venerdì 9 dicembre 2011

10 DICEMBRE
B. V. MARIA DI LORETO



SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di Giovanni XXIII, papa
(Allocuzione nel Santuario della Santa Casa, 4 ottobre 1962; AAS, 1962, pp. 723-727).
Incarnazione, Famiglia, Lavoro
Motivi di pietà religiosa mossero papi e personaggi illustri di ogni secolo a sostare in preghiera in questa Basilica di Loreto.
Alla vigilia del Concilio Vaticano II, ecco l'umile successore di Pietro aggiungersi con gesto discreto ai molti che l'hanno preceduto.
L'odierna peregrinazione apostolica a questo antico e venerando Santuario vuol porre suggello alle supplicazioni che in tutti i templi del mondo, di oriente e di occidente, e nei sacri recessi del dolore e della penitenza, si sono elevate a Dio per il felice svolgimento della grande assise ecumenica.
L'odierno incontro, sotto lo sguardo benedicente di Maria, ci suggerisce tre pensieri, cui la Basilica stessa, glorificazione del segreto di Nazareth, allude e ne celebra i fasti. Il mistero dell'incarnazione del Verbo e della vita nascosta è tutto un cantico in lode della famiglia, in lode del lavoro umano. L'Incarnazione del Verbo è motivo di preghiera nell'ora dell'Angelus Domini, recitato dalle anime pie, sparse nel mondo. Questa contemplazione che ci è tanto familiare, di qua particolarmente vuol prendere slancio per invitare gli uomini a riflettere su quel congiungimento del cielo con la terra, che è lo scopo dell'incarnazione e della redenzione. Il grande fatto storico dell'incarnazione, che apre il Testamento Nuovo e da inizio alla storia cristiana, merita bene di venire salutato dalle campane di tutto il mondo tre volte al giorno; ed è ben naturale che chiese e cappelle, fino a questa insigne Basilica, siano consacrate alla memoria del primo mistero gaudioso, divenuto fonte di meditazione e di buoni propositi. Di fatto siamo tutti pellegrini sulla terra, con una effusione di preghiera sulle labbra, che, pur nelle sue molteplici espressioni, è comune a tutti: andiamo verso la Patria! Lassù è la meta dell'incedere cristiano, l'anelito dei nostri sospiri: i cieli si aprono sulla nostra testa, e il messaggero celeste rinnova il ricordo del prodigio per cui Dio si è fatto uomo, e l'uomo è divenuto fratello del Figlio di Dio.
Il mistero dell'incarnazione consacra i trent'anni di vita, trascorsi da Gesù nel silenzio di Nazareth con Maria e con Giuseppe. E come nell'incarnazione prende nuovamente inizio il cammino dell'uomo verso la patria celeste e la sua elevazione alla nobiltà di coerede del cielo, dalla vita nascosta si solleva il cantico di lode alla dignità e grandezza della famiglia, in lode al sacro dovere del lavoro e della sua nobiltà.
La famiglia. [...] Ecco l'insegnamento di Nazareth: famiglie sante, amore benedetto, virtù domestiche sbocciano nel tepore di cuori ardenti, di volontà generose e buone.
La famiglia è il primo esercizio di vita cristiana, la prima scuola di fortezza e di sacrificio, di dirittura i morale e di abnegazione. Essa è il vivaio di vocazioni sacerdotali e religiose, e anche di intraprese apostoliche per il laicato cristiano; la parrocchia prende dignità nuova e fisionomia inconfondibile, e si arricchisce di nuova linfa di anime rigenerate, e viventi nella grazia del Signore. [...] Il lavoro è il terzo insegnamento di Nazareth. Della vita nascosta di Gesù sappiamo poco; ma circa il lavoro di quei trent'anni conosciamo quanto basta. Sull'esempio di Gesù, venti secoli di cristianesimo hanno aiutato l'uomo a riconoscersi nella sua interezza, sollevandolo alla coscienza della sua dignità. Ci può essere un lavoro esclusivamente intellettuale, che deve peraltro sostenersi sulle forze fisiche dell'uomo. Ma non c'è un lavoro puramente materiale: il soffio dello spirito, con cui Dio ha impresso nell'uomo la sua immagine e somiglianza, deve vivificare tutto quanto procede dall'uomo: gli strumenti dell'agricoltura, le macchine mirabili della tecnica, gli strumenti dell'acuta ricerca. Diversamente la materia potrebbe prevalere sull'uomo e togliergli il dominio sulle leggi stesse che egli è riuscito a scoprire. E invece è l'uomo che deve dominare il cosmo, secondo il comando antico: «Riempite la terra, assoggettatela» (Gen 1, 28). Egli infatti è chiamato a cooperare coi disegni di Dio creatore, e tale nobiltà dell'umana fatica, anche della più umile, è ricordata e sublimata dal lavoro di Gesù nella officina di Nazareth. Ogni domenica, nell'ora meridiana dell'Angelus, c'è in Piazza San Pietro un convegno di anime, che dà tanto conforto e tanta letizia. Alla voce del Papa, che ripete commosso: Angelus Domini nuntiavit Mariae, la folla, proveniente da tutto il mondo, fa eco: Et concepit de Spiritu Sancto. La terra si unisce cosi alla letizia del cielo in un unico palpito di amore e di lode al Divin Salvatore e alla sua e nostra Madre benedetta.
Possa questo Santuario di Loreto essere sempre una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli; trasmetta anch'esso, in perfetta consonanza con la voce della Chiesa, il lieto annuncio del Vangelo, per una fraterna convivenza delle genti, nel segno di più generosa giustizia, di più eloquente equità, affinchè su tutto e su tutti splendano i doni della misericordia del Signore.

