Su un eventuale Pio xiii prossimo venturo
di Enrico Roccagiachini
Una delle regole più applicate dai migliori giornalisti è quella di parlare preferibilmente di ciò che non si conosce. Pur non essendo un giornalista, e se lo fossi non mi piazzerei certo tra i migliori, desidero adeguarmi, ed eccomi a scrivere anch'io qualche riga su The Young Pope, forte del fatto che ne ho visto, di malavoglia, solo le prime due puntate, più qualche spezzone - tipo l'ormai celeberrimo discorso ai cardinali - in cui mi sono imbattuto in rete o facendo zapping. A scanso di equivoci, dirò che la mia non-visione non è dipesa da qualche particolare ragione morale o da qualche pregiudizio antitelevisivo. Molto più banalmente, a me Sorrentino non piace. Per intero (o quasi...) devo aver visto solo Il divo, e mi è bastato. La grande bellezza l'ho saltata a piè pari.
Con tutto ciò, eccomi a scrivere dell'inatteso e inattendibile giovane Papa che riesuma flabelli, triregno e sedia gestatoria, e che costringe i cardinali al bacio della pantofola.
Mi ci spinge una notizia pubblicata qualche giorno fa da Tosatti: tra il 2014 e il 2016 la Chiesa cattolica in Brasile ha perso - per abbandono - nove milioni di fedeli.
Dunque ci siamo, mi sono detto: lo sbracamento liturgico, dottrinale e disciplinare che affligge da decenni la Chiesa, che nemmeno S. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sembrano aver efficacemente arginato, che in America Latina ha conosciuto i suoi massimi trionfi, è finalmente giunto - come non poteva non giungere - allo sbracamento quantitativo.
E mi sono chiesto: se il progressismo cattomarxisteggiante degli anni '70 del XX secolo, che ha segnato così profondamente il Sudamerica, e che è inaspettatamente rifiorito addirittura a livello planetario nei correnti anni '10 del secolo successivo, ha prodotto questo po' po' di disastro, che potrà mai succedere nei prossimi anni? Verso quali ulteriori catastrofi, questa volta su scala mondiale, ci condurrà?
A questo punto, vi chiederete - anzi, ve lo sarete già chiesto - che c'entri tutto ciò con Sorrentino e la sua serie TV. Ecco qua: dicono che i veri artisti fiutino l'aria con un certo anticipo rispetto agli altri. A me, come ho confessato, Sorrentino non piace, e in un mondo perfetto ciò dovrebbe bastare per negargli la qualifica di artista; ma non posso escludere che in questa valle di lacrime e di imperfezione, nonostante il mio sgradimento, il nostro un vero artista possa comunque esserlo.
Dunque, proprio nel momento in cui il progressismo di ritorno sembra aver conseguito la vittoria finale e pare convinto di essersi definitivamente installato sul ponte di comando, il regista premio Oscar potrebbe aver fiutato l'aria, e aver capito che il futuro della Chiesa, la condizione indispensabile per la sua sopravvivenza nella post-post-modernità, sia, tutt'al contrario dell'indirizzo che le viene attualmente imposto, un radicale, rigoroso e completo recupero della Tradizione, ad ogni livello, ed anche negli aspetti formali, nelle sue vesti antiche. E siccome la Chiesa è indefettibile, ed è dunque certo che sopravvivrà anche nella post-post-modernità, potremmo a breve accorgerci che Sorrentino, magari senza volerlo o senza rendersene conto (io non ho idee in proposito: la fiction non l'ho vista), ci abbia davvero indovinato. Forse voleva proporre una specie di caricatura di un Papa assurdamente rétro, e il pubblico, invece, ci ha visto l'archetipo del Papa della rinascita cattolica: sarebbe un interessante caso di eterogenesi dei fini! Non resta, dunque, che metterci in fiduciosa attesa del vero Pio XIII prossimo venturo.
PS: se mai ci sarà un qualche Pio XIII, lo si dovrà solo alla strada apertagli da Benedetto XVI, checché ne dicano i suoi miopi detrattori ipertradizionalisti. Perché, piaccia o no, è stato Benedetto a infrangere l'inganno ideologico della modernità vincente per definizione, a spiegarci che nella Chiesa può esistere solo cioè che è continuità e tradizione, e che il rotturismo non è cattolico. Insomma, a giustiziare il neoterismo, nonostante le violente convulsioni con cui se ne sta consumando la cupa agonia.
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