Per i precedenti cliccare qui.
NEWSLETTER 2016 – 31
Nelle assemblee, grandi o piccole, quando si deve prendere una decisione su una proposta concreta e si passa alla votazione, si contano dapprima i favorevoli, poi i contrari e da ultimo si contano gli astenuti. Questo modo di procedere ci sembra talmente evidente che noi pensiamo non vi sia altro modo di affrontare la vita. E la nostra mentalità si è lentamente adeguata a questo atteggiamento. In realtà però non è sempre così e specialmente in ambiti particolarmente importanti la procedura impone ancora chiare prese di posizione: o a favore o contro. Non sempre ci si può sottrarre alla responsabilità di una decisione astenendosi: né per indecisione, né per calcolo d’interesse, né per insufficiente conoscenza dei dossier. No, su cose importanti o si è favorevoli o si è contrari: si deve decidere. Certo non sempre le decisioni sono facili, ma la responsabilità impone che di fronte ad una proposta forte ci sia una presa di posizione chiara.
Un ambito in cui la nostra decisione non solo è importante, ma addirittura fondamentale, è il nostro atteggiamento di fronte a Gesù Cristo. Non possiamo rimanere indifferenti o neutrali nei suoi confronti. La neutralità nei suoi confronti denota già una non adesione alla sua persona, alla sua realtà e quindi ai suoi insegnamenti. “Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”. (Lc 11, 23)
Questa verità ha per noi diverse conseguenze. Innanzitutto noi non possiamo rimanere indifferenti riguardo alla persona di Gesù Cristo e solo fino a quando ne ignoriamo l’esistenza possiamo dispensarci dal porci la fatidica domanda: chi è Gesù? In compenso la natura, l’intelligenza e la coscienza umana impongono all’uomo, ad ogni uomo, di indagare e ricercare la verità. E ricercando la verità sicuramente ci si avvicina a colui che è la Verità.
Se però noi abbiamo avuto la grazia di conoscere Gesù Cristo, o se abbiamo perlomeno avuto la grazia di nascere in un paese “cristiano”, noi non possiamo rimanere indifferenti nei confronti di questa figura storica, che trascende la storia. O riconosciamo con certezza che Lui è Dio, oppure non lo riconosciamo come tale. Sostenere di non essere sicuri se Lui sia Dio, significa non avere fiducia nelle sue parole, perché Gesù Cristo stesso dichiarò di essere Dio. Non avere fiducia in Lui vuole automaticamente dire di non credere nella sua divinità. Certo uno può decidere di ignorare la persona di Gesù, ma questa è quella che i teologi chiamano ignoranza colpevole. Un uomo che si trova dinnanzi a Dio, un essere che sovrasta infinitamente la natura umana, non può rimanere indifferente ed ignorare tale essere. Sarebbe un suicidio.
Una difficoltà che si potrebbe presentare è quella di riconoscere la storicità di Gesù, ma di non riconoscere la sua divinità. Sì, perché per credere in Cristo il dono della fede è indispensabile. Noi possiamo conoscere l’esistenza di Dio, di un Dio, con un puro esercizio intellettuale. Noi possiamo riconoscere la storicità di Gesù, ma senza l’aiuto della grazia divina non potremo riconoscere la divinità di Gesù Cristo. Certo la fede è un dono, ma purtroppo spesso è l’orgoglio e l’ambizione che ci impediscono di riconoscere il vero volto di Gesù. L’umiltà invece ci predispone molto più efficacemente a riconoscere ed amare Gesù Cristo in tutta la sua divinità.
Ma anche il credere in Gesù Cristo non è ancora sufficiente “per essere con Lui e non contro di Lui”. Credere in Lui, ma non seguire i suoi insegnamenti, vergognarsi di dirsi cristiani, ritenere superflue le opere di carità e pensare che la santità non sia richiesta a tutti i fedeli, è un modo molto concreto di non essere con Lui e di non raccogliere con Lui. Un altro modo molto diffuso per “astenersi” dal prendere una posizione chiara riguardo a Gesù Cristo, è quello di pensare che l’essere cristiani possa essere relegato alla sfera privata. No, anche la nostra società e la nostra cultura non possono essere indifferenti o restare neutrali: Cristo deve sorreggere anche la nostra società. “Chi non è con me, è contro di me”: il laicismo non è cristiano!
FdS (lafededisempre@bluewin.ch)
Nessun commento:
Posta un commento