mercoledì 27 luglio 2011

28 LUGLIO
VOLTO SANTO DI MANOPPELLO


Il Volto Santo é un velo tenue, i fili orizzontali del tessuto sono ondeggianti e di semplice struttura, l'ordito e la trama si intrecciano nella forma di una normale tessitura. E’ l'immagine di un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. Caso unico al mondo in cui l'immagine è visibile identicamente da ambedue le parti.
Le tonalità del colore sono sul marrone, le labbra sono di colore leggermente rosse, sembrano annullare ogni aspetto materiale. Non sono riscontrabili residui o pigmenti di colore. Le due guance sono disuguali: l'una, più arrotondata, si mostra considerevolmente rigonfia. Gli occhi guardano molto intensamente da una parte e verso l'alto. Perciò si vede il bianco del globo oculare sotto l'iride. Le pupille sono completamente aperte, ma in modo irregolare. Nel mezzo, sopra la fronte si trova un ciuffo di capelli, corti e mossi a mo' di vortice.

Le varie tappe del Volto Santo prima del suo arrivo a Roma di P. Heinrich Pfeiffer
Prendendo le mosse dalla perfetta sovrapponibilità del volto della Sindone con il volto di Manoppello, si è indotti ad ammettere che sia l’immagine sul velo che quella sulla Sindone si siano formate nello stesso tempo. Ora non c’è altra possibilità di spiegazione delle tracce sulla Sindone, che fanno intravedere il corpo di un uomo crocifisso e morto secondo il racconto dei Vangeli, che non quella di ammettere che queste tracce si siano formate durante il soggiorno di questo corpo nella tomba. Allora anche il Volto Santo di Manoppello si è formato nella tomba di Gesù a Gerusalemme quando esso fu posto con tutta probabilità in fretta sopra la Sindone. Sul sottilissimo sudario con la finissima immagine, conservata oggi nel Santuario presso Manoppello, ritrovato nella tomba ormai vuota nella mattina di Pasqua, possiamo fare due ipotesi. La prima suppone che lo abbia avuto la Madre Maria, cui spettava quasi di diritto; lei, così possiamo pensare, lo portò con sé. Da lei sarebbe passato a Giovanni, quindi prima ad Efeso e poi in qualche altra località dell’Asia Minore. Oppure, seconda ipotesi, sarebbe rimasto unito alla Sindone, separato da essa in un tempo molto posteriore come io ho opinato nel mio libro “Das echte Christusbild”, del 1991. Se si segue la seconda ipotesi, allora, come scrive Giorgio Cedreno, nel 574 un’icona “acheiropoietos” viene trasportata da Camulia in Cappadocia a Costantinopoli. È un oggetto talmente simile che potrebbe trattarsi con grande probabilità dello stesso Velo che si conserva oggi nel Santuario abruzzese. Rimase a Costantinopoli fino al 705, quando l’immagine di Camulia sparì dalla capitale dell’Impero. L’immagine di Camulia è il primo oggetto che viene definita “acheiropoietos”, cioè non fatta da mani umane. In una poesia di lode del poeta Teofilatto Simocatta, scritta per la vittoria delle truppe bizantine nella battaglia presso il fiume Arzamon (586), ottenuta per la presenza dell’immagine, la descrive come “non dipinta, non tessuta, ma prodotta con arte divina”. Giorgio Piside lo chiama “prototipo scritto da Dio”. Ancora dopo la sparizione dell’immagine, Teofane (758-818) afferma che nessuna mano avrebbe disegnato quest’immagine, ma “la Parola creativa e formante tutte le cose ha prodotta la forma” di questa figura divino-umana. Tutte queste descrizioni dei poeti e storiografi bizantini si possono giustificare solo per la presenza di un unico oggetto: il Volto Santo di Manoppello. Anch’esso, come prima impressione, sembra essere una pittura, ma quando si esamina meglio, si scarta subito questa ipotesi. Allora essa potrebbe essere stata prodotta con la tecnica della tessitura, ma anche questa tesi non regge. Così si comprende la descrizione “non dipinta, non tessuta” dei poeti bizantini. Per una immagine come quella di Manoppello, che è totalmente trasparente e sparisce quasi del tutto quando viene posta contro il cielo, si deve escludere qualsiasi tecnica conosciuta per la produzione di un’opera artistica. L’immagine di Camulia, la prima “acheiropoietos” non sarebbe solo sparita da Costantinopoli, ma si sarebbe incamminata, via mare, verso la vecchia capitale dell’Impero, Roma. La gente a Costantinopoli raccontava che il Patriarca Germano avrebbe affidato l’immagine di Cristo alle onde del mare agli inizi dell’iconoclastia ed essa sarebbe giunta a Roma nel tempo del Papa Gregorio II. A Roma si parla di una “Acheropsita” che il Papa Stefano II avrebbe portato in processione quando il re longobardo Aistulfo assedia la città nel 753. Questa “Acheropsita” è il Volto Santo della Cappella Sancta Sanctorum del Palazzo lateranense dei Papi. È una icona sul cui volto si trovava incollata una tela dipinta con il volto di Cristo. L’ipotesi più attendibile è che il primo velo incollato fu proprio il Volto S. di Manoppello. Non si poteva escogitare un miglior nascondiglio per un’immagine su un velo che sovrapporla ad un’icona. Così l’imperatore bizantino non avrebbe potuto mai scoprire il furto della sua “acheiropoietos” ed essa poteva sempre essere venerata nella liturgia pontificia. Quando gli imperatori bizantini persero pian piano il loro potere e il loro influsso sull’Italia, il Velo poté essere staccato di nuovo dalla sua icona, essere sostituito da un velo dipinto e trasportato nella cappella in San Pietro che il Papa Giovanni VII aveva fatto erigere poco dopo che l’immagine di Camulia sparì da Costantinopoli. Il primo Papa che non dovette più temere il potere dell’imperatore bizantino fu Innocenzo III. Egli promosse per la prima volta il culto e la venerazione del velo con l’immagine di Cristo, e questa volta il Velo fu chiamato “Veronica”, la vera icona di Cristo. Il titolo “Volto Santo” rimase all’icona lateranense. Questa è la storia più probabile del Volto Santo di Manoppello secondo le nostre conoscenze dei documenti e delle immagini acheropite. Rimane una questione aperta: come e quando i panni funebri, la Sindone e il velo di Manoppello, furono divisi. Come Mandilion di Edessa, la Sindone ha avuto il suo proprio percorso con il trasporto a Costantinopoli nel 944, il suo temporaneo smarrimento sin dalla crociata del 1204, e il suo riemergere dal buio dei tempi a Lirey, nella metà del Trecento. Il Volto Santo ha fatto il suo viaggio che noi abbiamo cercato di ricostruire da Gerusalemme a Efeso, da Efeso a Camulia in Cappadocia, da Camulia a Costantinopoli, da Costantinopoli alla Cappella Sancta Sanctorum del palazzo lateranense, da qui alla Cappella della Veronica in San Pietro in Vaticano, infine al Santuario di Manoppello. Durante questi viaggi lo stesso, ha cambiato nome diverse volte: da immagine “acheiropoietos” di Camulia, a “prototypos”, a “acheropsita” e “Volto Santo” della Sancta Sanctorum, a “Veronica” e ora di nuovo a “Volto Santo” in Manoppello. Questo percorso è una fondata ipotesi; l’identità del Volto S. di Manoppello con la Veronica romana, è certezza.

