Fatima Madonna della Speranza
di mons. Fulton Sheen
Prefazione (di padre Crippa, gesuita, 1952)
Quest’anno ho rivisto Monsignor Fulton
Sheen, ogni martedì sera, alle 20,30. Ogni settimana, circa 10 milioni
di persone hanno assistito, come me, alla conferenza ch’egli diramava
dal suo studio privato della 38.ma strada, sotto lo sguardo d’una
Madonna, nel risalto di una gran Croce che abbracciava il mondo.
Monsignore parlava durante il programma Dumont, in televisione, alla
stessa ora in cui Milton Berle scritturato per 30 milioni di dollari per
30 anni, mandava in delirio i suoi tifosi su un cavo coassiale diverso.
Il martedì avevo l’impressione che i miei amici avessero degli impegni
segreti sul far della sera. Negli uffici, per via, al telefono, mi
dicevano: — No, no… fissiamo l’appuntamento per le 9,30… prima non
posso.
Un amico ebreo mi disse: Sa, Padre, non
potremmo spostare la festa a favore del Villaggio del fanciullo di
Bologna, al mercoledì?… perchè… il martedì nessuno verrebbe: tutti
stanno a casa… per ascoltare Monsignor Sheen… Ed ogni martedì milioni di
occhi si affissavano su di lui, sul suo mantello monsignorile, sulla
Madonna che vegliava dietro le sue spalle imbiancata dalle luci della
televisione, e, mentre il silenzio si faceva impressionante, il cuore di
tutti batteva al tocco d’una strana felicità.
— Grazie, Signori, d’avermi permesso,
anche questa sera, d’entrare, ospite in casa vostra… Parole che diceva
ogni sera e che non ripeteva mai, perchè avevano sempre un sapore nuovo.
Cose semplici, cose della vita di tutti i giorni, accenti su quelle
realtà che tocchiamo con le dita o pensiamo sempre, ma dette con la
malia di un artista e la carità di un santo.
Quando, nel giugno scorso, lasciavo
l’aeroporto di Idle Wild, a New York, la pubblicità di Milton Berle
pericolava. A Monsignor Sheen vennero offerti circa 100.000 dollari
perchè spostasse il suo programma. Monsignore non ha accettato.
Sono ormai più di vent’anni che la gente
di America lo ascolta, da quel lontano 1919 in cui il figlio del
contadino Newton Morris e Delta Fulton s’è fatto prete; eppure non si
stanca d’ascoltarlo, e neppure lui si stanca di parlare. Pare che
nemmeno i 40 libri che ha pubblicato siano stati sufficienti a fargli
dire tutto ciò che ha nel cuore. Forse perchè sono sempre nuovi i mali
che egli sa curare.
Un’attrice inglese che, mezzo ubriaca,
entra nella sua chiesa e, dopo tre anni si fa monaca di clausura per
contemplare quelle verità che egli le ha annunziato e non si vedono mai
con gli occhi della carne; un ateo che va da lui per fare una scenata… e
diventa un apostolo; una francese che, vicina al suicidio, a poco a
poco, torna a sperare e si comunica tutti i giorni; un’ebrea convertita e
scacciata di casa ch’egli aiuta a crearsi un piccolo istituto di
bellezza e vive per far del bene, devono aver sentito il fascino della
Grazia che penetra nel cuore, agrodolce, all’accento della sua parola.
Le crisi che egli ha descritto in Ancore
sull’abisso; i vuoti del cuore umano, le delusioni, le disperazioni, gli
inni del ritorno, la pace ritrovata, la felicità perduta… devono essere
le sintesi ridotte di tanti romanzi ch’egli ha dipanati nel suo
ministero.
Egli ha 57 anni. È nato nel 1895 ad El
Paso, nell’Illinois. Tra il 1919 ed il 1927 ha insegnato nel collegio di
S. Edmondo a Ware, in Inghilterra; a Lovanio ha conseguito la sua
laurea in filosofia e ha vinto il gran premio Mercier. Poi, per un
piccolo periodo è andato a seppellirsi in una chiesuola, a Peoria, negli
Stati Uniti, di là ha incominciato a parlare alle folle; è stato
preside della facoltà di Filosofia alla Università cattolica di
Washington e nel 1951, a Roma, è stato consacrato Vescovo ausiliare di
New York. Anche oggi ha mantenuto il vecchio regime di vita.