RESPONSORIO Ef 6, 1-2; Lc 2,51
Figli, obbedite nel Signore ai vostri genitori;
* onorate il padre e la madre, perché questo è giusto.
Gesù tornò a Nazareth con Maria e Giuseppe e stava loro sottomesso.
Onorate il padre e la madre, perché questo è giusto.

ORAZIONE O Dio, all'annunzio dell'Angelo tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo verginale di Maria; concedi ai tuoi fedeli, che (in questo luogo) fanno memoria di così grande mistero, di celebrare, nella fede e con la santità della vita, la grandezza del tuo amore misericordioso. Per il nostro Signore.

A LA BEATISSIMA VERGINE DI LORETO
di TORQUATO TASSO (strofe IV, VI, VII, IX)

Qui gli Angeli innalzare il santo albergo,
Che già Maria co 'l santo figlio accolse,
E 'l portar sovra i nembi e sovra l'acque:
Miracol grande, a cui sollevo ed ergo
La mente, ch'altro obietto a terra volse,
Mentre da suoi pensieri oppressa giacque.
Questo è quel Monte ch'onorar ti piacque
De te tue sante mura. Vergine, casta e pura,
Anzi il tuo parto, e poscia, e quando ei nacque,
Perch'Atlante gli invidi, avendo a scorno
Suoi favolosi pregi,
Del Re de' Regi e tuo l'umil soggiorno.
Felici monti, onde la viva pietra
Sì rozza fu recisa, e questi ancora,
Ove il marmo di fuor la cinge e copre;
Perché tal grazia ella dal Cielo impetra.
Anzi da lei che tutto il cielo onora,
Mentre la sua pietà rivela e scopre,
Che via men pregio i magisteri e l'opre
Di Fidia, o di chi muova
La mano ardita a prova,
E dando vita al sasso il ferro adopre.
E felice il color, lo stile e l'arte
Del beato pittore,
Ch'umilia il core e move interna parie.
E tragge a rimirar la santa imago
Da l'estremo occidente a stuolo a stuolo,
Peregrinando con tranquilla oliva,
Quei che dianzi bevean l'Ibero e 'l Tago,
E da' regni soggetti al freddo polo
Di là da l'istro, e di più algente riva;
E mille voti alla celeste Diva,
Che scaccia i nostri mali,
Solvon gli egri mortali,
II cui pregar al ciel per grazia arriva.
E i magnanimi Duci a Dio più cari
Offrono argento ed auro,
Sacro tesauro a' tuoi devoti altari.
Ma tu che vedi sovra i monti in terra
L'immagine esaltata e le sublime
Sovra ogni altezza de' celesti cori,
Reggi la penna che vaneggia ed erra,
E prendi in grado le cangiate rime,
e non sdegnar ove talor t'onori
II tardo stile e ch'io nel cor t'adori,
Perch'oda in altri modi
Le tue divine lodi
E d'angelici spirti i santi onori;
Né manchi il suon, com'a gli accenti nostri,
A l'eterna armonia
In dir Maria ne gli stellati chiostri.



