sabato 6 aprile 2013

pedofilia

Propagandare la pedofilia? In Olanda si può


di Satiricus
Altro che Società liquida, qui siamo già in fase di evaporazione avanzata. E sul fondo restano solo i residui.
Il fatto? Siamo in Olanda, dove lo scorso 27 giugno 2012 il tribunale di Assen aveva decretato la chiusura di un’associazione, nata negli anni ottanta, e da allora attiva nella promozione della pedofilia, ma pochi giorni fa – quasi a mo’ di pesce d’aprile tardivo – la corte d’appello di Leeuwarden ha pronunciato l’assoluzione in secondo grado.

Il gruppo è noto come Vereniging o Stichting Martijn (Associazione o Fondazione Martijn), ed è attivo nelle sue campagne da ormai un trentennio. La sua fortuna è sembrata incrinarsi nel 2007, in seguito ad alcuni contenziosi con la casa regale. Ma specialmente nel 2010, dopo che, fatto inatteso alquanto, alcune indagini della polizia hanno scoperto che il presidente dell’associazione deteneva ingenti quantità di materiale pedopornografico. Scandalo. Di qui il precipitare delle cose, fino all’ordine di chiusura del giugno 2012. Ma da settimana scorsa la partita si riapre.

Curioso analizzare le motivazione dei giudici olandesi. Ancora più curioso sarebbe registrare i commenti del loro più celebre precursore: Uig van Groot, detto Ugo Grozio, di Deft, capofila del giusnaturalismo moderno. Ovviamente a Leeuwarden sono consapevoli, e lo hanno affermato chiaramente, che l’attività del gruppo  rischia di realizzare “una seria contravvenzione di alcuni principi del sistema penale olandese”, particolarmente in relazione ai “pericoli dei contatti sessuali con giovani”. Ovviamente.

Ma l’Olanda è pur sempre il Paese dell’avanguardia culturale.
È lì che venivano accolti gli eretici di ogni dove. Non solo gli scomunicati dalla lugubre Chiesa romana, ma anche i giudei apostati colpiti dagli herem delle loro comunità di origine, tra i quali Baruch Spinoza e Uriel da Costa.
È lì che ancora oggi guardano i nostri connazionali, quale modello di progresso al passo con i tempi: è l’Olanda infatti che ha saputo “aprire le danze” nella partita per i diritti umani, in cui l’Italietta resta ferma al “Medioevo” .

E proprio questa è la motivazione che ha portato a scagionare la famigerata combriccola: non importa se i suoi membri sono stati colti in flagrante reato, non importa se i suoi valori contraddicono le leggi del Paese, quel che conta è la parola magica. Diritto. Pausa reverenziale.
La magia è tale da far dire ai giudici che tra i reati pedopornografici dei soci e l’attività di promozione dei medesimi non si danno propriamente connessioni. Colpo di grazia al principio di causalità o al buon senso? Tutti basiti.

Inutile quisiquiliare: se dici Diritto. Pausa reverenziale. Hai detto proprio tutto. E, sia chiaro, a dispetto del nome è una delle poche parole che non sembra conoscere rovesci. 
Sono stati ancora i giudici a sentenziare che “la società olandese è sufficientemente ‘resistente’per affrontare ‘le dichiarazioni indesiderabili ed il comportamento aberrante’. Quindi, nessun timore: ce la faremo. Yes, we can! “Non morirete affatto, anzi…” (Gen 3)

Eh già, è il sogno di sempre. Essere abbastanza resistenti da poter tener testa ai nostri peggiori mostri, pur di non mollare ideali utopici e idolatrie immanentistiche. È la solita tentazione, “essere come dei”. Tanto il Diritto. Pausa reverenziale. Ci salverà! Certamente di questo passo non ci salverà la Legge.  In ogni caso, tutta colpa di quel maledetto libero arbitrio. Nevvero, Erasmo?

Che altro dire? Verrebbe da sperare che la Stichting Martijn si scopra essere una conventicola di preti. È così: oramai la pedofilia fa problema solo se di mezzo c’è un colletto. Ma in questo caso marchiamo male, l’unica dichiarazione di un sacerdote – ovviamente olandese – possibilista nei confronti del gruppo, è stata seguita da radiazione immediata del malcapitato. Roma locuta. Niente da fare. Niente preti significa che ci dobbiamo tenere i pedofili. È il corollario post-moderno. Cala il sipario.

Rimango – nessuno me ne abbia – con una sola curiosità. L’avanzare della comunità islamica – che ha il suo baluardo nella seconda città olandese, Rotterdam – come inciderà su queste aberrazioni secolariste? Staremo a vedere.

Ma per tutti valga il monito di un gigantesco patriarca dei Paesi Bassi, loro estrema speranza: “Se, in primo luogo, manterrai te stesso nella pace, potrai dare pace agli altri; ché l'uomo di pace è più utile dell'uomo di molta dottrina. Colui che è turbato dalla passione trasforma anche il bene in male, pronto com'è a vedere il male dappertutto; mentre colui che ama il bene e la pace trasforma ogni cosa in bene”. (Tommaso da Kempis, Imitazione di Cristo, II, 3)
 

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