Si alza alle sei. Va in ufficio alle
nove. Ogni mattina, dopo la S. Messa, si ferma in chiesa per un’ora.
L’unico svago che conserva è una partita a tennis. In 20 minuti ha
finito il suo pranzo più lungo. La settimana in cui parla alla radio o
alla televisione, riceve fino a 25.000 lettere. Al mattino lavora tutto
solo. Nel pomeriggio riceve coloro che vogliono parlare con lui della
loro anima. Ogni giorno fa un giro negli Uffici della Propagazione della
Fede, per ringraziare personalmente i suoi collaboratori.
Sono felice di poter pubblicare questi
pensieri di Monsignor Sheen sulla Madonna. Non c’è libro suo ch’io
conosca che non sia dedicato a Lei… stella dei naufraghi, a Lei che ha
sentito la desolazione e il vuoto che punge acerbo il cuore dei
peccatori, quando ha smarrito Gesù nel Tempio. Nel breve colloquio ch’io
ho avuto con Monsignor Sheen nel giorno della sua Consacrazione
Episcopale, egli mi ha vivamente raccomandato di pubblicare questi suoi
pensieri sulla Vergine. È certo, scorrendo queste pagine, che pare di
ritrovare l’entusiasmo di S. Bernardo, l’originalità di Chesterton, e
l’immediata puntualizzazione dell’uomo moderno della strada. Egli, nei
suoi libri, parla sempre di due cose: di pace e di Maria. Forse sarà
interessante far rilevare che Sheen, in gaelico, significa pace. E non
sarà inutile il dire che i suoi ascoltatori abituali sanno ch’egli è un
innamorato di Maria.
Una bimba di New York sentì un giorno
Sheen che parlava alla radio. Quel nome non era completamente nuovo alla
bimba che, voltasi alla mamma, chiese: «Chi è?… è quello il Fulton che è
amico della Madonna?» L’amico di Maria Santissima.
Quella bimba, nella sua ingenuità, gli ha
dato uno dei titoli più veri e più belli. Forse per questo egli ha
visitato Lourdes 23 volte.
Leggete.
Forse anche a voi verrà voglia di chiudere gli occhi e di pensare.
Come a me. E, tra le dita, sentirete che
le spine avran fragranza d’una rosa, ricordando che una madre copre di
baci il figlio che, cadendo, si fa più male… e questa madre buona ha
forse un bacio pronto anche per voi, come per me.
Padre Erminio Crippa scj
del Villaggio del Fanciullo di Bologna
Fatima – Madonna della Speranza e il prodigio del sole – mons. F. Sheen “tele-predicatore” il 7 gennaio 1951
Il nostro mondo moderno è caratterizzato da segni profondi. Noi siamo impastati di ansie e di paura.
Nel passato si temeva Iddio: ma era una paura tanto diversa da quella che ci agita; la
preoccupazione di allora era di non offenderLo perchè si amava. Poi le
guerre mondiali infusero nell’uomo il terrore dei suoi simili. Oggi ci sentiamo avviliti e paurosi davanti all’elemento più piccolo dell’universo: l’atomo!
Il male dell’individuo è diventato il
male di tutta l’umanità dal giorno in cui fu sganciata la prima bomba
atomica. La morte, da allora, è diventata l’incubo della società e della
civiltà, e la Religione è divenuta, anche per ragioni politiche, il
fulcro della vita umana.
Nell’antichità, i Babilonesi, i Greci ed i
Romani si batterono in nome delle proprie Divinità. Più tardi
l’Islamismo ha oppresso il mondo Cristiano, riducendo i 750 Vescovi
d’Africa del settimo secolo ai 5 dell’undicesimo secolo. Ma l’Islamismo
non ha combattuto Iddio, ha lottato contro coloro che credevano nel Dio
rivelatosi in Gesù. La differenza delle teorie consisteva soltanto nella
scelta dei mezzi per giungere a Dio, ritenuto da tutti il fine della
vita.
