Una approfondita riflessione sul sacramento della
Confessione è quanto meno appropriata durante l’ anno Giubilare della
Misericordia, dato che è il sacramento
del perdono e della riconciliazione. Lo scopo del Giubileo è quello di aiutare
gli uomini a perdonare e a perdonarsi, abbattendo l’angoscia e il senso di
colpa per riprendere un cammino di
serenità e di crescita umana e spirituale.
E’ importante parlarne anche perché la Confessione è un sacramento
peculiare della Chiesa Cattolica. Nella forma e con il significato che gli
attribuisce la Chiesa cattolica, manca in quasi tutte le altre religioni ed
anche in molte chiese cristiane protestanti.
Per tale motivo è opportuno un approfondimento ed un
convincimento particolare per verificare :
· se è, o meno, nel giusto la Chiesa cattolica che pone
questo sacramento come condizione fondamentale per la crescita spirituale e per
la salvezza eterna.
· se è ragionevole – sotto l’aspetto umano e laicale – che
i cattolici lo debbano considerare un pilastro della propria vocazione
religiosa e se questo contrasta con la loro condizione di persone impegnate
nelle attività temporali
· perché è spesso trascurato anche dai cattolici
“praticanti”, quanto meno come frequenza
· se si può ovviare alla confessione dei propri peccati ad
un sacerdote sostituendola con un
rapporto diretto e personale con Nostro Signore senza alcuna intermediazione
umana.
Questa riflessione è importante anche per coloro che frequentano questo sacramento con assiduità,
perché può contribuire ad aumentare il loro convincimento, soprattutto per
essere più convincenti con coloro che hanno pregiudizi, preconcetti, difficoltà
di accettazione o, semplicemente, con coloro che ritengono una consuetudine ormai
consolidata non frequentare questo
sacramento con assiduità, oppure “non ne sentono la necessità” e vogliono solo rispettare
il precetto minimale di “confessarsi almeno una volta l’anno”.
Non vogliamo fare qui una disertazione teologica sulla
Confessione. Semplicemente vogliamo fare delle considerazioni pratiche dal punto di vista di una laico.
All’origine della necessità della Confessione, c’è la
constatazione che nell’animo di ciascun uomo è stato posto dalla natura un
“sensore” che si eccita e ci rimprovera quando ci comportiamo in modo opposto
alla legge morale naturale in base alla quale è stato programmato: la nostra coscienza! (E’ come quei
dispositivi che i tecnici dell’automazione chiamano “firmware”, cioè programmi riservati del costruttore
dell’apparecchiatura, strettamente integrato con l’hardware, immodificabile da
parte dell’utente).
Questo sensore non lo possiamo manomettere. Lo possiamo
solo rendere più efficiente, fornendogli le condizioni e le informazioni più
adeguate alla sua stessa natura (cioè la formazione
interiore) oppure cerchiamo di renderlo meno sensibile fornendogli
informazioni contrarie a quelle naturali ,in base alle quali è stato
programmato, (ideologie umane, consenso
culturale, omologazione alle correnti ideologiche dominanti nella
società) oppure lo affoghiamo nei piaceri sensibili, nell’alcol, nella droga.
Nel primo caso, diventa uno strumento più efficace che ci
segnala con rapidità, con forza e con chiarezza il suo assenso o il suo
dissenso rispetto alle libere scelte che facciamo ( come la febbre per il corpo
umano );nel secondo caso, pur nel tentativo di depotenziarlo, non riusciamo a
farlo zittire, per cui quando non ci comportiamo bene ci rimprovera e ci
procura uno stato di inquietitudine e di angoscia. Contro questa sensazione
cerchiamo di reagire o dando spazio alle nostre passioni umane ( i cosiddetti
vizi capitali: lussuria, ira, accidia,
gola, ecc.) oppure ci disperiamo convincendoci
che la natura è matrigna; in ogni caso, cerchiamo di convincerci che sono tutte fandonie le pretese religiose di
poter assicurare la felicità su questa terra !