Supplica alla Madonna di Loreto
(a mezzogiorno del 10 dicembre; si recita inoltre, il 25 marzo, il 15 agosto e l '8 settembre)

O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te: accogli oggi la nostra umile preghiera. L'umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola. Essa ha bisogno di pace, di giustizia, di verità, di amore e si illude di poter trovare queste divine realtà lontano da tuo Figlio. O Madre! Tu portasti il Salvatore divino nel tuo seno purissimo e vivesti con Lui nella santa Casa che noi veneriamo su questo colle loretano, ottienici la grazia di cercare Lui e di imitare i suoi esempi che conducono alla salvezza.
Con fede e amore filiale, ci portiamo spiritualmente alla tua Casa benedetta. Per la presenza della tua Famiglia essa è la Casa santa per eccellenza alla quale vogliamo si ispirino tutte le famiglie cristiane: da Gesù ogni figlio impari l'ubbidienza e il lavoro; da Te, o Maria, ogni donna apprenda l'umiltà e lo spirito di sacrificio; da Giuseppe, che visse per Te e per Gesù, ogni uomo impari a credere in Dio e a vivere in famiglia e nella società con fedeltà e rettitudine.
Molte famiglie, o Maria, non sono un santuario dove si ama e si serve Dio; per questo Ti preghiamo affinché Tu ci ottenga che ognuna imiti la tua, riconoscendo ogni giorno e amando sopra ogni cosa il tuo Figlio divino. Come un giorno, dopo anni di preghiera e di lavoro, egli uscì da questa Casa santa per far sentire la sua Parola che è Luce e Vita, così ancora dalle sante mura che ci parlano di fede e di carità, giunga agli uomini l'eco della sua parola onnipotente che illumina e converte.
Ti preghiamo, o Maria, per il Papa, per la Chiesa universale, per l'Italia e per tutti i popoli della terra, per le istituzioni ecclesiali e civili e per i sofferenti e i peccatori, affinché tutti divengano discepoli di Dio. O Maria, in questo giorno di grazia, uniti ai devoti spiritualmente presenti a venerare la santa Casa ove fosti adombrata dallo Spirito Santo, con viva fede Ti ripetiamo le parole dell'Arcangelo Gabriele: Ave, o piena di grazia, il Signore è con Te!
Noi Ti invochiamo ancora: Ave, o Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani.
Tra le difficoltà e nelle frequenti tentazioni noi siamo in pericolo di perderci, ma guardiamo a Te e Ti ripetiamo: Ave, Porta dei Cielo; ave, Stella del Mare! Salga a Te la nostra supplica, o Maria. Essa Ti dica i nostri desideri, il nostro amore a Gesù e la nostra speranza in Te, o Madre nostra. Ridiscenda la nostra preghiera sulla terra con abbondanza di grazie celesti. Amen.

- Salve, o Regina

Invocazioni alla Vergine di Loreto

Vergine di Loreto prega per me
Vergine di Loreto proteggimi
Vergine di Loreto guariscimi
Vergine di Loreto custodisci i miei piccoli
Vergine di Loreto addolcisci le mie pene
Vergine di Loreto intercedi per me
Vergine di Loreto proteggi i miei cari
Vergine di Loreto assistimi nell'ora della morte

LODI
LETTURA BREVE Dt 5,l6
Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti da.

RESPONSORIO BREVE
Cristo, Figlio del Dio vivo, * abbi pietà di noi.
Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.
Tu che fosti obbediente a Giuseppe e a Maria,
abbi pietà di noi.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi.

Ant. al Ben. Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».

INVOCAZIONI Dalla Santa Casa, santuario dell'Incarnazione e della Santa Famiglia, innalziamo la nostra umile preghiera al Verbo Eterno che per la nostra salvezza si è fatto uomo e ha voluto vivere in una famiglia. Diciamo: Gesù, mite e umile di cuore, santifica le nostre famiglie.

O Cristo, salvatore e maestro, fà che ogni famiglia sia un vero santuario della vita e dell'amore.

O Cristo Gesù, che ti sei fatto nostro modello di devozione, di amore e di sacrificio, guida i pensieri e le opere verso il bene delle nostre famiglie e di tutta la Chiesa.

O Signore, che nella vita nascosta di Nazareth sei cresciuto in età, in sapienza e in grazia, fà che le giovani generazioni trovino nella famiglia un forte sostegno per la loro maturazione nella vita e nell'amore.

O Signore, per intercessione della tua e nostra Madre, Maria SS.ma, fà che la Chiesa compia fruttuosamente la sua missione nella famiglia e mediante la famiglia.