BENEDETTO XVI
1 settembre 2007
Signore Gesù,
come già i primi apostoli,
ai quali dicesti: “Che cercate?”,
ed accolsero il tuo invito: “Venite e vedrete”,
riconoscendoti come il Figlio di Dio,
l’atteso e promesso Messia per la redenzione del mondo,
anche noi, discepoli tuoi di questo difficile tempo
vogliamo seguirti ed esserti amici,
attratti dal fulgore del tuo volto desiderato e nascosto.
Mostraci, ti preghiamo, il tuo volto sempre nuovo,
misterioso specchio dell’infinita misericordia di Dio.
Lascia che lo contempliamo
Con gli occhi della mente e del cuore:
volto del Figlio, irradiazione della gloria del Padre
e impronta della sua sostanza (cf. Eb 1, 3),
volto umano di Dio entrato nella storia
per svelare gli orizzonti dell’eternità.
Volto silenzioso di Gesù sofferente e risorto,
che amato ed accolto cambia il cuore e la vita.
“Il tuo volto, Signore, io cerco,
Non nascondermi il tuo volto” (Sal 27, 8s).
Nel corso di secoli e millenni quante volte è risuonata
Tra i credenti questa struggente invocazione del Salmista !
Signore, anche noi la ripetiamo con fede:
“Uomo dei dolori, davanti a cui si copre la faccia” (Is. 53,3),
non nasconderci il tuo volto !
Vogliamo attingere dai tuoi occhi,
che ci guardano con tenerezza e compassione.
La forza di amore e di pace che ci indichi la strada della vita,
ed il coraggio di seguirti senza timori e compromessi,
per diventare testimoni del tuo Vangelo,
con gesti concreti di accoglienza, di amore e di perdono.
Volto Santo di Cristo,
luce che rischiara le tenebre del dubbio e della tristezza,
cita che ha sconfitto per sempre il potere del male e della morte,
sguardo misterioso
che non cessa di posarsi sugli uomini e i popoli,
volto celato nei segni eucaristici
e negli sguardi di coloro che ci vivono accanto,
rendici pellegrini di Dio in questo mondo,
assetati d’infinito e pronti all’incontro dell’ultimo giorno.
Quando ti vedremo, Signore, “faccia a faccia (1Cor, 13,12),
e potremo contemplarti in eterno nella gloria del Cielo.
Maria, Madre del Volto Santo,
aiutaci ad avere “mani innocenti e cuore puro”,
mani illuminate dalla verità dell’amore
e cuori rapiti dalla bellezza divina,
perché, trasformati dall’incontro con Cristo,
ci doniamo ai poveri e ai sofferenti,
nei cui volti riluce l’arcana presenza
del tuo Figlio Gesù,
che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen !

