L’addio di Brittany, sabato si toglierà la vita: “Finalmente il Grand Canyon, è stato bellissimo”
La ragazza, di soli 29 anni, ha scoperto di avere un tumore incurabile al cervello poco dopo essersi sposata. L’ultimo appello: “Lottate per il diritto a una morte dignitosa”
Si dice che una gita al Grand Canyon sia una di quelle esperienze che cambiano la vita. Camicia gialla, maglioncino rosa, un sorriso pacato sulle labbra, Brittany si è fatta fotografare con la famiglia e il marito sull’orlo della gola. Dopo una prima operazione e un ciclo di cure, in aprile alla ragazza erano stati diagnosticati sei mesi di vita ed è stato allora che lei ha deciso di andarsene alle sue condizioni. Succederà il primo novembre, all’indomani del compleanno del marito Dan, in una casa di Portland nell’Oregon, quando, accompagnata alla famiglia, Brittany assumerà i farmaci prescritti dal suo medico. L’Oregon è uno dei cinque stati - gli altri sono Vermont, Montana, New Mexico e Washington State - che offrono protezione legale ai malati terminali che decidano di por fine alle loro sofferenze: Brittany ci si è trasferita da San Francisco proprio a questo scopo.
La ragazza può cambiare idea in qualsiasi momento ma non pensa che lo farà, perché il suo non è un istinto suicida: «Io non voglio morire, ma la realtà è che sto morendo: voglio farlo alle mie condizioni e con dignità». Sul suo blog Brittany ha raccontato l’ultima esperienza da turista qualsiasi, come milioni di americani e di stranieri che si affacciano sul precipizio del Canyon: «Era bellissimo: sono stata felice di mettere assieme le cose che amo di più, la mia famiglia e la natura. Purtroppo però il cancro non si è voluto far dimenticare», ha postato la ragazza sul suo blog il 24 ottobre. All’indomani della gita al Canyon la ragazza è stata ricoverata in ospedale con il più grave attacco epilettico nella breve storia della sua malattia che l’ha lasciata per ore incapace di parlare.
«L’attacco mi ha ricordato che i sintomi continuano a peggiorare e il tumore sta facendo il suo corso», ha scritto Brittany che sta usando i suoi ultimi giorni per sostenere l’approvazione in America di altre leggi a difesa del diritto a morire con «dignità» del malati senza speranza: «Il mio sogno è che ogni americano nelle mie condizioni possa scegliere di farlo se lo desidera».
http://www.lastampa.it/2014/10/29/esteri/laddio-di-brittany-sabato-si-toglier-la-vita-finalmente-il-grand-canyon-stato-bellissimo-ofQOXLzjShFleAQpk4A0TJ/pagina.html?wtrk=cpc.social.Facebook
Anch'io sto
morendo, Brittany, ma suicidarsi non è la risposta
Madre di quattro figli con un tumore in fase terminale
chiede a Brittany Maynard di riconsiderare la sua decisione
di Kara Tippetts
Il mio oncologo ed io ci siamo seduti per un bel po' con il cuore addolorato per la tua storia. Abbiamo parlato del difficile cammino che ti è stato chiesto di percorrere.
Sono arrivata a casa e io e il mio amico ci siamo seduti sul letto di mia figlia di cinque anni e abbiamo pregato per te. Abbiamo semplicemente pregato che potessi ascoltare le mie parole, che nascono nel luogo più sensibile e spezzato del mio cuore.
Abbiamo pregato che potessi ascoltare le mie parole messe per iscritto che provengono da un luogo d'amore sensibile e saggio. Sapendo cosa vuol dire conoscere l'orizzonte dei tuoi giorni che un giorno sembravano illimitati e ora sembrano oscurarsi.
Ascolta queste parole di un cuore pieno d'amore per te. Brittany, la tua vita importa, la tua storia importa e la tua sofferenza importa. Grazie per essere uscita dalla privacy della tua storia e per averla condivisa apertamente.
Ti vediamo, vediamo la tua vita, ed esistono innumerevoli persone che amano il tuo cuore e stanno pregando perché tu cambi idea.
