sabato 9 aprile 2016

CONFESSIONE: catechesi


LA CONFESSIONE SACRAMENTALE

Una approfondita riflessione sul sacramento della Confessione è quanto meno appropriata durante l’ anno Giubilare della Misericordia, dato che  è il sacramento del perdono e della riconciliazione. Lo scopo del Giubileo è quello di aiutare gli uomini a perdonare e a perdonarsi, abbattendo l’angoscia e il senso di colpa  per riprendere un cammino di serenità e di crescita umana e spirituale.
E’ importante parlarne anche  perché la Confessione è un sacramento peculiare della Chiesa Cattolica. Nella forma e con il significato che gli attribuisce la Chiesa cattolica, manca in quasi tutte le altre religioni ed anche in molte chiese cristiane protestanti.

Per tale motivo è opportuno un approfondimento ed un convincimento particolare per verificare :

·        se è, o meno, nel giusto la Chiesa cattolica che pone questo sacramento come condizione fondamentale per la crescita spirituale e per la salvezza eterna.

·        se è ragionevole – sotto l’aspetto umano e laicale – che i cattolici lo debbano considerare un pilastro della propria vocazione religiosa e se questo contrasta con la loro condizione di persone impegnate nelle attività temporali

·        perché è spesso trascurato anche dai cattolici “praticanti”, quanto meno come frequenza

·        se si può ovviare alla confessione dei propri peccati ad un sacerdote  sostituendola con un rapporto diretto e personale con Nostro Signore senza alcuna intermediazione umana.
Questa riflessione è importante anche per coloro che frequentano questo sacramento con assiduità, perché può contribuire ad aumentare il loro convincimento, soprattutto per essere più convincenti con coloro che hanno pregiudizi, preconcetti, difficoltà di accettazione o, semplicemente, con coloro che ritengono una consuetudine ormai consolidata non frequentare questo sacramento con assiduità, oppure “non ne sentono la necessità” e vogliono solo rispettare il precetto minimale di “confessarsi almeno una volta l’anno”.
Non vogliamo fare qui una disertazione teologica sulla Confessione. Semplicemente vogliamo fare delle considerazioni pratiche  dal punto di vista di una laico.
All’origine della necessità della Confessione, c’è la constatazione che nell’animo di ciascun uomo è stato posto dalla natura un “sensore” che si eccita e ci rimprovera quando ci comportiamo in modo opposto alla legge morale naturale in base alla quale è stato programmato: la nostra coscienza! (E’ come quei dispositivi che i tecnici dell’automazione chiamano “firmware”, cioè programmi riservati del costruttore dell’apparecchiatura, strettamente integrato con l’hardware, immodificabile da parte dell’utente).
Questo sensore non lo possiamo manomettere. Lo possiamo solo rendere più efficiente, fornendogli le condizioni e le informazioni più adeguate alla sua stessa natura (cioè la  formazione interiore) oppure cerchiamo di renderlo meno sensibile fornendogli informazioni contrarie a quelle naturali ,in base alle quali è stato programmato, (ideologie umane, consenso  culturale, omologazione alle correnti ideologiche dominanti nella società) oppure lo affoghiamo nei piaceri sensibili, nell’alcol, nella droga.
Nel primo caso, diventa uno strumento più efficace che ci segnala con rapidità, con forza e con chiarezza il suo assenso o il suo dissenso rispetto alle libere scelte che facciamo ( come la febbre per il corpo umano );nel secondo caso, pur nel tentativo di depotenziarlo, non riusciamo a farlo zittire, per cui quando non ci comportiamo bene ci rimprovera e ci procura uno stato di inquietitudine e di angoscia. Contro questa sensazione cerchiamo di reagire o dando spazio alle nostre passioni umane ( i cosiddetti vizi capitali:  lussuria, ira, accidia, gola, ecc.) oppure ci disperiamo convincendoci  che la natura è matrigna; in ogni caso, cerchiamo di convincerci che sono tutte fandonie le pretese religiose di poter assicurare la felicità su questa terra !

