Tremate, tremate, le suore (USA) son tornate
L’8 marzo in Vaticano si è svolto un evento speciale dal titolo Voci di fede, allo scopo dichiarato di Rendere le donne invisibili visibili;
l’evento si è svolto attraverso la testimonianza di dieci donne
impegnate su diversi fronti in vari Paesi del mondo. Una di queste era
Simone Campbell, una suora americana, un’attivista del gruppo “Nuns on the Bus”, “Suore sull’autobus”, un progetto nato nel 2012, secondo Wikipedia
per rispondere alle critiche della Santa Sede, secondo cui le suore si
impegnavano esclusivamente su alcuni temi sociali, trascurando di dare
sufficiente attenzione a quelli legati alla vita: aborto, eutanasia,
famiglia.
Era in corso una delle inchieste sullo stato delle religiose
negli Stati Uniti, che dopo aver trovato seri problemi dal punto di
vista della fede e dell’aderenza di un buon numero di religiose alle
basi cattoliche si è poi concluso quando era già pontefice Jorge Mario
Bergoglio in maniera piuttosto soft.
La leader di Nuns on the Bus
è sister Simone Campbell che ha approfittato della sua presenza a Roma
per attaccare la leadership maschile del Vaticano tout court, in
un’intervista rilasciata a Josephine McKenna del Religion News Service.
“L’istituzione e la struttura sono spaventati
dal cambiamento” ha detto Campbell. “Questi maschi sono più
preoccupati della forma e dell’istituzione che della gente reale”.
Riferendosi al caso di Marie Collins, che si è dimessa dalla Commissione
creata per offrire una consulenza nel campo degli abusi commessi nella
Chiesa, Campbell ha commentato: “Bloccata dai maschi. Non è questo il
reale problema all’interno della Chiesa? Lo sforzo per impedire alla
Chiesa di fermare questo genere di cose è choccante.
Riguarda
il potere maschile e l’immagine del maschio, non le storie delle
persone. Il problema reale è che hanno definito il loro potere come
leadership spirituale, e non hanno la minima idea di che cos’è la vita
spirituale”.
Mentre si svolgeva l’evento organizzato in Vaticano, Voci di Fede, il
Papa e tutti i membri della Curia si trovano ad Ariccia, per una
settimana di esercizi spirituali di Quaresima. Campbell ha commentato:
“Non so se si tratta di un ceffone in faccia, o di quanto potere essi
pensano di avere”.
L’attivista ha dichiarato che è “oltraggioso” che la Chiesa,
anche se sta cambiando, non risponda in maniera più efficace alla crisi
degli abusi sessuali. “La maggior parte dei tipi che gestiscono questo
posto (il Vaticano ndr) non hanno mai avuto contatti con un normale
essere umano che sia stato abusato, una qualsiasi donna o ragazzo che
sia stato abusato. Se non hai un contatto personale con la gente non ti
si apre il cuore. La burocrazia è così spaventata di avere il cuore
aperto che si nascondono”.
Ma sarà proprio così?
Da quello che io so molte delle persone che lavorano in Vaticano, anche
in Segreteria di Stato, fanno lavoro pastorale in qualche parrocchia, o
presso altre istituzioni religiose o di assistenza. L’impressione è che
le dichiarazioni di Simone Campbell sia frutto di un’ideologia
femminista e anti romana di vecchio stampo. Certo che con amici così, la
Chiesa non ha bisogno di nemici.
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