Brittany, ti voglio bene e mi dispiace molto che tu stia morendo. Mi dispiace molto che ad entrambe sia stato chiesto di prendere una strada che sembra semplicemente impossibile da percorrere.
Credo che raccontare la tua storia sia importante. Credo che sia positivo per la nostra cultura sapere cosa sta succedendo in Oregon.
È una discussione che deve essere tirata fuori dagli angoli tranquilli e portata alla luce. Condividendo la tua storia è accaduto questo.Importa, ed è incredibilmente importante. Grazie.
Semplicemente, non siamo d'accordo. La sofferenza non è l'assenza di bontà, non è l'assenza di bellezza, ma forse può essere il luogo in cui si può conoscere la vera bellezza.
Scegliendo la tua morte, stai rubando a coloro che ti amano con tanta tenerezza l'opportunità di stare con te nei tuoi ultimi momenti e di poterti offrire amore nell'ultimo respiro.
Mentre ero seduta sul letto della mia bambina pregando per te, mi sono interrogata sull'impossibilità di capire che un giorno la storia della mia piccola sarà bella perché ha presenziato alla mia morte.
Quell'ultimo bacio, quell'ultima carezza, quell'ultimo respiro contano, ma non è mai stato pensato per noi decidere quando avremmo esalato l'ultimo respiro.
Conoscere Gesù, sapere che Egli capisce il mio difficile congedo, che Egli cammina con me nella mia agonia... Il mio cuore desidera che tu lo conosca nella tua morte. Perché nella sua morte ha protetto la mia vita. La mia vita al di là di questo mondo.
Brittany, quando confidiamo nel fatto che Gesù prende su di sé, protegge e redime il nostro cuore, la morte non è più un'agonia. Il mio cuore desidera che tu conosca questa verità, questo amore, questa vita eterna.
Ti hanno detto una bugia. Una terribile bugia. Che la tua morte non sarà bella. Che la sofferenza sarà troppa.
Il mio oncologo ed io abbiamo parlato oggi della tua agonia, della mia e della bella collaborazione che ho con i miei medici, che mi accompagnano in questi ultimi momenti con cure amorevoli. Per duemila anni i medici sono stati dalla parte della difesa della vita curando con amore i pazienti che muoiono in grazia.
Il medico che ti ha prescritto la pillola che porti con te e che affretterà la tua morte si è discostato dal Giuramento di Ippocrate, che dice per prima cosa di non fare danno. Lui o lei si è discostato dal giuramento che difende la vita e il morire bene che ci è concesso.
C'è anche gente che sta parlando in toni sgradevoli che fa sì che noi che crediamo in Gesù ci sentiamo insicuri, indesiderabili e non amati.
Ma nel mio sussurro, nella mia supplica, mia cara, ascolterai il mio cuore che ti chiede, ti prega, ti supplica di non prendere quella pillola. Sì, la tua morte sarà difficile, ma non sarà priva di bellezza.
Confiderai per favore in me con questa verità? E, cosa ancor più importante, ascolterai dal mio cuore che Gesù ti ama? Ti ama. Ha subito una morte orribile su una croce perché tu lo conoscessi oggi, perché noi non dovessimo vivere separati da Lui nella nostra morte. È morto, e la sua morte è avvenuta; non è semplicemente una storia.
È morto e ha vinto la morte tre giorni dopo, e vincendo la morte ha vinto la morte che tu e io stiamo affrontando con il nostro cancro. Vuole conoscerti, guidarti nella tua agonia e darti vita e dartela in abbondanza: la vita eterna.
Per ogni essere vivente la morte è imminente – tutti la affronteremo un giorno –, e la domanda più importante è: “Chi è questo Gesù, e cosa ha a che vedere con la mia agonia?” Per favore, non prendere quella pillola prima di esserti posta questa domanda.
È una domanda che ci dobbiamo porre, visto che tutti moriremo.