INNO

Io vi adoro amabil viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cor.

Sacro Volto, amato pegno
d’infinito, ardente amor:
sacro Volto, amato segno
d’ogni nobile favor!

Lodi e grazie a quella Mano
che recò si gran tesor:
dono eccelso d’un Sovrano
he ci amò con tanto ardor.

Caro popolo diletto,
d’un tal Bene possessor:
scaccia pure dal tuo petto
ogni pena, ogni timor.

Alza pur l’oppresso ciglio
al bel Volto del Signor:
ecco in ogni tuo periglio
il tuo forte Difensor.

Sacro Volto Onnipotente,
d’ogni grazia donator:
deh! mirate ognor clemente
ed il giusto e il peccator.

Rit. O Volto Santo - di Manoppello
Ti mostra a noi - sempre più bello:
Mi prostro supplice - dinanzi a Te:
o Volto Santo, - pietà di me!

O Santo Volto - del Redentore,
fonte di grazie - fiamma d’amore:

Volto che a tutti - brami parlare,
Volto che vuoi - tutti ascoltare:

Volto che vigili - e notte e giorno;
che chiami gli umili - a Te d’intorno:

Volto dagli uomini - dimenticato
Volto che attendi - d’essere amato:

Volto degli Angeli - supremo amore,
Volto degli uomini - consolatore:

Volto dolcissimo, - che spiri amore
solo rifugio - al peccatore:

Volto adorabile, - dolce, pietoso,
di tutti i miseri - Padre amoroso:

O Santo Volto — dell’Uomo—Dio
Deh! fa’ che in cielo - ti miri anch'io:

Mons. B. Forte
Signore Gesù,
Tu che sei il volto dell’eterno amore,
Tu che hai voluto guardarci con occhi nuovi,
parlarci con labbra nuove,
ascoltarci con orecchie nuove,
Tu che hai voluto effondere lo Spirito Santo
come profumo della Tua grazia e della Tua bellezza nei nostri cuori e nell’universo intero.
Tu che hai voluto toccarci per essere toccato da noi,
e Ti sei fatto gustare nel pane della vita, parla ancora al nostro cuore,
inondalo, e fa’ che l’incontro con Te
in questo luogo santo,
custode del velo nel quale i fedeli venerano
il Tuo Volto di infinita misericordia,
possa essere per tutti quelli che vi
giungeranno pellegrini
(durante questo anno santo,)
il nuovo inizio della storia di salvezza e di amore a cui chiami i nostri cuori...
E Maria, che contemplò il Tuo volto per prima e lo baciò con tenerezza di Madre,
Lei che seguì l’evolversi del Tuo volto,
e lo vide chiudere gli occhi sulle braccia della croce,
Lei che lo contemplò risorto
e ora lo contempla nella gloria,
ci aiuti ad essere quelli che cercano nella verità,
che incontrano nella grazia della santa madre Chiesa,
che riconoscono nei sacramenti, nella carità e nella fede
il tuo Volto di Salvatore, rivelazione dell’infinito amore. Amen!