La Confessione è l’espediente (in senso laico) o il sacramento (in senso religioso) che il Signore si è inventato per venire incontro alla debolezza della natura umana, coerentemente con la fragilità derivante dal peccato originale e per ristabilire le condizioni di serenità nell’animo degli uomini peccatori.
Il peccato di superbia di Adamo e Eva non è un evento mitologico, è una realtà che constatiamo costantemente nella nostra vita quando pensiamo che quello che la nostra ragione ci suggerisce è corretto anche quando contrasta con la legge iscritta nella natura umana e che con la nostra intelligenza possiamo conoscere ed apprezzare. L’utilizzo distorto della intelligenza e della libertà - che ci sono state  fornite per scoprire responsabilmente la strada della nostra salvezza - ci porta a delle aberrazioni ( aborto, indifferenziazione sessuale, utilizzo del sesso come piacere, egoistico godimento dei beni che sono messi a diposizione di ciascuno di noi e delle varie società, ecc.)  che fortunatamente la coscienza ci rimprovera.

Alcune volte il nostro permanere  nell’errore richiede un intervento più energico di Nostro Signore sotto forma di dolori, epidemie, guerre, sconvolgimenti naturali, ecc.
Funzioni della Confessione sacramentale
La Confessione sacramentale
è un mezzo di guarigione.
Il comportamento non conforme alla legge naturale determina una ferita più o meno profonda nella vita umana poiché costituisce un attentato alla propria sopravvivenza spirituale e alla possibilità della propria felicità. La legge naturale rappresenta l’unica strada di salvezza e per questo ci è stata data anche la coscienza come custode e vigilante dell’esercizio della nostra libertà.
Il peccato è  certamente un’offesa a Dio perché, di fatto,  non crediamo nella Sua bontà, sapienza e potenza, ma preferiamo fare di testa nostra ovviamente sciupando quei doni ( tempo, intelligenza, affettività, esercizio della volontà, energia fisica, sessualità,  ecc.) che Lui ci ha dato per ottenere la felicità nostra e del nostro prossimo. Le conseguenze di questo uso distorto delle nostre capacità, però,  si ripercuotono anche nella vita temporale e nei rapporti sociali ( es. la pace famigliare, l’apporto del nostro lavoro alle sorti della società, l’aiuto morale ed educativo ai nostri figli, l’accettazione dei sacrifici imposti dalla realtà sociale in cui ci troviamo, ecc.).
La guarigione operata dalla Confessione sacramentale consiste nel fatto che essa non solo ripristina il rapporto di filiazione divina con il pentimento, ma con il riconoscimento della propria responsabilità e della propria colpa, pone le premesse per un cambiamento di comportamento; in aggiunta ci offre un aiuto per la nostra redenzione con la grazia sacramentale sapendo che da soli non ce la possiamo fare nonostante le nostre capacità e il nostro impegno.
 
Sapere che il passato è ormai sepolto nei rapporti con Dio, ma che anzi lo abbiamo come cooperatore per la riparazione dei guai che possiamo aver commesso, ci consente di guardare con ottimismo al futuro, anche se non sarà un percorso in discesa a causa della nostra persistente fragilità  che cesserà …  almeno 24 ore dopo la nostra morte !
La Confessione sacramento di conversione
La crescita spirituale è un obiettivo comune per ogni cristiano, dato che se non si cresce si arretra. Perciò occorre utilizzare qualsiasi occasione per farlo.

La Confessione richiedendo un’esposizione sincera dei fatti salienti della propria vita, ci mette in condizione – già da noi stessi, mediante  l’esame di coscienza – ma anche con l’ausilio del confessore, di concentrarci sugli aspetti più significativi per valutarne la correttezza e le possibilità di migliorarli (ad es.

