San Simonino di Trento
Benedetto XIV disse di lui "Fu crudelmente messo a morte in odio alla fede".
San Simone da Trento
(festa liturgica 24 marzo)
(festa liturgica 24 marzo)
Simone di Trento fu martirizzato il 23 marzo 1475. Dopo un'accurata inchiesta la Chiesa riconobbe la realtà del martirio dell'innocente fanciullo. Nel 1584 il suo nome fu iscritto nel Martirologio romano col titolo di Santo su ordine di Papa Gregorio XIII; nel 1588 Papa Sisto V concesse per la diocesi di Trento Messa e Officio proprio del Beato Simonino. La Bolla Beatus Andreas del 22 febbraio 1755 del Papa Benedetto XIV riconobbe nuovamente il culto prestato a san Simonino XIV affermando che "fu crudelmente messo a morte in odio alla fede", culto confermato da innumerevoli miracoli. Il popolo di Trento ha venerato il suo piccolo patrono fino ai giorni nostri.
Bolla Beatus Andreas di Papa Benedetto XIV...
Poi, però, tutto divenne chiaro. Sotto la consultazione delle prove, l'atto di omicidio insieme con la sua motivazione è stata provata, ed è anche certo che gli assassini erano ebrei, che emerge dai documenti del procedimento, che oggi sono ancora conservati negli archivi segreti di Engelsburg. Come abbiamo mostrato nel nostro lavoro di De Canonisatione, Libro 3, Capitolo 15, nr. 6, Papa Sisto IV, da un breve papale ha quindi approvato la celebrazione della Messa e l'Ufficio nel suo nome [Simone], da leggere nel giorno stabilito in città e il vescovato intero di Trento, per l'onore della Simon beato, e (il Papa) inoltre concessa l'indulgenza plenaria a tutti coloro che, avendo avuto il sacramento della Confessione e della Comunione, visitare la chiesa in cui sono venerate le sue reliquie nel suo giorno dell'anno.
Conferenza di don Francesco Ricossa - Superiore dell'Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia - sul libro censurato di Toaff. Trento 17.03.2007, in cui si parla del Beato Simonino ...
1° Parte
2° Parte
«“Tu sei crocefisso e trafitto come Gesù l'appeso, in ignominia e vergogna come Gesù”. Per i partecipanti al rito sembra che l'infante cristiano avesse perduto la sua identità (se mai l'aveva posseduta ai loro occhi) e si fosse trasformato in Gesù “crocifisso e appeso”»
(Ariel Toaff, Pasque di sangue, ed. il Mulino, 2007, p. 196) Conferenza di don Francesco Ricossa - Superiore dell'Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia - sul libro censurato di Toaff. Trento 17.03.2007, in cui si parla del Beato Simonino ...
1° Parte
2° Parte
24 MARZO
San Simonino di Trento
San Simonino di Trento
Nel 2007 le polemiche e le contestazioni su Simonino sono nate a seguito della pubblicazione da parte dello storico israeliano Ariel Toaff del libro Pasque di sangue. Ebrei d'Europa e omicidi rituali (Edizione Il Mulino). Il libro, contestato da alcuni studiosi sul piano del metodo storiografico, è stato visto da altri come prova della verosimiglianza delle accuse mosse nel 1475 contro le famiglie ashkenazite di Trento.
La vicenda di Simonino è entrata nell'arte sacra, con dipinti, sculture ed incisioni che lo raffigurano e che ne illustrano il presunto martirio.
Tra la produzione artistica di più alto significato, si deve menzionare il bellissimo intaglio ligneo conservato presso il Museo Diocesano Tridentino, proveniente dalla chiesa di San Pietro. L'opera, databile tra il 1505 e il 1515, faceva parte di un Flügelaltar ed è stata attribuita alla bottega di Niklaus Weckmann; essa segue – con la esibizione dei gesti e degli strumenti dell'omicidio rituale – un modello iconografico relativo al martirio di Simonino che si era diffuso già alla fine del XV secolo e che sarà popolare anche in epoca più tarda.
Sulla facciata del rinascimentale Palazzo Salvadori a Trento (edificato dove, prima della dispersione della comunità ebraica, sorgeva la sinagoga) sono stati posti nel XVIII secolo due medaglioni in pietra di Francesco Oradini con il martirio e la gloria di Simonino: la scena del martirio riproduce quasi letteralmente quella intagliata, secoli prima, da Niklaus Weckmann.
Commissioni di raffigurazioni pittoriche di Simonino coinvolsero, nel XVI secolo, artisti di primo piano come testimonia, al Castello del Buonconsiglio, il quadretto realizzato nel 1521 da Altobello Melone, toccante per la malinconica espressione del fanciullo.
Su un diverso piano abbiamo le raffigurazioni di Simonino create della fede popolare. Testimonianze della diffusione raggiunta dal culto di Simonino, si trovano in molte chiese e cappelle, anche fuori dal trentino (in particolare nel bresciano). Ad esempio, a Bienno, in Valcamonica, troviamo nella chiesa di Santa Maria Annunciata ben quattro affreschi a lui dedicati, databili attorno alla fine del XV secolo, connotanti da grande semplicità di esecuzione; alcuni di essi rappresentano semplicemente degli ex voto fatti eseguire da alcuni fedeli "per grazia ricevuta".
Si veda Ariel Toaff, Pasque di sangue. Ebrei d'Europa e omicidi rituali, Il Mulino, Bologna, 2007
ANTIPHONAE
1 Cantate Domino, laudate Dominum, quia liberavit animam pauperis de manu malorum.
1 Cantate Domino, laudate Dominum, quia liberavit animam pauperis de manu malorum.
2 Quasi olocausti hostiam accepit illum, et in tempore erit respectus illius.
3 Visus est oculis insipientium mori, ille autem est in pace.
4 Laudate pueri Dominimi, laudate nomen Domini, humilia respicit in coelo, et in terra.
5 Coronavit illum gloria, et honore; placita enim fuit ei anima illius.
6 Ecce quomodo computatus est inter filios Dei, et inter Sanctos sors illius est.
HYMNUS AD LAUDES ET VESPERAS
PUER beate patriam
Ingressus aeternam, prius
Quam fìrmiori presseris
Terrae solum vestigio.
Dum tu simul cum parvulis
Ab rege caesis impio
Illic triumphas lusibus
Laetis, et agnum circuis.
Amica verte lumina
Ad haec tua incunabula,
Et nos precando subleva
Ad te, tuumque gaudium.
Deo Patri sit gloria,
Ejusque soli Filio,
Cum Spiritu Paraclito,
Et nunc, et in perpetuum. Amen.
HYMNUS AD MATUTINUM.
SCELESTUS haurit sanguinem
Judaeus integerrimum.
Nec guttur obstrictum potest
Lenire ludus questibus.
Sed hostis immanissimus
Tibi nequivit tam pio
Prodesse corde, quam fera
Crudelitate profuit.
Tu nempe mundi lacrymis
Praereptus emisti bona
Immensa parvo impendio,
O nosque Simon adjuva.
Laus, et perennis gloria
Deo Patri, et Filio
Sancto simul Paraclito
In saeculorum scecula. Amen.
Oratio Deus, innocentiae restitutor, prò cujus nomine beatus Innocens Simon acerbissimae mortis supplicio a perfidis Judaeis interemptus est: praesta nobis, quaesumus; ut ejus intercedentibus meritis, ab hujus vitae contagis impolluti ad caelestem patriam pervenire valeamus. Qui vivis et regnas.
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