A Torino si pontifica di «spiritualità animale». Tiene banco l'onnipresente Enzo Bianchi
di Massimo Ippolito
di Massimo Ippolito
Nel
capoluogo piemontese si è svolto un evento interessantissimo:
"Distinti animali", una rassegna di conferenze durata diversi giorni che
ha visto protagonisti eterogenei: accademici di ogni scienza ed
esponenti religiosi di ogni credo. L’iniziativa nasce nell’ambito di
“Torino Spiritualità” che va in scena da 13 anni.
La
mia prima sensazione, entrando a Torino e osservando i manifesti
pubblicitari che mostravano la parola Spiritualità accostata
all’immagine di tre cani, è stata di curiosità. Spiritualità e cani?
Cosa avrà voluto dire? Neanche il tempo di lasciare i bagagli e la
famiglia, eccomi catapultato al primo incontro che prevedevo succoso:
l’onnipresente Enzo Bianchi, per soli cinque euro (diconsi 5 euro!), si
accingeva al teatro Carignano (di fronte a palazzo Carignano, dove
Vittorio Emanuele II ebbe i natali) a raccontarci tutto sui misteri che
mettevano in relazione gli animali e l’animale spirituale per
eccellenza. Silenzio, parla Bianchi:
“La Terra non è nostra e non dobbiamo soggiogare gli animali. ““Nella Bibbia solo dopo il Diluvio l’uomo poteva mangiare carne, prima era vegetariano”“La buona novella è anche per gli animali. La salvezza apparterrà anche a loro”“Quando si dice che non è bene che l’uomo sia solo, ci si riferisce anche agli animali che possono convivere con l’uomo”“Dio benedice gli animali esattamente come benedice l’uomo”“Più un animale ci frequenta, più si umanizza”“Si mangia carne come male minore, l’essere vegetariano è il piano ultimo di Dio” (per noi)
La prima cosa che mi sono chiesto è stata: Ma questo, di che religione è? Per carità, va bene tutto. Me lo chiedevo tanto per capire.
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