venerdì 13 gennaio 2017

più liberi senza Dio

Senza Dio avete fatto l'uomo nuovo. L'uomo nuovo ha ucciso i genitori.




«Vi sarà l’uomo nuovo, felice, superbo. Colui al quale sarà indifferente vivere o non vivere, quello sarà l’uomo nuovo. Colui che vincerà il dolore e la paura, sarà lui Dio. E quell’altro Dio non ci sarà più (...). Chi vincerà il dolore e la paura, quello diventerà Dio. Allora ci sarà una nuova vita, allora ci sarà un uomo nuovo, tutto sarà nuovo (…). L’uomo sarà Dio e si trasformerà fisicamente».
(Fedor Dostoevskij, I demoni, 1873)

L'uomo nuovo, questa volta, viene da un paesino vicino a Ferrara, Pontelangorino di Codigoro, in quella

Padania che oscilla tra il Po e la Pianura, in quelle terre rosse e ricchissime di cultura e bellezza. L'uomo nuovo è colui che senza un valido movente uccide (ma esiste, in fondo, un movente che sia "valido" per uccidere?) i genitori.

L'uomo nuovo agisce di notte, durante il sonno della casa, in coppia. Assieme a lui quello che verrà definito come l'"amico del cuore", ma che è stato incapace di fare qualsiasi cosa un vero amico avrebbe dovuto fare. Perché all'uomo nuovo è "colui al quale sarà indifferente vivere o non vivere".
L’uomo nuovo "vince il dolore e la paura". Ha una vita che si può riassumere in poche righe, che "sballotta" tra un cattivo rendimento a scuola, l'uso di droghe prima dell'omicidio - come ipotizzano a caldo alcuni giornali -  e particolari raccapricci sufficienti a far trattenere, disgustati, il respiro a milioni di cittadini: 3 colpi d'ascia alla testa del padre, sei alla madre, i sacchetti calati sui visi per impedirsi forse di vedere i genitori agonizzanti, forse per cominciare l'opera di occultamento, il tentativo maldestro di nascondere il fatto dietro a un alibi, la promessa di mille euro all'amico per uccidere al suo posto. Il mostro è travestito da ragazzo di sedici anni della provincia romagnola dal libretto scolastico che gli causa attriti coi genitori.
L’uomo nuovo "sarà lui Dio. E quell’altro Dio non ci sarà più". Gioca all'uomo d'affari con i soldi che un sedicenne può avere. Compra la droga per "sballarsi" e non pensare a quello che dovrà fare, passa al complice ottanta euro e ne promette almeno altri mille. Cerca il momento buono per uccidere -la notte -, lo fa, dorme nella stessa casa dove ha vissuto una vita con le due persone che ha ucciso e che giacciono esanimi nella stanza a fianco, di lasciare casa per andare a casa dell'amico dopo aver nascosto l'ascia e i vestiti insanguinati.

Di fatto,di questa brutta storia, stiamo avendo ogni dettaglio, ogni particolare raccapricciante, ogni parere di psicologi ed esperti. Tutto, tranne ciò che è fondamentale da dire: non è stato chiamato il Male col suo nome.
E non abbiamo parlato di Dio. Se Dio non c’è, allora tutto diventa possibile. 
Se nulla riempie il cuore, se nulla risponde alle domande dei ragazzi e dell'uomo, se nulla consola e porta a delle risposte l'animo, soltanto l’uomo riesce a modellare con le proprie mani - o gli artigli - la vita, una grande attesa di qualcosa che non arriverà mai a cui rispondere solamente innalzando il livello del proprio io, in un continuo delirio di onnipotenza. La droga, i soldi e la rabbia complice fanno il resto.

A Ferrara la vergogna dell’uomo ha il volto di due uomini imprigionati in un centro di prima accoglienza per minori. Non provano nemmeno a spiegare il perché : "L'amico assassino piange trenta secondi, il figlio delle vittime neppure quelli" titola. La Nuova Ferrara. Frasi e scene vagliate da tutti gli esperti del caso ma  tuttavia sovrastate tutte da quel gesto volontario dell'affermare la propria libertà al di sopra di tutto e di tutti, al di sopra della vita. Al di sopra di qualsiasi cosa che potesse sembrare rispettoso verso l'uomo e la sua dignità, prima ancora che verso Dio. Diceva Simone Veil che "La verità posta di fronte alla persona è l'essenza della bestemmia". Nella verità della libertà illimitata si bestemmia contro l'uomo e la sua vita.

L'assenza di "motivi tangibili e di ragioni di vita" compiuto a Ferrara, così come l'anno scorso a Roma con l'omicidio di Luca Varani da parte di due giovani a seguito di due giorni di mix di droghe e sesso a tre e a Chiavenna, quando tre ragazzine massacrarono una suora, ha sostituito l’«ispirazione diabolica», come ebbe a dire il compianto padre Gabriele Amorth.

La ricerca di metodi di salvezza non viene più effettuata. Una parte di questa enorme parte di questa giovane popolazione ricorre a pratiche neo-pagane, a un vago deismo o a un ateismo per mancanza ricerca, oppure si rifugia nella tecnologia. Ma non si cerca alcun modo per provare la gioia di un destino.
"Se sarà indifferente vivere o non vivere, tutti si uccideranno, ed ecco in cosa consisterà la trasformazione". È sempre "I demoni". E' sempre Dostoevskij. Continuano le analogie - drammatiche, crudeli e sanguinarie - con questa vicenda.

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