Magistero
dimenticato LA CHIESA HA LA MISSIONE D'INSEGNARE L'OSSERVANZA DEI PRECETTI E DI
ESORTARE ALLA PRATICA DEI CONSIGLI EVANGELICI
"E
guai a chiunque insegnasse il contrario, portando nella società il disordine e
la confusione" precisò san Pio X
La
vostra presenza, o figli diletti, Ci ricolma di grande letizia, perché se in
ogni parte del mondo cattolico si commemora la ricorrenza sedici volte
centenaria del riconoscimento e della tutela della libertà, che Gesù Cristo ha
dato alla sua Chiesa, era ben giusto che a dar prova della loro esultanza e
della loro devozione alla Cattedra di Pietro fossero fra i primi i non degeneri
figli di coloro, che primi gustarono i frutti dell’ Editto salutare.
Facciamo
pertanto con voi i Nostri rallegramenti, perché con questo atto dimostrate lo
spirito da cui siete animati e il voto vostro che ritorni quel tempo in cui era
concesso alla Chiesa di poter godere quella libertà, che le è necessaria per
esercitare fruttuosamente il suo ministero a bene delle anime e della società.
Perché è ben doloroso che, mentre ringraziamo la divina Provvidenza per aver
chiamato Costantino dalle tenebre del paganesimo onde erigesse templi ed
altari a quella Religione, che i suoi predecessori per tre secoli tentarono
sterminare; restituisse ai cristiani i beni usurpati, e desse al cristianesimo
piena libertà religiosa: noi in tanto vantato progresso di civiltà e in tanta
luce di scienza dobbiamo per la Chiesa reclamare indarno anche dai Governi
cristiani quella libertà, che essi medesimi riconoscono, o dovrebbero
riconoscere, necessaria allo svolgimento della sua azione soprannaturale sulla
terra.
La
Chiesa, questa grande società religiosa degli uomini, che vivono nella stessa
fede e nello stesso amore sotto la guida suprema del Romano Pontefice, ha uno
scopo superiore e ben distinto da quello delle società civili, che tendono a
raggiungere quaggiù il benessere temporale, mentre essa ha di mira la
perfezione delle anime per l’eternità. La Chiesa è un regno, che non conosce
altro padrone che Dio ed ha una missione tanto alta. che sorpassa ogni limite,
e forma di tutti i popoli d’ogni lingua e d’ogni nazione una sola famiglia; non
si può quindi nemmeno supporre che il regno delle anime sia soggetto a quello
dei corpi, che l’eternità divenga strumento del tempo, che Dio stesso divenga
schiavo dell’uomo.
Gesù
Cristo infatti, il Figlio eterno del Padre, cui fu dato ogni potere in cielo ed
in terra, ha imposto ai primi ministri della Chiesa, gli Apostoli, questa
missione : come mandò me il Padre, anch’io mando voi (IOAN. XX, 21). – Andate
dunque; istruite tutte le genti, battezzandole nel Nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo; insegnando loro di osservare tutto quello che
vi ho comandato. Ed ecco io sono con voi sino alla consumazione dei secoli
(MATTH. XXVIII, 19-20).
Dunque
la Chiesa ha da Dio stesso la missione d’insegnare, e la sua parola deve
pervenire alla conoscenza di tutti senza ostacoli che la arrestino, e senza
imposizioni che la frenino. Poiché non disse Cristo : la vostra parola sia
rivolta ai poveri, agli ignoranti, alle turbe ; ma a tutti senza distinzione,
perché voi nell’ordine spirituale siete superiori a tutte le sovranità della
terra. La Chiesa ha la missione di governare le anime e di amministrare i
Sacramenti; e quindi, come nessun altro per nessun motivo può pretendere di
penetrare nel Santuario, essa ha il dovere d’insorgere contro chiunque con
arbitrarie ingerenze o ingiuste usurpazioni pretenda di invadere il suo campo.
La Chiesa ha la missione d’insegnare l’osservanza dei precetti e di esortare
alla pratica dei consigli evangelici, e guai a chiunque insegnasse il
contrario, portando nella società il disordine e la confusione. La Chiesa ha il
diritto di possedere, perché è una società di uomini e non di angeli, ed ha
bisogno dei beni materiali ad essa pervenuti dalla pietà dei fedeli, e ne
conserva il legittimo possesso per l’adempimento dei suoi ministeri, per
l’esercizio esteriore del culto, per la costruzione dei templi, per le opere di
carità, che le sono affidate e per vivere e perpetuarsi fino alla consumazione
dei secoli.