  • la vita famigliare anche se non ha aspetti critici, ha bisogno di essere continuamente rimodulata in base all’evoluzione della vita famigliare, alla presenza dei figli , all’età dei coniugi, alla presenza dei nipoti, ecc.;
  • il rapporto con Nostro Signore deve diventare  una relazione filiale e di completa fiducia nelle specifiche circostanze contingenti;
  • come rendere la propria attività lavorativa mezzo di santificazione per se e per gli altri e non solo mezzo di sussistenza famigliare;
  • come dare alle relazioni sociali non soltanto una dimensione umana ma trasformarlo in un mezzo di apostolato con discrezione e attenzione alle specifiche caratteristiche dei nostri amici.
In effetti, si tratta di aspetti che non riguardano soltanto i peccati e le colpe del cosiddetto “foro interno”, ma rappresentano delle opportunità di crescita anche dal punto di vista umano.

L’efficacia di questo sacramento difficilmente si può ottenere con l’amicizia o con una seduta psicanalitica; intanto, perché per molte persone è difficile essere veramente sinceri su questi temi di fronte ad un amico o a un professionista, e poi, da queste persone potremmo avere un aiuto a diagnosticare la causa di qualche inquietudine o il motivo di un difetto, ma non potremmo ricevere una soluzione perché questa richiede una valutazione che dia delle risposte sia sul piano umano che su quello spirituale; senza contare che con la Confessione abbiamo anche l’aiuto della grazia santificante per correggere  i difetti o per raggiungere degli obiettivi di miglioramento.
La Confessione è il sacramento del perdono.
Il peccato oltre che un’offesa a Dio è un’offesa alla Chiesa e alla società, nei confronti delle quali dobbiamo riparare.

Non dimentichiamo che per il fatto di essere cristiani, la Chiesa si attende da ciascuno di noi un  contributo all’adempimento del suo compito di evangelizzazione della umanità mediante il nostro operato nel rispetto della legge naturale; così come la società umana pretende che noi cristiani svolgiamo un ruolo di animazione etica e culturale, come è stato lungo il corso dei secoli (anche se oggi questo ruolo è da pochi riconosciuto).
Il peccato offende Dio, la Chiesa e la società sia pure con livelli di gravità diversi. Ad es.

·         sono offese gravi non solo la corruzione  e l’omicidio

·         ma anche i peccati contro la purezza perché con essi utilizziamo per finalità   egoistiche capacità che ci sono state date nell’interesse della società e della Chiesa nel rispetto delle persone per la loro identità spirituale e non come mezzo di soddisfazione edonistica;

·         i peccati contro la reputazione degli altri creano divisioni e danni sociali difficilmente recuperabili;

·         la menzogna che inquina i rapporti sociali che , invece, per esigenza di natura dovrebbero collegare fra loro le persone affinché contribuiscano concordemente al  bene dell’umanità;

·         l’egoistico utilizzo dei beni del creato che priva altre persone o altre generazioni del loro godimento
la Confessione sacramentale per ottenerci il perdono di Dio ci richiede il riconoscimento della nostra responsabilità per i peccati commessi  e il conseguente impegno di cambiare comportamento. Sapere che nei confronti di Dio la colpa è estinta, ci mette in uno stato d’animo di tranquillità e di coraggio per il futuro anche perché da questo momento il Signore diventa nostro alleato per correggerci e per ovviare alle conseguenze negative causate dal nostro peccato.

Certamente non sarà una strada in discesa, poiché permangono le difficoltà e la nostra propensione al peccato e, inoltre, dovremo comunque scontare la pena in questa o nell’altra vita. Questo debito che ci resta da riparare dopo l’assoluzione sta a dimostrare che Nostro Signore è “buono” ma non “buonista”, nel senso che  il male fatto, anche se ne viene eliminata la colpa, permane come peccato  ed è giusto doverlo “pagare”.

La Confessione sacramentale è particolarmente importante nell’anno del  Giubileo della Misericordia poiché è il sacramento del perdono e il Giubileo ha prevalentemente lo scopo di invitarci a esercitare la misericordia nei confronti del prossimo. Papa Francesco ci dice: “ se non siamo oggetto di misericordia non siamo in grado di usare misericordia verso gli altri”.