Di recente ho scritto un libro, The Hardest Peace (La pace più difficile), e ho scritto anche sul mio blog sul mio percorso di vita e sul mio viaggio verso il mio ultimo respiro. Non è semplicemente una storia sul fatto di morire di cancro, ma di vivere quel respiro. È un libro su ciascuno di noi che ha ancora la possibilità di respirare, di abbracciare la vita e di guardare alla morte con grazia. Vivere nel Grande Amore e trovare la mia fine nell'amore. Sorprendente, importante, l'amore.
Salirei su un aereo domani stesso per vederti e condividere la mia storia e incontrarti nella tua, se desideri ricevermi.
Prego affinché queste parole ti arrivino. Prego che arrivino a moltitudini che stanno guardando la tua storia e credendo alla bugia per cui la sofferenza è un errore, che morire non è essere coraggiosi, che scegliere la nostra morte è coraggioso.
No, affrettare la morte non è mai stata l'intenzione di Dio.
Ma nella nostra agonia, Egli ci trova nella sua grazia.
Il Giuramento di Ippocrate importa, e quelli che scelgono di discostarsene devono essere sfidati. Mi fa male il cuore sapere che hanno deciso di allontanarsi dalla sponda della grazia che protegge la nostra vita e la nostra morte.
Ho deciso di cooperare con il mio medico nella mia agonia, e sarà un viaggio bello e doloroso per tutti noi. Ma ascoltami: non è un errore. La bellezza ci troverà nel nostro ultimo respiro.
Kara Tippetts è moglie di un pastore e madre di quattro figli. È autrice di “The Hardest Peace” e ha il suo blog su www.mundanefaithfulness.com.
Il mio oncologo ed io ci siamo seduti per un bel po' con il cuore addolorato per la tua storia. Abbiamo parlato del difficile cammino che ti è stato chiesto di percorrere.
Sono arrivata a casa e io e il mio amico ci siamo seduti sul letto di mia figlia di cinque anni e abbiamo pregato per te. Abbiamo semplicemente pregato che potessi ascoltare le mie parole, che nascono nel luogo più sensibile e spezzato del mio cuore.
Abbiamo pregato che potessi ascoltare le mie parole messe per iscritto che provengono da un luogo d'amore sensibile e saggio. Sapendo cosa vuol dire conoscere l'orizzonte dei tuoi giorni che un giorno sembravano illimitati e ora sembrano oscurarsi.
Ascolta queste parole di un cuore pieno d'amore per te. Brittany, la tua vita importa, la tua storia importa e la tua sofferenza importa. Grazie per essere uscita dalla privacy della tua storia e per averla condivisa apertamente.
Ti vediamo, vediamo la tua vita, ed esistono innumerevoli persone che amano il tuo cuore e stanno pregando perché tu cambi idea.
Brittany, ti voglio bene e mi dispiace molto che tu stia morendo. Mi dispiace molto che ad entrambe sia stato chiesto di prendere una strada che sembra semplicemente impossibile da percorrere.
Credo che raccontare la tua storia sia importante. Credo che sia positivo per la nostra cultura sapere cosa sta succedendo in Oregon.
È una discussione che deve essere tirata fuori dagli angoli tranquilli e portata alla luce. Condividendo la tua storia è accaduto questo.Importa, ed è incredibilmente importante. Grazie.
Semplicemente, non siamo d'accordo. La sofferenza non è l'assenza di bontà, non è l'assenza di bellezza, ma forse può essere il luogo in cui si può conoscere la vera bellezza.
Scegliendo la tua morte, stai rubando a coloro che ti amano con tanta tenerezza l'opportunità di stare con te nei tuoi ultimi momenti e di poterti offrire amore nell'ultimo respiro.
Mentre ero seduta sul letto della mia bambina pregando per te, mi sono interrogata sull'impossibilità di capire che un giorno la storia della mia piccola sarà bella perché ha presenziato alla mia morte.
Quell'ultimo bacio, quell'ultima carezza, quell'ultimo respiro contano, ma non è mai stato pensato per noi decidere quando avremmo esalato l'ultimo respiro.
Conoscere Gesù, sapere che Egli capisce il mio difficile congedo, che Egli cammina con me nella mia agonia... Il mio cuore desidera che tu lo conosca nella tua morte. Perché nella sua morte ha protetto la mia vita. La mia vita al di là di questo mondo.
