Peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio
Pubblicato da Querculanushttp://querculanus.blogspot.it/2009/08/peccati-che-gridano-vendetta-al.html
Nel mio
post di lunedí scorso affermavo che, secondo me, la grande colpa dell’Europa è
l’apostasia; e identificavo questa con uno dei “sei peccati contro lo Spirito
Santo”: impugnare la verità conosciuta. Chi, come me, nella sua infanzia, ha
studiato il Catechismo di San Pio X, ricorderà che gli altri
cinque peccati sono rispettivamente: disperazione della salute; presunzione di
salvarsi senza merito; invidia della grazia altrui; ostinazione nei peccati;
impenitenza finale. E ricorderà pure che «I peccati contro lo Spirito Santo
sono dei piú gravi e funesti, perché con essi l’uomo si oppone ai doni
spirituali della verità e della grazia, e perciò, anche potendolo,
difficilmente si converte» (n. 153). Sarà pur stato troppo schematico e
mnemonico, però il Catechismo della dottrina cristiana, io lo
trovavo molto comodo e pratico per la sua chiarezza, tanto che vi ho sempre
fatto riferimento (pur con qualche adattamento) nell’insegnamento del
catechismo ai fanciulli.
Personalmente, trovo molto ben fatti sia il Catechismo della Chiesa Cattolica sia il suo successivo Compendio. Adesso, per esempio, sto usando il Compendio per fare il catechismo ai seminaristi del primo anno (eh sí, vi sembrerà strano, ma ora nei seminari, durante il primo anno, prima di iniziare qualsiasi altro tipo di formazione, bisogna dare una istruzione catechetica di base, insieme a un avviamento alla vita spirituale e a un’integrazione della preparazione culturale), e non posso proprio lamentarmi: in sintesi c’è tutto.
Però devo riconoscere che certe definizioni cosí precise, chiare e incisive si sono perse. Che cosa dice il CCC a proposito dei peccati contro lo Spirito Santo? «“Qualunque peccato o bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata” (Mt 12,31). La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna» (n. 1864). Per carità, tutto giusto; il nuovo testo sarà pure biblicamente e teologicamente piú ricco; ma… l’elencazione di quei “sei peccati contro lo Spirito Santo” mi sembrava assai piú esplicita e incisiva.
Mi veniva in mente tale riflessione in questi giorni, a proposito della pillola RU486. Direte: che c’entra? Nel Catechismo di San Pio X, dopo i “sei peccati contro lo Spirito Santo”, venivano elencati i “quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”: omicidio volontario; peccato impuro contro natura; oppressione dei poveri; defraudare la mercede agli operai. Di tali peccati si diceva: «I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, sono dei piú gravi e funesti, perché direttamente contrari al bene dell’umanità e odiosissimi, tanto che provocano, piú degli altri, i castighi di Dio» (n. 154). Tali peccati sono diventati, nel nuovo Catechismo, i “peccati che gridano verso il cielo”: «Gridano verso il cielo: il sangue di Abele (cf Gen 4:10); il peccato dei Sodomiti (cf Gen 18:20; Gen 19:13); il lamento del popolo oppresso in Egitto (cf Es 3:7-10); il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano (cf Es 22:20-22); l’ingiustizia verso il salariato(cf Dt 24:14-15; Gc 5:4)» (n. 1867). Anche qui, le medesime osservazioni: tutto giustissimo; ma non vi sembra che non ci sentiamo affatto coinvolti? Che cosa volete che mi importi del popolo oppresso in Egitto quattromila anni fa? (Fra parentesi devo lamentare che nel Compendio si è persa qualsiasi traccia tanto della bestemmia contro lo Spirito Santo quanto dei peccati che gridano al cielo, sia nel testo che nelle “formule di dottrina cattolica” finali).
