Non chiedeteci qual è il "nemico", né quali vesti indossi.
Esso si
trova dappertutto e in mezzo a tutti;
sa essere violento e subdolo.
In
questi ultimi secoli ha tentato di operare
la disgregazione
intellettuale, morale, sociale
dell'unità nell'organismo misterioso di
Cristo.
Ha voluto la natura senza la grazia;
la ragione senza la fede;
la libertà senza la autorità;
talvolta l'autorità senza la libertà.
È un
"nemico" divenuto sempre più concreto,
con una spregiudicatezza che
lascia ancora attoniti:
Cristo sì, Chiesa no.
Poi: Dio sì, Cristo no.
Finalmente il grido empio: Dio è morto;
anzi: Dio non è mai stato.
Ed
ecco il tentativo di edificare la struttura del mondo
sopra fondamenti
che Noi non esitiamo ad additare
come principali responsabili della
minaccia
che incombe sulla umanità: un'economia senza Dio,
un diritto
senza Dio, una politica senza Dio...
Il Papa deve, al suo posto, incessantemente vigilare e pregare
e prodigarsi, affinché il lupo non
finisca col penetrare
nell'ovile per rapire e disperdere il gregge.
S.S. Pio XII - Dal "Discorso agli uomini dell'Azione Cattolica" del 12 ottobre 1952
Le masse saranno sempre al di sotto della media.
La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà,
e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione
intorno alle cose più grandi ai più incapaci.
Sarà la punizione del suo principio astratto dell' uguaglianza,
che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi,
il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi.
Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi
a causa delle sue conseguenze.
Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito,
di esperienza, cioè la fatica individuale:
culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento.
(Henri-Frédéric Amiel da Frammenti di diario intimo)
Le masse saranno sempre al di sotto della media.
La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà,
e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione
intorno alle cose più grandi ai più incapaci.
Sarà la punizione del suo principio astratto dell' uguaglianza,
che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi,
il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi.
Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi
a causa delle sue conseguenze.
Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito,
di esperienza, cioè la fatica individuale:
culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento.
(Henri-Frédéric Amiel da Frammenti di diario intimo)
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