E
questi diritti sono così sacri che la Chiesa ha sentito sempre il dovere di
sostenerli e difenderli, ben sapendo che, se cedesse per poco alle pretensioni
dei suoi nemici, verrebbe meno al mandato ricevuto dal Cielo e cadrebbe nella
apostasia. Perciò la storia ci segnala una serie di proteste e rivendicazioni
fatte dalla Chiesa contro quanti volevano renderla schiava. La sua prima parola
al Giudaismo, detta da Pietro e dagli altri Apostoli: Bisogna obbedire a Dio,
piuttosto che agli uomini (Act. V, 29), questa sublime parola fu ripetuta
sempre dai loro successori e si ripeterà fino alla fine del mondo, fosse pure
per confermarla con un battesimo di sangue.
E
di questo sono così persuasi i nostri stessi avversari, che ripetono a parole,
esservi all’ombra della loro bandiera ogni sorta di libertà; infatti però la
libertà, o meglio la licenza, è per tutti, ma non la libertà per la Chiesa.
Libertà per ognuno di professare il proprio culto, di manifestare i propri
sistemi ; ma non per il cattolico, come tale, che è fatto segno a persecuzioni
e dileggi, e non promosso, o privato di quegli offici, a cui ha sacro diritto.
Libertà d’insegnamento; ma soggetta al monopolio dei Governi, che permettono
nelle scuole la propagazione e la difesa di ogni sistema e di ogni errore ; e
proibiscono perfino ai bambini lo studio del Catechismo. Libertà di stampa, e
quindi libertà al giornalismo più iroso d’insinuare in onta alle leggi altre
forme di governo, di aizzare a sedizione le plebi, di fomentare odi e
inimicizie, d’impedire cogli scioperi il benessere degli operai e la vita
tranquilla dei cittadini, di vituperare le cose più sacre e le persone più
venerande ; ma non al giornalismo cattolico, che difendendo i diritti della
Chiesa e propugnando i principi della verità e della giustizia, dev’essere
sorvegliato, richiamato al dovere e fatto segno a tutti come avverso alle
libere istituzioni, e nemico della patria. A tutte le associazioni anche più
sovversive la libertà di pubbliche e clamorose dimostrazioni ; ma le
processioni cattoliche non escano dalle Chiese, perché provocano i partiti
contrari, sconvolgono l’ordine pubblico e disturbano i pacifici cittadini.
Libertà di ministero per tutti, scismatici e dissidenti; ma per cattolici solo
allora che i ministri della Chiesa non abbiano nel paese, cui sono mandati,
anche un solo prepotente, il quale s’imponga al Governo, che ne impedisce
l’ingresso e l’esercizio. Libertà di possesso per tutti; ma non per la Chiesa e
per gli Ordini religiosi, i cui beni con arbitraria violenza sono manomessi,
convertiti e dati dai Governi alle laiche istituzioni.
Questa,
come voi ben conoscete, è la libertà di cui gode la Chiesa anche in paesi
cattolici ! E quindi abbiamo ben ragione di consolarci con voi, che la
reclamate lottando per essa nel campo di azione che vi è finora concesso.
Coraggio dunque, o figli diletti ; quanto più la Chiesa è osteggiata da ogni
parte, quanto più le false massime dell’errore e del pervertimento morale
infettano l’aria dei loro miasmi pestiferi, tanto maggiori meriti vi sarà dato
acquistare dinanzi a Dio, se farete ogni sforzo per evitare il contagio e non
vi lascerete smuovere da alcune delle vostre convinzioni, rimanendo fedeli alla
Chiesa. E con la vostra fermezza darete opera a ben fruttuoso apostolato,
persuadendo avversari e dissidenti, che la libertà della Chiesa provvederà
mirabilmente alla salute e alla tranquillità dei popoli, perché esercitando il
magistero divinamente affidatole, conserverà intatti e in vigore i principi di
verità e di giustizia, sui quali poggia ogni ordine e dai quali germogliano la
pace, l’onestà ed ogni civile cultura. In questa lotta non potranno certo
mancarvi difficoltà, molestie e fatiche : guardatevi però dal perdervi di
animo, perché vi sosterrà nella pugna il Signore, apportandovi copioso soccorso
di celesti favori.
E di questi sia caparra la Benedizione Apostolica, che
dall’intimo del cuore impartiamo a voi e a tutti i cari vostri. – Benediciamo
poi con tutte le indulgenze gli oggetti, che portate con voi, ed accordiamo ai
Parroci e ai Superiori degli Istituti e ai Confessori delle Comunità Religiose
la facoltà d’impartire per una volta la Benedizione Apostolica, coll’Indulgenza
plenaria per tutti i confessati e comunicati.
Benedictio
Dei Omnipotentis Patris et Filii et Spiritus Sancti descendat super vos, et
maneat semper.. (Città del Vaticano, 23 febbraio 1913, dal sito della Santa
Sede).
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