La Confessione è l’espediente (in senso laico) o il
sacramento (in senso religioso) che il Signore si è inventato per venire
incontro alla debolezza della natura umana, coerentemente con la fragilità
derivante dal peccato originale e per ristabilire le condizioni di serenità
nell’animo degli uomini peccatori.
Il peccato di
superbia di Adamo e Eva non è un evento mitologico, è una realtà che
constatiamo costantemente nella nostra vita quando pensiamo che quello che la
nostra ragione ci suggerisce è corretto anche quando contrasta con la legge iscritta
nella natura umana e che con la nostra intelligenza possiamo conoscere ed
apprezzare. L’utilizzo distorto della intelligenza e della libertà - che ci sono
state fornite per scoprire
responsabilmente la strada della nostra salvezza - ci porta a delle aberrazioni
( aborto, indifferenziazione sessuale, utilizzo del sesso come piacere,
egoistico godimento dei beni che sono messi a diposizione di ciascuno di noi e
delle varie società, ecc.) che
fortunatamente la coscienza ci rimprovera.
Alcune volte il nostro permanere nell’errore richiede un intervento più
energico di Nostro Signore sotto forma di dolori, epidemie, guerre,
sconvolgimenti naturali, ecc.
Funzioni della Confessione sacramentale
La Confessione sacramentale
è un mezzo di guarigione.
Il comportamento non conforme alla legge naturale
determina una ferita più o meno profonda nella vita umana poiché costituisce un
attentato alla propria sopravvivenza spirituale e alla possibilità della
propria felicità. La legge naturale rappresenta l’unica strada di salvezza e
per questo ci è stata data anche la coscienza come custode e vigilante
dell’esercizio della nostra libertà.
Il peccato è certamente
un’offesa a Dio perché, di fatto, non
crediamo nella Sua bontà, sapienza e potenza, ma preferiamo fare di testa
nostra ovviamente sciupando quei doni ( tempo, intelligenza, affettività,
esercizio della volontà, energia fisica, sessualità, ecc.) che Lui ci ha dato per ottenere la
felicità nostra e del nostro prossimo. Le conseguenze di questo uso distorto
delle nostre capacità, però, si
ripercuotono anche nella vita temporale e nei rapporti sociali ( es. la pace
famigliare, l’apporto del nostro lavoro alle sorti della società, l’aiuto
morale ed educativo ai nostri figli, l’accettazione dei sacrifici imposti dalla
realtà sociale in cui ci troviamo, ecc.).
La guarigione operata dalla Confessione sacramentale
consiste nel fatto che essa non solo ripristina il rapporto di filiazione
divina con il pentimento, ma con il riconoscimento della propria responsabilità
e della propria colpa, pone le premesse per un cambiamento di comportamento; in
aggiunta ci offre un aiuto per la nostra redenzione con la grazia sacramentale
sapendo che da soli non ce la possiamo fare nonostante le nostre capacità e il
nostro impegno.
Sapere che il passato è ormai sepolto nei rapporti con
Dio, ma che anzi lo abbiamo come cooperatore per la riparazione dei guai che
possiamo aver commesso, ci consente di guardare con ottimismo al futuro, anche
se non sarà un percorso in discesa a causa della nostra persistente
fragilità che cesserà … almeno 24 ore dopo la nostra morte !
La Confessione sacramento di conversione
La crescita spirituale è un obiettivo comune per ogni
cristiano, dato che se non si cresce si arretra. Perciò occorre utilizzare
qualsiasi occasione per farlo.
La Confessione richiedendo un’esposizione sincera dei
fatti salienti della propria vita, ci mette in condizione – già da noi stessi,
mediante l’esame di coscienza – ma anche
con l’ausilio del confessore, di concentrarci sugli aspetti più significativi
per valutarne la correttezza e le possibilità di migliorarli (ad es.
