giovedì 18 aprile 2013

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I soldi della Chiesa



   Quello dei soldi della Chiesa è un tema che ritorna a più riprese nel dibattito mediatico. Si sente spesso parlare di patrimoni sconfinati, più o meno realistici, e di gestioni opache del denaro. Meno spesso ci si prende la briga di calcolare il contributo sociale (ed economico)che la maggior parte delle attività legate alla Chiesa mette a disposizione del bene comune. Cerchiamo qui di raccogliere alcuni dati significativi.

BILANCIO STATO DEL VATICANO
   Si potrebbe partire dal bilancio della Santa Sede: ogni anno è possibile conoscere il bilancio consuntivo del Vaticano, per esempio nel 2009 le entrate sono state di circa 250 milioni di euro e le uscite di circa 254 milioni di euro. Nel 2011 c’è stato un disavanzo di quasi 15 milioni di euro. Cifre che potrebbero impressionare, ma per avere un punto di riferimento, John Allen, noto vaticanista del NCR cita l’Università di Harvard che con i suoi 20.000 studenti ha un bilancio di 3,7 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro), cioè 11 volte il bilancio Vaticano.

PATRIMONIO DELLO IOR
   Per quanto riguarda lo Ior, l’istituto bancario senza fini di lucro nato nel 1942, recentemente abbiamo fatto notare come il suo intero patrimonio, che raggiunge i 6 miliardi di euro, sia meno della metà del patrimonio dell’uomo più ricco d’Italia. Oltre al fatto che di questi 6 miliardi solo una parte è di proprietà del Vaticano, il resto appartiene a ordini religiosi, diocesi e altri movimenti e organizzazioni cattoliche.

ATTIVITA’ IN ITALIA
   In Italia la Chiesa riceve con i contributi dell’8xmille circa un miliardo di euro e restituisce almeno 11 miliardi in beni e servizi, ad esempio solo le parrocchie in ambito sociale forniscono aiuti per almeno 260 milioni di euro all’anno (per vedere le singole attività sociali clicca qui). Sempre in Italia è da notare che circa il 70% del patrimonio artistico è di carattere religioso. Su circa 95.000 chiese, ben 85.000 sono ritenute un bene culturale, così come 1.535 monasteri, 3.000 complessi monumentali, 5.500 biblioteche, 26.000 archivi, 700 collezioni e musei ecclesiastici e migliaia di opere pittoriche e scultoree. Negli ultimi anni la Cei ha destinato annualmente tra i 63 e i 68 milioni di euro alla tutela e il restauro dei beni culturali ecclesiastici.

ATTIVITA’ IN SPAGNA
   Anche la Chiesa in Spagna con l’8xmille “spagnolo” realizza molto più di quanto riceve, assistendo ogni anno più di 3,5 milioni di persone (circa l’8% della popolazione del paese) in circa 4.900 centri (tra ospedali, case per anziani, centri per emigranti, ecc). Nel 2012 la Conferenza episcopale spagnola ha stanziato 5 milioni di euro alla Caritas per i servizi assistenziali. In generale le attività della Chiesa spagnola procurano entrate economiche notevoli come ad esempio le celebrazioni della Settimana Santa, considerate in 39 località iniziative di Interesse Turistico Nazionale 15 delle quali di Interesse Turistico Internazionale. Ad esempio la Settimana Santa di Cordova, apporta al territorio ogni anno un’attività economica di 42 milioni di euro , mentre quella di Siviglia raggiunge i 240 milioni di euro. Il noto Cammino di Santiago supera i 1.485 milioni di euro (nel 2010 sono stati registrati 270.818 pellegrini di cui solo il 5% non era spinto da motivi religiosi).

ATTIVITA’ NEGLI USA
   Negli USA, secondo i dati riportati dall’Economist, la Chiesa americana è la più grande organizzazione caritativa del paese. Si contano 630 ospedali cattolici (l’11% del totale), oltre a 6800 scuole e 244 tra college e università. Le iniziative cattoliche di assistenza degli USA danno impiego a 65mila persone e raggiungono più di 10 milioni di persone. Nel 2010 hanno investito al servizio dei poveri 4,7 miliardi di dollari.

ATTIVITA’ NEL MONDO
   In giro per il mondo è noto che la Chiesa porta avanti non soltanto attività religiose o di culto ma anche numerose iniziative di tipo sociale. A questo proposito è utile osservare quale sia l’impatto economico di queste attività. In particolare in ambito sanitario la Chiesa si occupa del 26% di tutti i servizi sanitari nel mondo, come ha riportato l’Unaids, un’agenzia Onu che si occupa di lotta all’Aids, in un suo documento del 2004. La Caritas internationalis nel 2011 ha svolto programmi internazionali in risposta emergenze umanitarie in favore di più di 2 milioni di persone spendendo 1,3 miliardi di euro e altri 600 milioni per la lotta alla povertà nei diversi paesi. Solo la metà di questi soldi arriva da aiuti internazionali, il resto proviene da donazioni private. Per fare qualche esempio nel gennaio 2011 a seguito di forti monsoni in Sri Lanka che hanno lasciato migliaia di famiglie senza una casa, la Caritas ha dato da mangiare a 15.000 persone oltre a fornire di razioni alimentari 270.000 famiglie, o in Pakistan dopo un’inondazione nell’agosto 2011 la Caritas ha predisposto tende per 8.171 famiglie e ha assistito 250.000 pazienti in centri sanitari. Il Segretariato generale della Caritas, ente che ha sede in Vaticano e che coordina l’attività di tutte le sezioni locali, ha un bilancio di circa 3 milioni di euro.
 

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