Dal 'Cantico del Volto Santo'
di S. Teresa del Bambino Gesù

La tua divina immagine ineffabile
è l’astro che mi guida, o mio Gesù:
Tu ben lo sai, il Volto tuo dolcissimo
è per me veramente il ciel quaggiù!
Discopre l’amor mio l’arcano fascino
degli occhi tuoi, più belli nel patir,
e sorrido attraverso le mie lacrime
quando muta contemplo il tuo martir.

Diletto, il tuo Cor per consolar,
viver vò solitaria ed ignorata;
la Tua bellezza che Tu sai velar,
il suo mister mi scopre. O me - beata -
senza indugio, ver Te vorrei volar!
Il Tuo Volto è la sola patria mia,
la mia letizia, il mio regno d’amor,
dei giorni miei la dolce poesia,
il mio sol nel raggiante suo fulgor.

PREGHIERA AL VOLTO SANTO di S. Pio X
O Gesù, che nell’amara vostra passione diventaste l’obbrobrio degli uomini e l’uomo dei dolori, io venero il vostro Volto divino, su cui brillava l’avvenenza e la dolcezza della divinità, ora divenuto per me come quello di un lebbroso! Ma sotto queste deformi sembianze io ravviso l’amore vostro infinito, e mi struggo dal desiderio di amarvi e di farvi amare da ogni uomo.
Le lagrime che sgorgano dai vostro sguardo mi appaiono come graziose perle che io amo di raccogliere, affine di comprare col loro valore infinito le anime dei peccatori. O Gesù, il cui volto è la sola bellezza che rapisce il mio cuore, io accetto di non vedere quaggiù la dolcezza del vostro sguardo, di non sentire l’ineffabile bacio della vostro bocca: ma deh! vi supplico di imprimere in me la vostra divina somiglianza, d’infiammarmi del vostro amore acciocché esso mi consumi rapidamente, ed io giunga ben presto a vedere il vostro Volto glorioso nel Cielo. Amen.

CONSACRAZIONE AL VOLTO SANTO
O Volto adorabile di Gesù, corrispondendo al tuo sguardo di predilezione sulle anime nostre, ecco che ognuno di noi oggi si consacra in modo particolare al tuo servizio.
O Volto Santo, che non hai nascosto il tuo volto ai nostri sguardi e dalle tue labbra fai ancora udire parole di verità, noi raccogliamo il tuo dolce invito: “Voi che siete affaticati, venite a me, ed io vi ristorerò”. Anche noi che siamo affaticati e stanchi ricorriamo a te, o Gesù, per avere sollievo e conforto.
Volto Santo, dalle tue labbra divine risuona alle nostre orecchie la tua soavissima voce ci atti-ra al tuo Cuore: tu solo hai parole di vita eterna, fà che non ci allontaniamo mai dalla retta via.
Gesù amabilissimo, nell’orto del Getsemani hai provato profonda tristezza, e aspettasti invano qualcuno che ti consolasse. Ora noi siamo desiderosi di asciugarti il Volto sfigurato e tergerti il sudore, il sangue e le lacrime che lo rigano, insieme alla polvere e agli sputi che lo deturpano. Volto adorabile di Gesù, piegati a riposare sulle nostre spalle: noi piangeremo con te; facci degni di partecipare in qualche modo alle tue sofferenze.
Volto adorabile di Gesù, che sei davanti ai nostri occhi, con i segni del tuo amore infinito, Tu ci hai amato fino a dare la vita per noi. Grazie, Gesù! Aiutaci a rispondere al tuo amore con il più grande amore. Signore Gesù, imprimi nella nostra anima l’immagine del tuo santo volto perché, con la tua grazia, impariamo ad amare come tu hai amato, a vivere come tu hai vissuto, a pregare come tu hai pregato. Concedici, Gesù, di venire un giorno a contemplare il tuo volto divino splendente di gloria nella gioia senza fine del tuo regno. Amen.

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