mercoledì 7 dicembre 2011


IMMACOLATA

È mezzogiorno.
Vedo la chiesa aperta.
Bisogna entrare.

Madre di Gesù Cristo,
non vengo a pregare,
non ho niente da offrire
e niente da domandare.

Vengo solamente, Madre, per guardarti.
Guardarti, piangere di gioia,
sapere questo: io sono tuo figlio e tu sei là.
Soltanto per un momento
mentre tutto si ferma, mezzogiorno!

Essere con te, Maria,
in questo luogo ove tu sei,
non dire niente, guardare il tuo viso,
lasciare il cuore cantare
nel suo proprio linguaggio,
non dire nulla, ma solamente cantare
perché si ha il cuore troppo pieno,
come il merlo che insegue la sua idea
in quelle specie di strofe improvvise.

Perché sei bella, perché sei Immacolata,
la donna nella Grazia infine restituita,
la creatura nel suo primo onore
e nel suo sboccio finale,
com'è uscita da Dio nel mattino
del suo splendore originale.

Ineffabilmente intatta,
perché sei la Madre di Gesù Cristo,
che è la verità tra le tue braccia,
e la sola speranza
e il solo frutto.

Perché tu sei la donna,
l'Eden dell'antica tenerezza obliata,
il cui sguardo trova il cuore subito
e fa sgorgare le lacrime accumulate.

Perché sei là per sempre,
semplicemente perché sei Maria,
semplicemente perché esisti,
Madre di Gesù Cristo, sii ringraziata!

P. Claudel

Ave Maria


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