Oggi tutto è cambiato. Non c’è più guerra di religione. C’è la lotta scatenata contro ogni forza, contro ogni idea religiosa.
Il comunismo non nega Dio con la
stessa apatia di uno studente di liceo; esso vuole distruggere Dio; non
soltanto ne nega l’esistenza ma ne perverte il concetto. A Dio vuol
sostituire l’uomo dittatore e padrone del mondo. Oggi siamo forzati a scegliere tra Dio e i suoi nemici, tra Democrazia e Fede in Dio e ateismo e dittatura.
La preservazione della civiltà e della cultura è oggi intimamente legata alla difesa della religione. Se i nemici di Dio dovessero prevalere, bisognerebbe rifare tutto.
Ma v’è una terza caratteristica del mondo moderno: la tendenza a perdersi nella natura.
L’uomo, per essere felice, deve mantenere due stretti contatti: uno verticale, con Dio; l’altro orizzontale, col suo prossimo
(Mc 12,29-31). Vedete la Croce, un asse verticale ed una orizzontale,
se ne togliamo una, non parleremo più della croce, ma di altro. Le due
assi devono essere prese dagli uomini insieme, se ne togliesse una sola
gli verrebbe a mancare un ingrediente fondamentale per dirsi felice.
Ma oggi l’uomo ha interrotto i
rapporti con Dio attraverso l’indifferenza e l’apatia religiosa ed ha
spezzato le relazioni sociali, con la guerra.
E poiché senza felicità non si può
vivere, si è cercato di compensare i contatti perduti con una terza
dimensione di profondità con cui si spera di annullarsi nella natura. In
sostanza l’uomo di oggi rinnega la vera religione sostenuta dalle due
assi – verticale e orizzontale – per gettarsi nel panteismo, nel nulla,
nella fantasia.
Colui che un tempo era stato
fiero d’esser tratto a immagine e somiglianza di Dio, cominciò a
vantarsi di essere il creatore di se stesso e di aver fatto finalmente
Dio a sua immagine e somiglianza.
Da questo falso umanesimo cominciò la discesa dall’umano all’animale.
L’uomo ammise di discendere dalla bestia,
affrettandosi a provarlo immediatamente con una guerra bestiale. Più
recentemente ancora, l’uomo ha fatto di sé un tutto unico con la natura,
affermando di non essere che una complessa composizione chimica.
Recentemente si è denominato «L’uomo atomico». E così la Teologia è divenuta Psicologia, la Psicologia Biologia e questa Fisica.
Possiamo comprendere quello che disse
Cournot, che nel XX secolo Dio avrebbe lasciato gli uomini in balia
delle leggi meccaniche di cui Egli stesso è l’autore.
Permettete che mi spieghi.
La bomba atomica agisce sull’umanità come
l’eccessivo alcool su un essere umano. Se un uomo abusa dell’alcool e
ne beve troppo, questo si ribella e così parla all’alcoolizzato: «Dio mi
ha creato, e intendeva che fossi usato razionalmente per guarire e dare
allegria, ma tu hai abusato di me. E così mi rivolterò contro di te.
D’ora in poi soffrirai mali di testa, stordimenti, mal di stomaco;
perderai l’uso della ragione e diventerai mio schiavo, benché io non sia
stato fatto per questo ».
Lo stesso è per l’atomo, esso dice
all’uomo: «Dio mi ha creato e ha posto nell’universo l’energia atomica.
Ed è così che il sole illumina il mondo. La grande forza che
l’Onnipotente ha racchiuso nel mio cuore è stata creata perchè vi serva a
scopi pacifici, per illuminare le vostre città, per dare impulso ai
vostri motori, per alleggerire il fardello degli uomini. Invece voi
avete rubato il fuoco dal cielo come Prometeo, e l’avete usato per la
prima volta a distruggere intere città. L’elettricità non fu usata
originariamente per uccidere un uomo, ma l’energia atomica vi servì ad
annientarne migliaia. Per questa ragione mi rivolterò contro di voi,
farò che temiate ciò che dovreste amare, e milioni di cuori tra voi
tremeranno terrorizzati di fronte ai nemici che vi renderanno ciò che
voi avete fatto loro; trasformerò l’umanità in un Frankenstein che si
difenderà nei rifugi antiaerei contro i mostri che voi avete creato ».