Ebbene, mi tornavano in mente i “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio” a proposito della RU486, perché, forse, sarebbe assai piú incisivo, da parte della Chiesa, rammentare agli uomini che l’aborto è un “peccato che grida vendetta al cospetto di Dio” e che, come tale, provoca, piú degli altri, i castighi di Dio. Certamente, nessuno può accusare la Chiesa di silenzio di fronte alla tragedia dell’aborto. Se c’è una cosa che non si può rimproverare alla Chiesa odierna è uno scarso impegno in difesa della vita. Anche nel caso della pillola abortiva immediata è stata la reazione delle gerarchie ecclesiastiche. Mons. Sgreccia ha ribadito che si tratta di un vero e proprio aborto e, come tale, è un delitto e peccato in senso morale e giuridico e quindi comporta la scomunica latae sententiae. Giustissimo. Pensate però che parlare di scomunica, nella situazione attuale, sia sufficiente? Non credo che la gente oggi sia poi cosí preoccupata di essere scomunicata. Non sarebbe invece costretta a riflettere se le ricordassimo che si tratta di un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio?
Personalmente, trovo molto ben fatti sia il Catechismo della Chiesa Cattolica sia il suo successivo Compendio. Adesso, per esempio, sto usando il Compendio per fare il catechismo ai seminaristi del primo anno (eh sí, vi sembrerà strano, ma ora nei seminari, durante il primo anno, prima di iniziare qualsiasi altro tipo di formazione, bisogna dare una istruzione catechetica di base, insieme a un avviamento alla vita spirituale e a un’integrazione della preparazione culturale), e non posso proprio lamentarmi: in sintesi c’è tutto.
Però devo riconoscere che certe definizioni cosí precise, chiare e incisive si sono perse. Che cosa dice il CCC a proposito dei peccati contro lo Spirito Santo? «“Qualunque peccato o bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata” (Mt 12,31). La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna» (n. 1864). Per carità, tutto giusto; il nuovo testo sarà pure biblicamente e teologicamente piú ricco; ma… l’elencazione di quei “sei peccati contro lo Spirito Santo” mi sembrava assai piú esplicita e incisiva.
Mi veniva in mente tale riflessione in questi giorni, a proposito della pillola RU486. Direte: che c’entra? Nel Catechismo di San Pio X, dopo i “sei peccati contro lo Spirito Santo”, venivano elencati i “quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”: omicidio volontario; peccato impuro contro natura; oppressione dei poveri; defraudare la mercede agli operai. Di tali peccati si diceva: «I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, sono dei piú gravi e funesti, perché direttamente contrari al bene dell’umanità e odiosissimi, tanto che provocano, piú degli altri, i castighi di Dio» (n. 154). Tali peccati sono diventati, nel nuovo Catechismo, i “peccati che gridano verso il cielo”: «Gridano verso il cielo: il sangue di Abele (cf Gen 4:10); il peccato dei Sodomiti (cf Gen 18:20; Gen 19:13); il lamento del popolo oppresso in Egitto (cf Es 3:7-10); il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano (cf Es 22:20-22); l’ingiustizia verso il salariato(cf Dt 24:14-15; Gc 5:4)» (n. 1867). Anche qui, le medesime osservazioni: tutto giustissimo; ma non vi sembra che non ci sentiamo affatto coinvolti? Che cosa volete che mi importi del popolo oppresso in Egitto quattromila anni fa? (Fra parentesi devo lamentare che nel Compendio si è persa qualsiasi traccia tanto della bestemmia contro lo Spirito Santo quanto dei peccati che gridano al cielo, sia nel testo che nelle “formule di dottrina cattolica” finali).
Ebbene, mi tornavano in mente i “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio” a proposito della RU486, perché, forse, sarebbe assai piú incisivo, da parte della Chiesa, rammentare agli uomini che l’aborto è un “peccato che grida vendetta al cospetto di Dio” e che, come tale, provoca, piú degli altri, i castighi di Dio. Certamente, nessuno può accusare la Chiesa di silenzio di fronte alla tragedia dell’aborto. Se c’è una cosa che non si può rimproverare alla Chiesa odierna è uno scarso impegno in difesa della vita. Anche nel caso della pillola abortiva immediata è stata la reazione delle gerarchie ecclesiastiche. Mons. Sgreccia ha ribadito che si tratta di un vero e proprio aborto e, come tale, è un delitto e peccato in senso morale e giuridico e quindi comporta la scomunica latae sententiae. Giustissimo. Pensate però che parlare di scomunica, nella situazione attuale, sia sufficiente? Non credo che la gente oggi sia poi cosí preoccupata di essere scomunicata. Non sarebbe invece costretta a riflettere se le ricordassimo che si tratta di un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio?
