Preghiera di Riparazione
Non dimentichiamo che il venerdì, è il giorno dedicato alla
Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie
del Sacro Cuore, che [trovate qui].
Prosegue la devozione riparatrice dei cinque sabati per il
Cuore Immacolato: potete leggere o scaricare da qui, la guida compilata da Don Marino Neri.
Aggiungo di seguito, come Lettura formativa per questa settimana,
un altro testo - breve - che favorisca un approfondimento ben meditato, sempre
tratto da “Il libro della mia vita” di Santa Teresa d'Avila, per
rimanere e progredire nel clima di preghiera e di contemplazione in cui ci
hanno introdotto i precedenti.
La devozione riparatrice dei cinque sabati per il Cuore Immacolato di Maria
di Don Marino Neri
.
La Madonna di Fatima, apparendo il 13 giugno 1917 a Lucia dos Santos, le disse: «Gesù vuole servirsi di te
per farmi conoscere e amare.
Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». E il 10
dicembre 1925 la Vergine riapparve a Lucia, insieme a Gesù Bambino, con un nuovo messaggio: «A tutti
coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il
Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi
riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza». Se tutti
ben conoscono, per antica tradizione, la Grande promessa del S. Cuore di Gesù fatta a S. Margherita Maria
Alacocque, questa di Fatima può certamente chiamarsi la Grande promessa del Cuore Immacolato di Maria.
Il primo novembre 1927, Lucia scrisse a Dona Maria Filomena Morais de Miranda, sua madrina alla
Cresima:
“(…) Non so se conosci già la devozione riparatrice dei cinque sabati per il Cuore Immacolato di Maria.
Dato che è recente, vorrei consigliarti di praticarla, perché è richiesta dalla Nostra Cara Madre Divina e Gesù
ha manifestato il suo desiderio affinché venisse praticata. Inoltre, mi sembra che faresti bene, cara madrina,
non solo a conoscerla ed a dare a Gesù la consolazione di praticarla, ma anche a farla conoscere e praticare
da tanta altre persone. […] Essa consiste in questo: durante cinque mesi, nei primi Sabati, devi ricevere Gesù
in Comunione, recitare un Rosario, fare compagnia alla Madonna per quindici minuti mentre mediti sui
misteri del Rosario1
e confessarti. Questa confessione può essere fatta qualche giorno prima, e se in questa
confessione precedente hai dimenticato la (richiesta) intenzione, si può offrire la confessione seguente per
quest’intenzione, fermo restando che il primo Sabato la persona riceva la Santa Comunione in uno stato di
grazia, con l’intenzione di compiere riparazione per le offese contro la Santissima Vergine, e che affliggono
il Suo Cuore Immacolato. […] Io credo, mia cara madrina, che siamo fortunate ad essere in grado di dare alla
Nostra Cara Madre Celeste questa prova d’amore, perché sappiamo che Ella desidera che gliela si offra. Per
quanto mi riguarda, giuro che non mi sento mai così felice come quando si appresta il primo Sabato. Non è
vero forse che la nostra felicità più grande è quella di appartenere interamente a Gesù e Maria, ed amarli,
solo ed unicamente Loro, senza riserva? Lo vediamo così chiaramente nelle vite dei santi… Essi erano felici
perché amavano, mia cara madrina, e noi dobbiamo cercare di amare come hanno fatto loro, non solo per
avere Gesù, che è la cosa meno importante – perché se non l’avremo qui in terra, Lo avremo in cielo – ma
per dare a Gesù e Maria la consolazione di essere amati… e che in cambio di questo amore Essi siano in
grado di salvare tante anime. Addio, mia cara madrina, vi abbraccio nei santi Cuori di Gesù e Maria.”
1 – Confessione, fatta entro gli otto giorni precedenti o successivi, con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella confessione si dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella confessione seguente.
2 – Comunione, fatta in grazia di Dio con la stessa intenzione della confessione.
3 – La Comunione deve essere fatta nel primo sabato del mese.
4 – La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo.
5 – Recitare la corona del Rosario, almeno la terza parte, con la stessa intenzione della confessione (cioè o i Misteri gaudiosi, o quelli dolorosi o gloriosi).
6 – Meditazione, per un quarto d’ora fare compagnia alla SS.ma Vergine meditando sui misteri del Rosario. Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria:
Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione.
Contro la sua Verginità.
Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.
L’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata.
L’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.
Adveniat Regnum tuum, Domine, adveniat per Mariam
S. Teresa d’Avila: precedenti letture
dai primi capitoli de
“Il libro della mia vita”
(cap. 10 – cap. 11 – cap. 12 – cap. 13 – cap. 14 - cap. 15 e 16 - cap. 17 e 18 - cap. 19)
Proposta per questa
settimana:
CONTEMPLARE L'UMANITÀ DI
CRISTO (Libro della Vita 22, 9-11)
«Noi non siamo angeli, ma
abbiamo un corpo. Voler fare gli angeli, stando sulla terra, è una pazzia;
ordinariamente, invece, il pensiero ha bisogno d'appoggio, benché talvolta
l'anima esca così fuori di sé, e molte altre volte sia così piena di Dio, da
non aver bisogno, per raccogliersi, di alcuna cosa creata. Ma questo non
avviene molto di frequente; pertanto, al sopraggiungere di impegni,
persecuzioni, sofferenze, quando non si può avere più tanta quiete, o in caso
di aridità, Cristo è un ottimo amico, perché vedendolo come uomo, soggetto a
debolezze e a sofferenze, ci è di compagnia. Prendendoci l'abitudine, poi, è
molto facile sentircelo vicino, anche se alcune volte avverrà di non poter fare
né una cosa né l'altra. Per questo è bene non adoperarci a cercare consolazioni
spirituali; qualsiasi cosa succeda, stiamo abbracciati alla croce, che è una
grande cosa. Il Signore restò privo di consolazione; fu lasciato solo nelle sue
sofferenze; non abbandoniamolo noi, perché egli ci aiuterà a salire più in alto
meglio di quanto avrebbe potuto fare ogni nostra diligenza e si allontanerà
quando lo riterrà conveniente o quando vorrà trarre fuori l'anima da se stessa.
Dio si compiace molto nel vedere un'anima prendere umilmente per mediatore suo
Figlio e amarlo tanto che, pur volendo Sua Maestà elevarla a un altissimo grado
di contemplazione, se ne riconosce indegna, dicendo con san Pietro: Allontanatevi da me, Signore,
perché sono uomo peccatore (Lc 5,8)».
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