settembre 2015

"Per molti" o "per tutti"?


"Per molti" o "per tutti"? Questo o quello per lui pari sono






Tra i bagagli del viaggio di papa Francesco a Cuba e negli Stati Uniti, iniziato oggi, c'è anche il messale delle sette messe che celebrerà nei due paesi.
Le celebrerà in due lingue, anzi, in tre se vi si aggiunge il latino.
La prima messa, domenica 20 settembre all'Avana nella Plaza de la Revolución, sarà tutta in spagnolo.
La seconda e la terza, lunedì 21 settembre a Holguín e martedì 22 settembre a Santiago de Cuba, anch'esse in spagnolo.
La quarta, mercoledì 23 settembre a Washington, con la canonizzazione del beato Junípero Serra, di nuovo tutta in spagnolo, ormai la seconda lingua degli Stati Uniti, molto diffusa tra i cattolici.
La quinta, venerdì 25 settembre a New York al Madison Square Garden, in inglese ma con la preghiera eucaristica in latino.
La sesta e la settima, sabato 26 settembre e domenica 27 settembre a Philadelphia, anch'esse in inglese con il canone  in latino.
Ebbene, se in tutte queste messe si vanno a guardare le parole della consacrazione, si scoprirà che non sono uguali tra loro.
Nella prima messa in lingua spagnola a Cuba, alla consacrazione del calice di vino si legge che il sangue di Gesù è versato "por vosotros y por todos los hombres para el perdón de los pecados": per voi e per tutti per il perdono dei peccati.
Nelle due messe successive a Cuba, sempre in spagnolo, invece che "por vosotros" si legge "por ustedes", ma con le altre parole immutate.
Nella messa a Washington, anch'essa in spagnolo, invece che "por todos los hombres" si legge però "por muchos": per molti.
E lo stesso avviene nelle successive messe negli Stati Uniti, nelle quali il canone è pronunciato in latino: il sangue di Gesù è versato "pro vobis et pro multis", per voi e per molti.
Che cosa si può dedurre da questa oscillazione tra il "per tutti" a Cuba e il "per molti" negli Stati Uniti, nelle parole della consacrazione?
Si può dedurre che l'annosa questione alla quale Benedetto XVI aveva tentato nel 2012 di dare una soluzione definitiva e unitaria in tutto il mondo è stata lasciata da papa Francesco in sospeso.
Il tentativo di papa Joseph Ratzinger era di ricondurre tutti i messali in uso nel mondo nelle varie lingue a una traduzione fedele e uniforme dell'originale "pro multis" del canone romano, a sua volta ripreso testualmente dal Nuovo Testamento.
Prima nel 2006 tramite la congregazione per il culto divino e poi nel 2012 con una sua lettera personale ai vescovi tedeschi Benedetto XVI sostanzialmente ordinò a tutte le conferenze episcopali di uniformare su questo punto i rispettivi messali, spiegandone le ragioni:

"Per molti" o "per tutti"? La risposta giusta è la prima
 (3.5.2012)
Ma quando un anno dopo papa Benedetto si dimise, alcune conferenze episcopali, tra cui l'italiana, ancora non si erano allineate all'indicazione e mantenevano nei loro messali la dizione "per tutti", entrata in uso dopo il Concilio.
Con l'avvento di Francesco, si è diffusa l'idea che tale dizione sia più consona all'estensione universale della "misericordia" incessantemente predicata dal nuovo papa.
Il quale però non risulta che abbia su questo punto una posizione rigida, né tanto meno un interesse ad imporla, visto l'uso indifferenziato che fa sia dell'una che dell'altra dizione, anche in questo suo viaggio a Cuba e negli Stati Uniti.

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