Non è Dio che ha abbandonato il mondo, ma il mondo che ha abbandonato Iddio, unendo la sua sorte a quella della natura scissa dalla natura di Dio, che E’ il suo Creatore.
Il significato della bomba atomica è
questo: l’uomo è divenuto lo schiavo della natura e della fisica che Dio
aveva creato per servirlo. E sapete perché è accaduto questo? Perché l’uomo si illude di poter cambiare le leggi divine, crede
di aver capito tutto a tal punto da sostituirsi a Dio, mentre non ha
capito che laddove si scaccia il Padre, è natura che quel vuoto venga
sostituito con dell’altro. Sarà altro che però non aiuterà l’uomo, non
lo renderà felice, piuttosto lo distruggerà, lo porterà al suicidio
perché, ascoltatemi bene: il Demonio ci odia, il Demonio odia l’uomo
redento da Dio, il Demonio, come nel Giardino di Eden, procede con la
sua missione di distruggere l’uomo e la donna.
Questo fa sorgere una domanda: «C’è ancora una speranza?»
Certamente, ed è una grande speranza!
L’ultima speranza è Dio, ma la gente è così lontana da Lui che non riesce a superare d’un balzo l’abisso che la separa da Lui. Dobbiamo
cominciare col mondo così com’è, e il nostro mondo è completamente
assorbito dalla natura, il cui simbolo è la bomba atomica. Il senso
della Divinità sembra così lontano. Ma non c’è dunque in tutta la natura qualcosa di puro e intatto con cui possiamo ricalcare la via del ritorno?
Eccola questa cosa: quella che Wodsworth chiamava «l’unico vanto della natura corrotta».
Questa speranza è la Donna. Essa non è una dea, non è di natura divina,
né ha il diritto di essere adorata, bensì venerata, e uscì dalla
materia fisica e cosmica così santa e buona che quando Dio discese sulla
terra la scelse come Madre Sua e Signora del mondo.
È particolarmente interessante notare
come la Teologia dei Russi, prima che il cuore di questo popolo venisse
agghiacciato dalle teorie dei nemici di Dio, insegnava che Gesù venne
mandato a illuminare il mondo quando gli uomini respinsero il Padre
Celeste. Poi proseguiva dicendo che quando il mondo avrebbe respinto
Nostro Signore, come fa ora, dalla buia notte del peccato, sarebbe sorta
la Madre Sua a illuminare l’oscurità e a guidare il mondo verso la
pace.
La bella rivelazione della
Madonna Benedetta a Fatima in Portogallo dall’aprile all’ottobre del
1917, fu una riprova della tesi russa: quando il mondo avrebbe
misconosciuto il Salvatore, Egli ci avrebbe mandato Sua Madre a
salvarci.
Infatti la sua più grande rivelazione
ebbe luogo nello stesso mese in cui scoppiò la Rivoluzione Bolscevica.
Quanto fu detto in quell’occasione lo lasciamo per un’altra
trasmissione. Ciò di cui voglio parlare ora è la Danza del Sole che si
verificò il 13 ottobre 1917.
Coloro che amano la Madre di Nostro Signore non hanno bisogno di prove ulteriori.
Poiché invece quelli che disgraziatamente
non conoscono né l’Uno né l’Altra preferiranno la testimonianza di
coloro che respingono sia Dio che la Sua Madre, offrirò la descrizione
del fenomeno fatta dall’ateo articolista del giornale anarchico
portoghese « O Seculo ».
