INCREDIBILE!
Dall'appuntamento per un aborto
al dono di un sacerdozio
Ryan Allan Kaup, 26 anni, appena ordinato diacono, racconta la sua storia con la meraviglia e la consapevolezza di chi ha corso il rischio più terribile della vita: quello di non nascere. Sua mamma, infatti, aveva già fissato il giorno dell’appuntamento per andare ad abortire. Frequentava ancora la scuola e non aveva le possibilità per mantenere quel bambino.
Ad un certo punto e senza preavviso, qualcosa le fece cambiare idea: invece di andare in clinica si recò da un ginecologo-ostetrico, dicendogli che aveva deciso di dare alla luce il bambino e di voler trovare qualcuno a cui darlo in adozione.
Proprio in quei giorni era ricorsi a questo stesso medico una coppia, Randy e Sherry Kaup, i quali non potevano avere figli. Fu così che, tre giorni dopo la nascita di Ryan, furono proprio loro a diventare i suoi genitori adottivi.
Ryan visse la tipica infanzia di un ragazzino del Nebraska, frequentando le scuole locali e trascorrendo molto tempo con i cugini della sua stessa età.
“Durante la scuola media persi un po’ la bussola prima di allentare il filo con il gruppetto di amici di allora e di cominciare a lavorare in un ristorante”, racconta il giovane diacono. “Cominciai a passare il tempo per conto mio e con i miei colleghi di lavoro, i quali non sempre influivano su di me nel migliore dei modi”. Tra i vari amici però, alcuni lo ricondussero alle sue radici più profonde: “mi hanno aiutato a trasformarmi nell’uomo che sono oggi”, ricorda lui con affetto.
Il cambiamento determinante avvenne all’Università del Nebraska, dove Ryan si laureò in Pubblicità e Lingua spagnola: qui entrò in contatto con il Newmann Center, gruppo di pastorale cattolica in università non cattoliche. “Non mi ricordo per quale motivo andai al primo incontro, e non mi ricordo neppure come ho fatto a tornarci, perché li avevo trovati abbastanza noiosi”, racconta lui. Eppure l’esempio di quei sacerdoti del campus fu determinante per la sua vocazione: “vidi in loro la sana leggerezza di chi vive per il Signore”, confida.

Così arrivò la decisione di entrare in seminario. Pensando al giorno dell’ordinazione Ryan ha ancora vivido nella mente il ricordo di come era prima di entrare in seminario: “spesso arrabbiato, volevo tenere tutto sotto controllo. Il tempo in seminario mi ha insegnato a vivere le cose con calma, a rendermi conto che Dio ha tutto sotto controllo, io non posso controllare tutto, e va bene così”.
Fonte: Zenit
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