lunedì 4 aprile 2016

Europa in pericolo

Mons. Pieronek:
“Europa a rischio islamizzazione”


“Non escludo che possa esserci un piano per cancellare la identità dell’ Europa, collegato al flusso di migranti”.
Lo dice Monsignor Tadeusz Pieronek, vescovo polacco molto influente e già Segretario Generale della potente Conferenza Episcopale polacca. Con lui parliamo di immigrazione dopo i recenti attentati di Bruxelles.

Eccellenza  Pieronek che impressione ha ricevuto dopo i fatti del Belgio?
”  Sono sconvolto, come tutti. Questi atti sono la derivazione di odio, fanatismo, e della idea errata di religione. Non è pensabile uccidere nel nome di Dio, una bestemmia. L’Occidente  da molta parte degli islamici è visto come nemico e questo abbiamo il dovere di considerarlo. Certamente esistono  islamici bravi e non violenti, e con loro dobbiamo dialogare e  convivere, ma per  tanti di loro eravamo e siamo infedeli da sottomettere”.

Da che cosa dipende tutto questo?
Il fenomeno terrorismo è legato per lei alla migrazione?
” Cinquanta anni fa, lo ricordo molto bene, alcuni paesi europei come Germania, Austria e Belgio hanno fatto entrare per motivi economici tanti islamici alla ricerca del lavoro e i risultati li vediamo tristemente oggi. Io credo che ci sia un rischio di islamizzazione nel continente europeo, una sorta di invasione insidiosa da non sottovalutare. Mentre gli islamici pregano cinque volte al giorno e sono costanti nella loro fede, i cristiani, meglio l’ Europa, ha smarrito le sue radici e non ha il coraggio di manifestare  in pubblico la fede e di testimoniarla nella vita di ogni giorno. Viviamo come se Dio non esistesse, i Dieci Comandamenti sono ignorati alla pari del catechismo e ciascuno si fa la sua verità. Dio è il grande assente del momento. La sola vera risposta all’ Islam, senza scontri di civiltà, è il rafforzamento della identità cristiana”.

E allora?
” Come dicevo corriamo il rischio della islamizzazione. Noi per loro siamo degli infedeli. Non escludo affatto che dietro questi enormi flussi migratori si nasconda un piano studiato per cancellare le origini e la identità del continente europeo, un piano gradito e probabilmente promosso  da grandi potenze e dalla finanza. Chiudere le frontiere è un errore, però qualche cosa va fatta realisticamente”.

Possiamo accogliere  tutti?
” L’ accoglienza e la solidarietà sono valori cristiani da coltivare e non possiamo negare questo a chi soffre. Penso ai polacchi e dico loro che non devono dimenticare quando emigravano e  cercavano aiuto. Tuttavia occorre controllare i flussi migratori in modo responsabile. Chi è in grado di escludere che tra i migranti non si nascondano anche terroristi? Allora, bisogna avere cautela nell’ accogliere e senso di responsabilità, usare criterio”.

Che messaggio si lancia lavando i piedi il Giovedì Santo a migranti magari di fede islamica o donne?
” Capisco la domanda. Pastoralmente il messaggio è chiaro e forse accettabile.  Unisco la lavanda dei piedi ai migranti con quella alle donne, come deciso ultimamente. La  Congregazione per il culto divino, sulla lavanda dei piedi alle donne ha detto che non è obbligatoria e pertanto non siamo tenuti a seguirla. Io non la faccio, resto fedele alla tradizione. Su questi punti dico: possiamo lanciare, senza volerlo, messaggi  sbagliati. Per certi cambiamenti occorre tempo e senso di responsabilità, ci ripensino.  Potrebbe leggersi una simile prassi come sottomissione cristiana . Non possiamo cambiare per cercare consensi o popolarità””.

Pio XII,  lo farebbe santo?
” Se lo elevassero alla gloria degli altari sarei sicuramente felice, ma non tocca  a me decidere. Io so che quel  Papa è vittima di pregiudizio comunista e di parte del mondo ebraico. Quando tutti i documenti saranno pubblicati si vedrà che egli al contrario salvò tante vittime  tra gli ebrei. Probabilmente  certi ambienti ebraici sono capaci di arrivare dove gli altri non riescono. Ma sulle canonizzazioni credo fortunatamente che tocchi solo alla saggezza della Chiesa decidere e non spetti nessuna valutazione previa al mondo ebraico al quale si deve certamente rispetto”.
Bruno Volpe

Nessun commento:

Posta un commento