Egli fu uno dei 70.000 spettatori che
osservarono l’accaduto. E così lo descrive : «uno spettacolo unico e
incredibile… Si può vedere l’immensa folla volta verso il sole che si
rivela libero da nubi in pieno mezzogiorno. Il grande astro del giorno
fa pensare a una piastra d’argento, e si può guardarlo direttamente
senza il minimo disturbo… La gente col capo scoperto e piena di terrore
apre gli occhi intenti a scrutare l’azzurro del cielo. Il sole ha
tremato e ha fatto qualche brusco movimento che non ha precedenti ed è
al di fuori di ogni legge cosmica. Secondo l’espressione tipica dei
popolani «il sole danzava». Esso girava attorno a sè come una girandola
di fuochi artificiali e arrivò quasi al punto di bruciare la terra coi
suoi raggi… Rimane ai competenti di pronunziarsi sulla danza macabra del
sole che oggi a Fatima ha fatto erompere gli Osanna dai petti dei
fedeli, ed ha persino colpito i liberi pensatori e tutti gli altri che
non sono minimamente interessati ai problemi religiosi».
Un altro giornale ateo e antireligioso,
«A Ordem», scrisse : «Il sole è a tratti circondato da fiamme cremisi,
in altri momenti è aureolato di giallo e da altre gradazioni di rosso.
Sembrava girare su se stesso con un rapido movimento di rotazione
staccandosi apparentemente dal cielo, e avvicinarsi alla terra
irraggiando un forte calore».
Perchè mai Dio Onnipotente si sarebbe
servito dell’unica fonte di luce e di calore indispensabile alla natura
per rivelarci il messaggio della Madonna del 1917, sul finire della
prima guerra mondiale, se gli uomini non si pentirono? Possiamo fare
soltanto delle congetture. Voleva forse indicare che la bomba atomica
avrebbe oscurato il mondo come un sole cadente?
Non credo.
Penso piuttosto che fosse un
segno di speranza, e significasse che la Madonna ci aiuterà a sfuggire
al pervertimento della natura operato dall’uomo. La Sacra
Scrittura ha predetto: «Quindi in cielo apparve un grande portento, una
donna che aveva il sole per manto» (Apoc. 12, 1).
Per secoli e secoli la Chiesa ha cantato
Maria Electa ut Sol, bella come il sole che fa il giro del mondo,
spargendo la sua luce dovunque gli uomini non si schermissero,
riscaldando ciò che è freddo, donando fiori al bocciolo e forza a ciò
che è debole.
E’ infatti importante che sappiate che,
quando parliamo di ammonimenti divini, castighi divini, se volete
capirlo meglio “i rimproveri divini”, queste severità del Padre non
vanno mai disgiunte dal perdono e quindi dalla speranza. Mentre l’uomo
prende l’atomo e lo spacca per annientare il mondo, Maria scuote il sole
come un ninnolo appeso al suo polso per convincere il mondo che Dio le
ha conferito un enorme potere sulla natura, non per la morte, ma per la
luce, la vita e la speranza: “Dio non vuole la morte del peccatore ma
che si converta e viva!” (Ez 18,32). Il problema del mondo moderno non è
l’esistenza della grazia, ma l’esistenza della natura e il suo bisogno della grazia.
Maria è l’anello di congiunzione e ci assicura che non verremo distrutti perchè la sede stessa dell’energia atomica, il sole, è un giocattolo nelle Sue mani.
Come Cristo fa da mediatore tra
Dio e l’uomo, così Ella fa da mediatrice tra il mondo e Cristo. Non lo
abbiamo scelto noi, è dono di Dio che ha voluto con Sé una Corredentrice
alla quale affidare tutte intere le sue grazie da dispensare agli
uomini in ogni tempo, fino al ritorno del Figlio Divino.
Come un figlio ostinato che, ribellandosi
contro il padre avesse abbandonato la casa, si rivolgerebbe prima alla
madre chiedendole di intercedere per lui, così dobbiamo far noi con
Maria, l’unica creatura pura e senza macchia che può intercedere fra noi
figli ribelli e il Suo Divin Figliuolo. Una terza guerra mondiale non è necessaria e non ci sarà se mettiamo la Donna contro l’atomo.