Pubblicato da Querculanushttp://querculanus.blogspot.it/2009/08/peccati-che-gridano-vendetta-al.html
Riflessioni sull’esatto significato
di peccato impuro contro natura
e sull’apparente solitudine
di chi si dedica al Signore
Quesito
Gentile Padre Angelo,
In un vecchio catechismo ad uso pre-eucaristico che tra i peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio” vi é il “peccato carnale contro natura”. Vorrei un chiarimento a riguardo. Io ritengo di potervi includere, senz’altro, i rapporti omosessuali; mi domando se non vi sia incluso anche il peccato di contraccezione (che, nelle modalità, ne include molti altri) e/o altri che volesse aggiungere.
In un vecchio catechismo ad uso pre-eucaristico che tra i peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio” vi é il “peccato carnale contro natura”. Vorrei un chiarimento a riguardo. Io ritengo di potervi includere, senz’altro, i rapporti omosessuali; mi domando se non vi sia incluso anche il peccato di contraccezione (che, nelle modalità, ne include molti altri) e/o altri che volesse aggiungere.
La ringrazio molto e la saluto calorosamente.
G.
G.
Risposta del sacerdote
Caro G.
1. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica parla di questi peccati.
Ne cambia solo la dizione. Anziché chiamarli “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, li chiama” peccati che gridano verso il cielo”, ma la sostanza è la stessa.
Ecco il testo: “La tradizione catechistica ricorda pure che esistono «peccati che gridano verso il cielo».
Gridano verso il cielo: il sangue di Abele (Cf Gen 4,10); il peccato dei Sodomiti (Cf Gen 18,20; Gen 19,13); il lamento del popolo oppresso in Egitto (Cf Es 3,7-10): il lamento del forestiero, della vedova e dell'orfano (Cf Es 22,20-22); l'ingiustizia verso il salariato (Cf Dt 24,14-15; Gc 5,4)” (CCC 1867).
1. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica parla di questi peccati.
Ne cambia solo la dizione. Anziché chiamarli “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, li chiama” peccati che gridano verso il cielo”, ma la sostanza è la stessa.
Ecco il testo: “La tradizione catechistica ricorda pure che esistono «peccati che gridano verso il cielo».
Gridano verso il cielo: il sangue di Abele (Cf Gen 4,10); il peccato dei Sodomiti (Cf Gen 18,20; Gen 19,13); il lamento del popolo oppresso in Egitto (Cf Es 3,7-10): il lamento del forestiero, della vedova e dell'orfano (Cf Es 22,20-22); l'ingiustizia verso il salariato (Cf Dt 24,14-15; Gc 5,4)” (CCC 1867).
2. La dizione peccato impuro contro natura è mutuata da S. Paolo:
“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno
cambiato i rapporti naturali in
rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il
rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli
altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se
stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento” (Rm 1,26-27).
3. In passato nei manuali di teologia morale venivano definiti
peccati contro natura tutti i disordini sessuali nei quali è impossibile la
procreazione. Ma questa dizione non metteva in evidenza la particolare gravità
del disordine degli atti omosessuali e anche di quel particolare tipo di
contraccezione che è simile alla sodomia.
San Paolo, quando parla di peccati contro natura, si riferisce chiaramente al peccato dei sodomiti, e cioè all’inversione della naturale inclinazione dell’uomo di accoppiarsi con la donna e viceversa.
Si dice che questi peccati gridano verso il cielo per il grande disordine che portano all’interno della società.
San Paolo, quando parla di peccati contro natura, si riferisce chiaramente al peccato dei sodomiti, e cioè all’inversione della naturale inclinazione dell’uomo di accoppiarsi con la donna e viceversa.
Si dice che questi peccati gridano verso il cielo per il grande disordine che portano all’interno della società.
Ti ringrazio per la stima e soprattutto per il sostegno che mi
assicuri con le tue preghiere. Ci tengo.
Ti saluto, ti assicuro ancora il ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo
Ti saluto, ti assicuro ancora il ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=685
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