Questo significa che non praticare con frequenza il sacramento della Confessione sottintende la convinzione di non ritenersi peccatori, di non aver nulla di cui farsi perdonare da Dio e dagli uomini (a differenza di altri i cui peccati sono evidenti !);per cui se io sono in grado di evitare i peccati, lo possono fare anche gli altri, quindi ognuno pensi a se stesso, non c’è bisogno che lo aiuti ! In questo modo l’amore del prossimo diventa una bella frase senza riscontro in pratica. Anzi quando facciamo qualcosa in aiuto agli altri (ad es. perdonare qualche offesa ricevuta) riteniamo di avere  diritto di essere gratificati per il fatto di essere stati generosi.
Caratteristiche della Confessione sacramentale

Alcuni pensano che si possa sostituire la modalità stabilita dalla Chiesa per la Confessione sacramentale con un rapporto personale e diretto con Nostro Signore fidandosi della propria filiazione divina e della Sua disponibilità al perdono.
In questo caso si dimentica che è stato Gesù stesso a stabilire che siano degli uomini ad assolvere per Suo conto dai peccati. Ai discepoli disse: “quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto nei cieli e quello che perdonerete sulla terra sarà perdonato nei cieli “. Avrebbe potuto dire che sarebbe stato sufficiente rivolgersi direttamente e spiritualmente a Lui per essere perdonati.

La Confessione sacramentale durante i secoli – sia pure con alcune modifiche sulle modalità e sui poteri attribuiti ai vari livelli del ministero sacerdotale – ha mantenuto sostanzialmente immutata la sua struttura fondamentale che è costituita dai seguenti elementi :

  • gli atti dell’uomo penitente: contrizione, confessione dei peccati e relativa penitenza
  • gli atti della Chiesa : tramite il sacerdote concede il perdono nel nome di Cristo, prega per il peccatore e fà penitenza affinché il peccatore venga guarito e sia ristabilito nella comunione ecclesiale a pieno titolo (cioè con la grazia santificante).La penitenza a carico della Chiesa  riproduce la sofferenza di Gesù per la redenzione dell’umanità.
Il sacerdote, nella Confessione  è necessario perché adempie varie funzioni :

1.    una funzione giudiziaria, cioè il sacerdote è giudice della sincerità del pentimento e della valutazione dei fatti che vengono sottoposti al suo giudizio. Egli non è obbligato al perdono, perché non è lui il padrone del perdono

2.    una funzione di medico, che risana le ferite spirituali prodotte dal peccato nell’animo del penitente con l’espressione della sua volontà umana e con i consigli che tramite lui provengono  dallo Spirito Santo
3.    una funzione di buon pastore, che si fa carico del penitente, pregando e mortificandosi per contribuire alla sua salvezza.

Per queste funzioni il sacerdote è tenuto al segreto del ”sigillo sacramentale”, a prova di gravi sanzioni ecclesiali, a tutela dell’ integrità e della sincerità della confessione, che è un atto divino e che pertanto non  può essere  utilizzato per motivi umani.
La sincerità della Confessione è indispensabile per progredire nell’unione con Dio, non perché Dio non sappia già quello che abbiamo fatto, ma perché  è necessario che il penitente si riconosca pienamente responsabile del male compiuto, senta il dolore della mancanza e possa riconquistare la serenità derivante dal perdono ricevuto a seguito della sua personale e libera denuncia.

Il fondatore dell’Opus Dei, San Josemaria Escrivà, consigliava di avere durante la Confessione sacramentale una sincerità selvaggia come conseguenza di fede ed umiltà. In un punto di riflessione di Forgia (punto 193) ci dice :La serenità è indispensabile per progredire nell’unione con Dio. Se dentro di te, figlio mio, c’è un rospo. Dì subito ciò che non vorresti si sapesse. Dopo aver sputato il rospo nella Confessione, come si sta bene !

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