S. Giovanni
Bosco: e di te Roma, che sarà?
[…] La vigilia dell'Epifania dell'anno corrente 1870,
scomparvero gli oggetti materiali della camera e mi trovai in presenza di cose
sovrannaturali. Fu cosa di brevi istanti, durante i quali io vidi molte cose.
Sebbene di forma, di apparenze sensibili, tuttavia non si possono, se non con
grande difficoltà, comunicare agli altri con segni esterni e sensibili. Se ne
ha un'idea da quanto segue. C'è la parola di Dio, accomodata alla parola
dell'uomo.
La guerra viene del Sud; la pace viene dal Nord.
Le leggi di Francia non riconoscono più il Creatore, ma il
Creatore si farà conoscere e la visiterà per tre volte con la verga del suo
furore. La prima volta, Egli abbatterà la sua superbia con le sconfitte, con il
saccheggio e con la strage dei raccolti, degli animali e degli uomini. La
seconda volta, la grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni chiamano
il "Postribolo d'Europa", sarà privata del capo, in preda a
disordini! Parigi … Parigi! Invece di armarti nel nome del Signore, tu ti
circondi di case di immoralità! Ma esse saranno distrutte da te stessa! L'idolo
tuo, il Panteon, sarà incenerito, affinché si avveri che mentita est iniquitas
sibi (l'iniquità ha mentito a sé stessa). I tuoi nemici ti metteranno nelle
angustie, nella fame, nello spavento e nell'abominio delle nazioni. Ma guai a
te se non riconoscerai la mano di chi ti percuote! Io voglio punire
l'immoralità, l'abbandono, il disprezzo della mia legge! La terza volta, tu
cadrai in mano straniera: i tuoi nemici vedranno da lontano i tuoi palazzi in
fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine, bagnate dal sangue dei
tuoi prodi che non sono più! Ma ecco un gran guerriero dal Nord che tiene,
nella sua mano destra, uno stendardo sul quale è scritto: "Irresistibile
mano del Signore!".
In quell'istante il venerabile Vegliardo del Lazio gli andò
incontro, sventolando una fiaccola ardentissima. Allora, lo stendardo si
dilatò, e di nero che era divenne bianco come la neve. Nel mezzo dello
stendardo, in lettere d'oro, stava scritto il nome di COLUI che tutto può! Il
guerriero e i suoi si inchinarono, profondamente, davanti al Vegliardo, e si
strinsero le mani.
Ora la voce del Cielo è per il Pastore dei pastori: Tu e i tuoi
assessori, sei nella grande riunione, ma il nemico del bene non si dà un attimo
di pace; egli studia e pratica ogni articolo contro di te. Egli seminerà
discordia tra i tuoi assessori, susciterà nemici tra i miei figli. Le potenze
del secolo vomiteranno fuoco e vorranno spegnere le parola dei guardiani della
mia legge. Ma questo non avverrà! Faranno del male, sì, ma lo faranno a sé
stessi. Tu, affrettati! Se le difficoltà perdureranno, vengano stroncate! Se tu
ti troverai in difficoltà, non arrestarti, ma continua finché non verrà
troncato il capo dell'idra dell'errore. Questo colpo farà tremare la terra e
l'inferno, ma il mondo verrà assicurato e i tuoi buoni esulteranno. Tienti
attorno a te anche solo due assessori, ma ovunque tu andrai, continua e termina
l'opera che ti fu affidata. I giorni corrono veloci, i tuoi anni avanzano verso
la tua ora segnata, ma la grande regina sarà sempre il tuo aiuto e, come per il
passato, così per l'avvenire sarà sempre magnum et singulare in Ecclesia
præsidium (grande e singolare difesa della Chiesa)!
Ma tu Italia, terra di benedizioni, chi ti ha immersa nella desolazione? Non
dire: nemici, ma gli amici. Non senti che i tuoi figli domandano il pane della
Fede e non trovano chi loro lo spezzi? Che farò?… Io picchierò i pastori, Io
disperderò il gregge, affinché coloro che siedono sulla cattedra di Mosè
cerchino dei buoni pascoli e il gregge ascolti docile e si nutra.
Ma sopra il gregge e sopra i pastori peserà la mia mano: la
carestia, la pestilenza e la guerra faranno sì che le madri dovranno piangere
il sangue dei figli e dei mariti, morti su terra nemica!
E di te Roma, che sarà?… Roma ingrata, Roma effeminata, Roma
superba!… Tu sei giunta a tale che non cerchi altri, né altro ammiri nel tuo
Sovrano se non il lusso, dimenticando che la tua e la sua gloria sta nel Golgota! …
Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato; però con la sua sola parola,
egli fa tremare il mondo!
Roma! … Io verrò quattro volte a te! … La prima volta, percuoterò le tue terre
e gli abitanti di esse. La seconda volta, porterò la strage e lo sterminio fino
alle tue mura. La terza volta, abbatterò le difese e i difensori, e per comando
del Padre installerò il regno del terrore, dello spavento e della desolazione!
Ma i miei saggi fuggono, la mia legge è calpestata … perciò io
ritornerò per la quarta volta. E allora guai a te se la mia legge sarà ancora
un nome vano! Vi saranno prevaricazioni tra i dotti e gli ignoranti; e il tuo
sangue e quello dei tuoi figli laveranno le macchie che tu fai alle leggi del
tuo Dio. La guerra, la peste, la fame sono i flagelli con cui sarà percossa la
superbia e la malizia degli uomini. Dove saranno, allora, o ricchi, le vostre
magnificenze, le vostre ville, i vostri palazzi?… Saranno diventati la
spazzatura delle piazze e delle strade!
E voi, sacerdoti, perché non correte a piangere, tra il
vestibolo e l'altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non
prendete lo scudo della Fede e non andate sopra i tetti, nelle case, nelle vie,
sulle piazze, in ogni luogo, anche inaccessibile, a portare il seme della mia
parola? Ignorate, forse, che essa è la terribile spada a due tagli che abbatte
i miei nemici e che infrange l'ira di Dio e degli uomini?
Queste cose dovranno inesorabilmente venire, l'una dopo l'altra.
Ma l'augusta Regina del Cielo è presente. La potenza del Signore è nelle sue
mani. Ella disperde i suoi nemici come nebbia! Ella riveste il venerando
vecchio di tutti i suoi antichi paramenti!
… Arriverà ancora un violento uragano. L'iniquità è consumata; il peccato avrà
fine e, prima che trascorrano due pleniluni del mese dei fiori, l'iride di pace
comparirà sulla terra.
Il gran Ministro vedrà la Sposa del suo Re vestita a festa. Su tutto il mondo
apparirà un sole così luminoso quale non fu mai dalle fiamme del Cenacolo fino
ad oggi, né più si vedrà fino all'ultimo dei giorni.
San Giovanni Bosco
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