La Croce è sparita dall'orizzonte della Chiesa?
Sembra che i santi abbiamo vissuto vite assolutamente incompatibili con
quella dei cristiani di oggi. Dal pulpito oggi non è poi cosi raro
sentire frasi come: "A Dio non servono i tuoi sacrifici perché ti ama
cosi come sei" oppure: "Dio non vuole che vi sacrifichiate, gli basta
che lo amiate". Frasi condivisibili penso da tutti, peccato che non sono
del tutto vere.
Il messaggio che oggi si fa passare è che la croce non è
più necessaria. Questa è la caratteristica fondamentale della riforma
della fede avvenuta negli ultimi anni nella Chiesa.
Se si predica che
tutti si salvano e che l'inferno è vuoto - se non esplicitamente, almeno
implicitamente tacendo la verità - a che servono i digiuni, a cosa
serve pregare, a cosa serve sopportare mio marito, perdonare quando mi
tradisce e non separarmi da lui come fanno tutti ormai, per molto meno?
Chiaro che se ragioniamo in questi termini, tutto questo non serve più a
niente, infatti quanti cristiani digiunano? Quanti pregano almeno le
preghiere del mattino e della sera? Quanti vanno alla Messa domenicale?
Quanti rimangono fedeli al loro matrimonio nonostante le apparentemente
insuperabili difficoltà cui vanno quotidianamente incontro? Pochi,
pochissimi ...
I cristiani hanno dimenticato il senso del sacrificio, il senso dell'espiazione, il senso della riparazione
e di conseguenza hanno disimparato ad amare veramente perché il vero
amore presuppone sempre il sacrificio, presuppone sempre il soffrire per
l'altro, presuppone in parole povere la croce. Cristo non ci ha amato
per scherzo! Non è venuto per insegnarci il valore della fratellanza
universale ma primariamente è venuto per pagare al nostro posto i conti
con la Divina Giustizia. L'amore di Dio si è manifestato
nell'incarnazione del Verbo che si è fatto uomo per permetterci di
sfuggire all'inferno eterno. Oggi pochi, davvero troppo pochi, credono
ancora questo. Ma è verità di fede! Le nostre chiese, di conseguenza,
sono popolate da eretici.
Questa parola ha perso di significato, non la
si comprende più: essere eretico è una cosa terribile perché ne va della
salvezza eterna! L'eretico è colui che coscientemente rifiuta una o più
verità divinamente rivelate e perciò si pone al di fuori della
comunione con la chiesa. Se questo è vero, allora quotidianamente nelle
nostre chiese, molti eretici - non in comunione con la stessa Chiesa e
quindi con Dio - si comunicano col Corpo e sangue di Cristo. C'è
qualcosa che non va...
Da qualche anno non si è voluto più questo: si insegna alla gente tutto
ciò che serve per star bene insieme, per crearci da noi il nostro
paradiso terrestre ("Sarete come Dio") vivendo del tutto dimentichi del
vero paradiso, quello eterno. Il cristianesimo è stato svuotato e questo
vuoto pesa enormemente nella vita della chiesa, della società e del
mondo. Che fare dunque? Perdere la speranza? No... rimboccarsi le
maniche! Studiare, approfondire, tornare alla vera fede perché se essa è
corrotta, anche le nostre azioni saranno corrotte, perché l'uomo agisce
in base alle sue idee.
Senza la vera fede nessuno potrà salvarsi,
perché non saprà cosa fare per ottenere questa salvezza. Imparare a
confessarsi come si deve, a comunicarsi in modo degno, a vivere davvero
una vita divina, nel rispetto dei comandamenti e nella preghiera
perseverante e devota. Cosi forse, le sorti della chiesa si
risolleveranno.
di Cristiano M.G. - [Fonte]
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