- la vita famigliare anche se non ha aspetti
critici, ha bisogno di essere continuamente rimodulata in base
all’evoluzione della vita famigliare, alla presenza dei figli , all’età
dei coniugi, alla presenza dei nipoti, ecc.;
- il rapporto con Nostro Signore deve
diventare una relazione filiale e
di completa fiducia nelle specifiche circostanze contingenti;
- come
rendere la propria attività
lavorativa mezzo di santificazione per se e per gli altri e non solo
mezzo di sussistenza famigliare;
- come
dare alle relazioni sociali non
soltanto una dimensione umana ma trasformarlo in un mezzo di apostolato
con discrezione e attenzione alle specifiche caratteristiche dei nostri
amici.
L’efficacia di
questo sacramento difficilmente si può ottenere con l’amicizia o con una
seduta psicanalitica; intanto, perché per molte persone è difficile essere veramente sinceri su questi temi di fronte ad
un amico o a un professionista, e poi, da queste persone potremmo avere un
aiuto a diagnosticare la causa di qualche inquietudine o il motivo di un
difetto, ma non potremmo ricevere una soluzione perché questa richiede una
valutazione che dia delle risposte sia sul piano umano che su quello spirituale;
senza contare che con la Confessione abbiamo anche l’aiuto della grazia
santificante per correggere i difetti o
per raggiungere degli obiettivi di miglioramento.
La Confessione è il sacramento del perdono.Il peccato oltre che un’offesa a Dio è un’offesa alla Chiesa e alla società, nei confronti delle quali dobbiamo riparare.
Non dimentichiamo che per il fatto di essere cristiani,
la Chiesa si attende da ciascuno di noi un
contributo all’adempimento del suo compito di evangelizzazione della
umanità mediante il nostro operato nel rispetto della legge naturale; così come
la società umana pretende che noi cristiani svolgiamo un ruolo di animazione
etica e culturale, come è stato lungo il corso dei secoli (anche se oggi questo
ruolo è da pochi riconosciuto).
Il peccato offende Dio, la Chiesa e la società sia pure
con livelli di gravità diversi. Ad es.
·
sono offese gravi non solo la corruzione e l’omicidio
·
ma anche i peccati contro la purezza perché con essi
utilizziamo per finalità egoistiche
capacità che ci sono state date nell’interesse della società e della Chiesa nel
rispetto delle persone per la loro identità spirituale e non come mezzo di
soddisfazione edonistica;
·
i peccati contro la reputazione degli altri creano
divisioni e danni sociali difficilmente recuperabili;
·
la menzogna che inquina i rapporti sociali che , invece,
per esigenza di natura dovrebbero collegare fra loro le persone affinché
contribuiscano concordemente al bene
dell’umanità;
·
l’egoistico utilizzo dei beni del creato che priva altre
persone o altre generazioni del loro godimento
la Confessione sacramentale per ottenerci il perdono di
Dio ci richiede il riconoscimento della nostra responsabilità per i peccati
commessi e il conseguente impegno di
cambiare comportamento. Sapere che nei confronti di Dio la colpa è estinta, ci
mette in uno stato d’animo di tranquillità e di coraggio per il futuro anche
perché da questo momento il Signore diventa nostro alleato per correggerci e
per ovviare alle conseguenze negative causate dal nostro peccato.
Certamente non sarà una strada in discesa, poiché
permangono le difficoltà e la nostra propensione al peccato e, inoltre, dovremo
comunque scontare la pena in questa o nell’altra vita. Questo debito che ci
resta da riparare dopo l’assoluzione sta a dimostrare che Nostro Signore è
“buono” ma non “buonista”, nel senso che
il male fatto, anche se ne viene eliminata la colpa, permane come
peccato ed è giusto doverlo “pagare”.
La Confessione sacramentale è particolarmente importante
nell’anno del Giubileo della Misericordia
poiché è il sacramento del perdono e il Giubileo ha prevalentemente lo scopo di
invitarci a esercitare la misericordia nei confronti del prossimo. Papa
Francesco ci dice: “ se non siamo
oggetto di misericordia non siamo in grado di usare misericordia verso gli
altri”.