La scienza ha fatto tutto il possibile
per farci sentire a nostro agio sulla terra. Ed ecco che ora produce
qualcosa che potrebbe renderci tutti senza casa. In questo timore, ci
rivolgiamo alla Donna che si trovò pure senza tetto poiché «non c’era
posto nella locanda». La Russia (intendiamo proprio il Comunismo)
vorrebbe veramente conquistare il mondo a Satana. Ma noi continuiamo a
sperare. Tra le creature c’è una Donna che può avvicinare il male senza
esserne morsa, ed aiutarci a disfarcene.
Al principio della storia dell’umanità,
quando il Diavolo tentò l’uomo a sostituire l’amore di Dio con
l’egoismo, Dio promise che il tallone di una Donna avrebbe schiacciato
il capo del Serpente (Gn 3,15). Che sia un cobra rosso o un
martello che batte e una falce che taglia, ciò ha poca importanza per la Donna attraverso cui Dio conquista nell’ora del male.
Cominciate col pregare come non
avete mai pregato prima d’ora. Dite il Rosario al mattino mentre andate a
lavorare, in casa, nel tempo libero e mentre lavorate nel campo, nel
granaio, o negli uffici, non vergognatevi.
Non ci saranno più guerre se
pregheremo! Ciò è assolutamente certo, perché la promessa non è fatta
dagli uomini che tutti siamo traditori e inaffidabili, ma ci viene dal
Cielo, da Dio per mezzo della Madre.
Il popolo russo non si deve conquistare con la guerra; esso ha già sofferto abbastanza in questi ultimi trentatré anni!
Si deve schiacciare il Comunismo, l’ideologia, le politiche corrotte e perverse. E
ciò si può ottenere con una rivoluzione interna, una rivoluzione fatta
di Rosari, di dottrina, di carità autentica, di conversione.
La Russia non ha una, ma due bombe atomiche. Ma non quella che immaginate, la
seconda bomba è la sofferenza del suo popolo che geme sotto il giogo
della schiavitù comunista, e che “grida vendetta al cospetto di Dio”. Quando ciò esploderà, lo farà con una forza infinitamente superiore a quella dell’atomo!
Anche noi però abbiamo bisogno di una rivoluzione come la Russia.
La nostra rivoluzione deve venire
dall’interno dei nostri cuori, dobbiamo ricostruire le nostre vite; come
la rivoluzione della Russia deve partire da l’interno del paese,
respingendo il giogo di Satana: così noi dobbiamo convertirci a Gesù
Cristo.
La Rivoluzione Russa procederà di pari passo con la nostra. Ma soprattutto abbiamo speranza. Se
il mondo fosse senza speranza, credete che Gesù ci avrebbe mandato Sua
Madre con l’energia atomica del sole ai suoi ordini? Oh che bello
sarebbe se i vostri parroci v’insegnassero il Trattato della vera
Devozione a Maria, cercatelo, Pio XII ha canonizzato di recente
l’autore, San Luigi M. Grignon de Montfort che in questo libretto
predisse tutto quanto vi sto dicendo io oggi.
Voglio invitarvi tutti a
riflettere su Fatima, a conoscere le storie dei tre pastorelli,
ascoltateli! Non ci sono qui fra voi tanti genitori che non farebbero
elemosina di ascoltare ciò che i loro figli hanno da dire loro, ebbene,
ascoltiamo questi tre fanciulli, che cosa vi costa?
Ora rivolgiamo questa Preghiera alla nostra Madre.
O Maria, noi abbiamo esiliato il Tuo
Divin Figliuolo dalle nostre vite, dalle nostre riunioni, dalla nostra
educazione e dalle nostre famiglie. Vieni con la luce del sole, come
simbolo del Suo potere! Schiaccia le nostre guerre, la nostra oscura
inquietudine. Raffredda le bocche dei cannoni infuocate dalla guerra.
Distogli le nostre menti dall’atomo, e le nostre anime dall’abuso della
natura. Facci rinascere nel Tuo Divin Figliuolo, noi poveri figli ormai
vecchi della terra!
Nell’amore di Gesù! Così sia.
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