Verbo Eterno, che hai fatto della famiglia la sorgente della vita e la prima scuola di virtù domestiche, fà che le nostre famiglie siano vivaio di vocazioni sacerdotali, religiose, missionarie.

O Cristo, che a Nazareth ti sei guadagnato il pane con il sudore della fronte, fà che le nostre famiglie, sorrette dalla fede nella Provvidenza, abbiano il pane quotidiano e vivano in pace.

Padre nostro.

ORAZIONE O Dio, all'annunzio dell'Angelo tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo verginale di Maria; concedi ai tuoi fedeli, che ( in questo luogo ) fanno memoria di così grande mistero, di celebrare, nella fede e con la santità della vita, la grandezza del tuo amore misericordioso. Per il nostro Signore.

VESPRI
LETTURA BREVE Cfr. Fil 2,6-7
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; egli è apparso in forma umana.

RESPONSORIO BREVE
Cristo fu in tutto simile ai fratelli, * per rivelare l'amore di Dio.
Cristo fu in tutto simile ai fratelli, per rivelare l'amore di Dio.
Apparso sulla terra, abitò con i suoi a Nazareth,
per rivelare l'amore di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Cristo fu in tutto simile ai fratelli, per rivelare l'amore di Dio

Ant. al Magn. Gli uccelli hanno i loro nidi, le volpi le loro tane,
ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo.

INTERCESSIONI Nella memoria della Beata Maria Vergine di Loreto, adoriamo e acclamiamo Cristo, suo Figlio, che ha voluto diventare membro della famiglia umana, in tutto simile a noi. Diciamo insieme: O Cristo, tu sei il Salvatore di tutti gli uomini.

Per il mistero della tua sottomissione a Maria e a Giuseppe,
- insegnaci il rispetto e l’obbedienza verso coloro che hai posto a capo della comunità.

Tu che nel nascondimento di Nazareth sei stato modello di ogni virtù,
- custodisci le nostre famiglie nel vincolo della carità e della pace.

Insieme a Maria e a Giuseppe, hai condiviso l'umile condizione dei poveri,
- fà che siano difesi i diritti dei lavoratori, perché tutti abbiano una vita degna e onorata.

Tu che hai associato Maria, tua Madre, nel mistero di grazia e di salvezza,
- rendi anche noi testimoni e strumenti del tuo amore misericordioso.

Hai reso forte tua Madre ai piedi della croce e l'hai colmata di gioia nella tua risurrezione,
- sostienici nelle prove della vita e rafforzaci nella speranza.

Apri ai nostri morti le braccia della tua misericordia,
- perché si allietino con Maria e tutti i santi della gioia del Paradiso.

Padre nostro.

ORAZIONE O Dio, all'annunzio dell'Angelo tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo verginale di Maria; concedi ai tuoi fedeli, che ( in questo luogo ) fanno memoria di cosi grande mistero, di celebrare, nella fede e con la santità della vita, la grandezza del tuo amore misericordioso. Per il nostro Signore.

NOTTE DELLA VENUTA (XlVsec.)
Poi venne un altro Angelo e si fermò presso l'altare, con un turibolo d'oro in mano, e gli furono dati molti profumi, affinchè li offrisse insieme alle preghiere di tutti i santi, sopra l'altare d'oro, che è davanti al trono. Ap 8,3

Si udì un canto nella notte:
tutto il cielo ne era invaso.
Attonita, la terra effondeva incenso,
aloè e mirra,
apriva palpebre, congiungeva mani,
sprofondava nel mistero:
la casa di Maria trapassava la notte,
le tenebre fuggivano a Settentrione.

Ad Oriente i poveri d'Israele
annunciavano il prodigio;
stelle, luci, occhi allargavano lo spazio:
teofanie ad Occidente, sulla montagna santa*.
Il cuore accoglieva il nunzio, spalancava la visione,
Si videro Angeli volare sull'altura
e sulla roccia poggiare una cella:
dentro una luce, Luce del mondo,
Si schiusero i cancelli, le catene si spezzarono,
il sangue dell'Agnello s'inebriò al canto del gallo,
si fuse col sangue dei martiri**. Alleluia!

* Nel Santuario di Loreto, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, a ricordo del prodigioso trasporto della Casa di Maria da Nazareth a Loreto (1294), si svolge la 'Veglia della Venuta'.
** I cancelli che circondano la Santa Casa sono stati realizzati con la fusione delle catene degli schiavi nella battaglia di Lepanto (1571).

Nessun commento:

Posta un commento