Questo significa che non praticare con frequenza il
sacramento della Confessione sottintende la convinzione di non ritenersi
peccatori, di non aver nulla di cui farsi perdonare da Dio e dagli uomini (a
differenza di altri i cui peccati sono evidenti !);per cui se io sono in grado
di evitare i peccati, lo possono fare anche gli altri, quindi ognuno pensi a se
stesso, non c’è bisogno che lo aiuti ! In questo modo l’amore del prossimo
diventa una bella frase senza riscontro in pratica. Anzi quando facciamo
qualcosa in aiuto agli altri (ad es. perdonare qualche offesa ricevuta) riteniamo
di avere diritto di essere gratificati
per il fatto di essere stati generosi.
Caratteristiche della Confessione sacramentale
Alcuni pensano che si possa sostituire la modalità
stabilita dalla Chiesa per la Confessione sacramentale con un rapporto
personale e diretto con Nostro Signore fidandosi della propria filiazione
divina e della Sua disponibilità al perdono.
In questo caso si dimentica che è stato Gesù stesso a
stabilire che siano degli uomini ad assolvere per Suo conto dai peccati. Ai
discepoli disse: “quello che
scioglierete sulla terra sarà sciolto nei cieli e quello che perdonerete sulla
terra sarà perdonato nei cieli “. Avrebbe potuto dire che sarebbe stato
sufficiente rivolgersi direttamente e spiritualmente a Lui per essere
perdonati.
La Confessione sacramentale durante i secoli – sia pure
con alcune modifiche sulle modalità e sui poteri attribuiti ai vari livelli del
ministero sacerdotale – ha mantenuto sostanzialmente immutata la sua struttura fondamentale che è costituita
dai seguenti elementi :
- gli
atti dell’uomo penitente: contrizione, confessione dei peccati e relativa
penitenza
- gli
atti della Chiesa : tramite il sacerdote concede il perdono nel nome di
Cristo, prega per il peccatore e fà penitenza affinché il peccatore venga
guarito e sia ristabilito nella comunione ecclesiale a pieno titolo (cioè
con la grazia santificante).La penitenza a carico della Chiesa riproduce la sofferenza di Gesù per la
redenzione dell’umanità.
1. una funzione giudiziaria, cioè il sacerdote è giudice della sincerità del pentimento e della valutazione dei fatti che vengono sottoposti al suo giudizio. Egli non è obbligato al perdono, perché non è lui il padrone del perdono
2.
una
funzione di medico, che risana le ferite spirituali prodotte dal peccato
nell’animo del penitente con l’espressione della sua volontà umana e con i
consigli che tramite lui provengono
dallo Spirito Santo
3.
una
funzione di buon pastore, che si fa carico del penitente, pregando e
mortificandosi per contribuire alla sua salvezza.
Per queste
funzioni il sacerdote è tenuto al segreto del ”sigillo sacramentale”, a prova
di gravi sanzioni ecclesiali, a tutela dell’ integrità e della sincerità della
confessione, che è un atto divino e che
pertanto non può essere utilizzato per motivi umani.
La sincerità della Confessione è indispensabile per progredire
nell’unione con Dio, non perché Dio non sappia già quello che abbiamo fatto, ma
perché è necessario che il penitente si
riconosca pienamente responsabile del male compiuto, senta il dolore della
mancanza e possa riconquistare la serenità derivante dal perdono ricevuto a
seguito della sua personale e libera denuncia. Il fondatore dell’Opus Dei, San Josemaria Escrivà, consigliava di avere durante la Confessione sacramentale una sincerità selvaggia come conseguenza di fede ed umiltà. In un punto di riflessione di Forgia (punto 193) ci dice :La serenità è indispensabile per progredire nell’unione con Dio. Se dentro di te, figlio mio, c’è un rospo. Dì subito ciò che non vorresti si sapesse. Dopo aver sputato il rospo nella Confessione, come si sta bene !
Nessun commento:
Posta un commento