Brittany, quando confidiamo nel fatto che Gesù prende su di sé, protegge e redime il nostro cuore, la morte non è più un'agonia. Il mio cuore desidera che tu conosca questa verità, questo amore, questa vita eterna.
Ti hanno detto una bugia. Una terribile bugia. Che la tua morte non sarà bella. Che la sofferenza sarà troppa.
Il mio oncologo ed io abbiamo parlato oggi della tua agonia, della mia e della bella collaborazione che ho con i miei medici, che mi accompagnano in questi ultimi momenti con cure amorevoli. Per duemila anni i medici sono stati dalla parte della difesa della vita curando con amore i pazienti che muoiono in grazia.
Il medico che ti ha prescritto la pillola che porti con te e che affretterà la tua morte si è discostato dal Giuramento di Ippocrate, che dice per prima cosa di non fare danno. Lui o lei si è discostato dal giuramento che difende la vita e il morire bene che ci è concesso.
C'è anche gente che sta parlando in toni sgradevoli che fa sì che noi che crediamo in Gesù ci sentiamo insicuri, indesiderabili e non amati.
Ma nel mio sussurro, nella mia supplica, mia cara, ascolterai il mio cuore che ti chiede, ti prega, ti supplica di non prendere quella pillola. Sì, la tua morte sarà difficile, ma non sarà priva di bellezza.
Confiderai per favore in me con questa verità? E, cosa ancor più importante, ascolterai dal mio cuore che Gesù ti ama? Ti ama. Ha subito una morte orribile su una croce perché tu lo conoscessi oggi, perché noi non dovessimo vivere separati da Lui nella nostra morte. È morto, e la sua morte è avvenuta; non è semplicemente una storia.
È morto e ha vinto la morte tre giorni dopo, e vincendo la morte ha vinto la morte che tu e io stiamo affrontando con il nostro cancro. Vuole conoscerti, guidarti nella tua agonia e darti vita e dartela in abbondanza: la vita eterna.
Per ogni essere vivente la morte è imminente – tutti la affronteremo un giorno –, e la domanda più importante è: “Chi è questo Gesù, e cosa ha a che vedere con la mia agonia?” Per favore, non prendere quella pillola prima di esserti posta questa domanda.
È una domanda che ci dobbiamo porre, visto che tutti moriremo.
Di recente ho scritto un libro, The Hardest Peace (La pace più difficile), e ho scritto anche sul mio blog sul mio percorso di vita e sul mio viaggio verso il mio ultimo respiro. Non è semplicemente una storia sul fatto di morire di cancro, ma di vivere quel respiro. È un libro su ciascuno di noi che ha ancora la possibilità di respirare, di abbracciare la vita e di guardare alla morte con grazia. Vivere nel Grande Amore e trovare la mia fine nell'amore. Sorprendente, importante, l'amore.
Salirei su un aereo domani stesso per vederti e condividere la mia storia e incontrarti nella tua, se desideri ricevermi.
Prego affinché queste parole ti arrivino. Prego che arrivino a moltitudini che stanno guardando la tua storia e credendo alla bugia per cui la sofferenza è un errore, che morire non è essere coraggiosi, che scegliere la nostra morte è coraggioso.
No, affrettare la morte non è mai stata l'intenzione di Dio.
Ma nella nostra agonia, Egli ci trova nella sua grazia.
Il Giuramento di Ippocrate importa, e quelli che scelgono di discostarsene devono essere sfidati. Mi fa male il cuore sapere che hanno deciso di allontanarsi dalla sponda della grazia che protegge la nostra vita e la nostra morte.
Ho deciso di cooperare con il mio medico nella mia agonia, e sarà un viaggio bello e doloroso per tutti noi. Ma ascoltami: non è un errore. La bellezza ci troverà nel nostro ultimo respiro.
Kara Tippetts è moglie di un pastore e madre di quattro figli. È autrice di “The Hardest Peace” e ha il suo blog su www.mundanefaithfulness.com.
Nessun commento:
Posta un commento