domenica 6 dicembre 2015

Concilio Vaticano II e modernismo

La b. Caterina Emmerich aveva ragione: l’interpretazione modernista del Concilio Vaticano II




giovanni-XXIII«Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto…[…] Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione,che segue l’ultima moda[…] non c’era nulla di santo in essa»: la beata Caterina Emmerich (1774-1824) fa ricorso a poche ma incisive parole per descrivere una situazione disastrosa e preoccupante per la Chiesa di Pietro. Una nuova chiesa, di origine umana, viene costruita in alternativa alla vera Chiesa, rappresentata da quel “Santo Padre afflitto, angosciato e nascosto” di cui fa menzione la stessa in un’altra visione.

Senza dubbio sono delle rivelazioni destabilizzanti per la fede di ciascuno di noi e gettano nella confusione. Per di più, apparentemente arrecano una ferita profonda alla gloriosa Tradizione Cattolica, la quale ha nell’infallibilità dottrinale della Chiesa lo snodo centrale. 
«Che la Chiesa Romana non ha mai errato; né, secondo la testimonianza delle Scritture, mai errerá per l’eternità»: lo scriveva il Santo Pontefice Gregorio VII redigendo nel 1075 il Suo “Dictatus Papae” sui diritti del Papa. Ma per un cattolico “tradizionale” come me non é di certo una novità. La voce di Ildebrando Aldobrandeschi da Soana non é di certo la sola: non possiamo dimenticare quella di Sant’Ireneo o di San Cipriano!
Eppure come conciliare le visioni della Santa tedesca con questi insegnamenti dei Padri della Chiesa? O anche come reagirebbero questi stessi, in questo anno della Fede, in questo cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, se vedessero la maggior parte dei sacerdoti celebrare il Santo Sacrificio della Messa con stole pro gay families (per chi non lo sapesse sono quelle “simpatiche” con la bandiera multicolore) o accogliere il Sangue di Cristo in calici non preziosi o dare la Santa Eucarestia al popolo di Dio in bicchieri di plastica? Forse tacerebbero. É forse questa la “falsa Chiesa” di cui parla la Emmerich? E la colpa dei suoi abomini a chi é da imputare? A Giovanni XXIII o a Paolo VI? O più in generale al Concilio Vaticano II? 
Nessuna di queste é la risposta corretta. E allora la verità qual é?
L’allora Cardinale Ratzinger, in “Rapporto sulla fede”, ci offre la risposta ai nostri dubbi: «Sono convinto che i guasti cui siamo andati incontro in questi venti anni (1965-1985) non siano dovuti al Concilio “vero” ma allo scatenarsi, all’interno della Chiesa, di forze latenti aggressive, centrifughe, magari irresponsabili oppure semplicemente ingenue, di facile ottimismo, un’enfasi sulla modernità che ha scambiato il progresso tecnico odierno con un progresso autentico, integrale. E all’esterno, all’impatto con l’ideologia liberal-radicale di stampo individualistico, razionalistico, edonistico». Eh si, Eminenza, si é sviluppato un contro o anti-Concilio Vaticano II (“La falsa chiesa”) che,grazie all’appoggio delle correnti moderniste, si é andato soppiantando al Concilio autentico. 


D’altronde lo stesso Giovanni XXIII,nel suo discorso inaugurale del Concilio, disse:« il ventunesimo Concilio Ecumenico vuole trasmettere integra,non sminuita, non distorta la dottrina cattolica». Per lo stesso Papa bergamasco,occorreva solamente “insegnarla in modo più efficace” per inaugurare una nuova Pentecoste per la Sposa di Cristo. Tant’è vero che quasi la totalità dei documenti conciliari sono di carattere pastorale. Eppure, «é incontestabile che gli ultimi vent’anni (1965-1985) sono stati decisamente sfavorevoli per la Chiesa Cattolica. I risultati che hanno seguito il Concilio sembrano crudelmente opposti alle attese di tutti» ebbe modo di confessare l’ormai Pontefice Emerito, il quale raccomanda,bensì,ai cattolici di tornare «ai testi del Vaticano II autentico».
É dello stesso pensiero anche Papa Giovanni Paolo II,come emerge dal numero 11 di “Pastores Dabo vobis” a proposito della crisi del sacerdote.
Cos’è successo dunque? Semplice: qualcuno sta operando una rilettura modernista del Concilio Vaticano II, costruendo la Falsa Chiesa Cattolica.
Non siete convinti? Bene,vediamo qualche esempio insieme.


La “Sacrosantum Concilium”,di cui ricorre il 50º anniversario, ribadisce il valore della Messa come Sacrificio incruento del Cristo (n. 47); tuttavia, a lungo andare,fregandosene dei testi dell’assise, si é cercato di ridurre la funzione religiosa alla stregua di un banchetto protestante. C’è voluto Giovanni Paolo II a ridare linfa al vero documento conciliare con la sua enciclica sull’Eucarestia. Nella stessa costituzione, troviamo scritto anche : «la Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio, perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale» (n. 116). Nulla di fatto: assistiamo giornalmente a “strimpellature” ignobili durante le celebrazioni. Per quanto riguarda,invece, la lingua da recitare durante la Messa il Concilio scrisse:« Si possa concedere, nelle Messe celebrate con partecipazione di popolo, una congrua parte alla lingua volgare, specialmente nelle letture e nella “Orazione comune”, e, secondo le condizioni dei vari luoghi, anche nelle parti spettanti al popolo. Si abbia cura però che i fedeli sappiano recitare e cantare insieme, anche in lingua latina, le parti dell’Ordinario della Messa che spettano ad essi» (n. 54). E ancora:« L’uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini.[…] Si possa concedere alla lingua volgare una parte più ampia, specialmente nelle lettura e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti» (n.38). E invece del latino non c’è più traccia se non nelle celebrazioni nella forma straordinaria e in qualche celebrazione del Pontefice Romano. E che dire poi delle candidature di uomini “spretati” nelle liste comuniste e socialiste,nonostante il Concilio avesse raccomandato ai cattolici di seguire la dottrina sociale della Chiesa in campo politico?

Questi sono pochi dei tanti esempi della contraddizione tra Vaticano II vero, “pastoralmente riformista” e inquadrabile perfettamente nel solco della Tradizione, e il Vaticano II inesistente, modernista ma ormai quello ampiamente praticato dalla maggior parte dei sacerdoti. Il Concilio ha spento le sue cinquanta candeline, é vero, ma di attuazione non vuole sentirne ancora parlare, nonostante i Pontefici abbiano richiamato al messaggio autentico del Vaticano II.
I modernisti se ne sono appropriati e lo leggono a loro piacimento: questa è la nuova astuzia di Satana per distruggere la Santa Chiesa.
Come diceva il buon vecchio Leone X: Exsurge, Domine, et iudica causam Tuam!

Gianluca Di Pietro

Nessun commento:

Posta un commento