Se cerchiamo riparo da ciò che ci attende, torniamo alla Messa di
sempre, implorando da Dio la grazia che numerosi sacerdoti possano
celebrarla ovunque. Non di quelli che chiamano in chiesa i musulmani a
maledirci e ad oltraggiare Nostro Signore durante il santo Sacrificio;
quelli hanno già perso la testa.
La società occidentale assomiglia a un prigioniero che,
spensieratamente, si stia scavando la fossa con le proprie stesse mani,
mentre un miliziano gli tiene puntato contro il mitra con il quale sta
per trucidarlo. L’insensata spensieratezza che impazza nel Primo Mondo
ci impedisce di vedere la triste realtà. Anche a Berlino, ai primi di
maggio del ’45, molti si abbandonarono ad orge sfrenate, ma per
“esorcizzare” la disperazione di vedere l’inesorabile rovina e
l’incombente morte o prigionia. Noi continuiamo invece a illuderci di
essere perfettamente liberi e di non esserlo mai stati tanto prima
d’ora. L’incantesimo diabolico che stordisce gli stolidi sudditi della
demo(no)crazia sta toccando il culmine, così che le trame occulte del
potere progrediscono costantemente, senza incontrare una resistenza
adeguata, mediante progetti di legge talmente aberranti da risultare
disgustosi a chiunque sia sano di mente. I pochi che vi si oppongono si
scontrano con il muro di gomma dell’indifferenza o del cinismo, guardati
con sospetto come se i matti fossero loro.
L’Impero Romano crollò a causa non della crisi economica, come pretende
la storiografia marxista, ma della crisi spirituale provocata dalla
corruzione morale. L’edonismo materialista epicureo, che fin dal I
secolo a.C. era dilagato nell’alta società, aveva avuto ricadute
deleterie sulla moralità pubblica e privata. Non a caso Karl Marx si
laureò in filosofia con una tesi su Epicuro; nella sua smania frustrata
di autoaffermazione, il giovane marrano (ebreo “convertitosi” per
convenienza) passò presto da Lutero al culto di Satana, come
testimoniano i poemetti a lui dedicati, e maturò – si fa per dire – un
odio acerrimo contro il cristianesimo. Tutta la sua sgangherata teoria
economico-politico-sociale non è altro che un mezzo per distruggere la
fede nei cuori degli uomini e asservirli di nuovo al demonio: lotta di
classe, rivoluzione e dittatura del proletariato… tutti miseri pretesti
per irretire le coscienze ed espellerne Cristo. Devastante potere di
certe idee e promesse!
Sul versante opposto, i nemici di Dio infiltratisi nella Chiesa
Cattolica hanno tolto il baluardo soprannaturale che proteggeva i popoli
e il mondo da completa rovina: la santa Messa, ritoccata e codificata
da san Pio V, ma non certo da lui inventata, bensì ricevuta da epoca
antichissima. Il nuovo rito, totale rifacimento elaborato in modo del
tutto artificiale e imposto con metodi brutali, è un culto reso non più a
Dio, ma all’uomo; non è più il Sacrificio della dottrina cattolica, ma
la riunione fraterna dell’eresia protestante. Nel celebrarlo, un
sacerdote che, per grazia divina, abbia conservato la retta fede deve
fare uno sforzo continuo per ricordarsi che sta parlando con Dio e
rendendo presente l’atto della Redenzione universale, la cui continua
rinnovazione incruenta espia, preservandola così dalla distruzione,
l’interminabile sequenza di peccati con cui l’umanità, due millenni dopo
il dono della salvezza, continua ad offendere il Creatore.
Quanti sacerdoti e fedeli pensano a questo, durante la Messa? La
maggioranza non possiede più nemmeno la nozione di sacrificio espiatorio
e propiziatorio. Che in chiesa, poi, si vada ad adorare qualcuno, è
un’ipotesi stravagante; sussiste unicamente – ma solo al catechismo –
l’idea che ci si venga a ringraziare il buon Dio: ma per che cosa? Per
la vita, la famiglia, i talenti, le vacanze… tutto è disperatamente
appiattito sul piano naturale. I pastoralisti, forti della loro
infallibile scienza, scatteranno subito osservando che, nella cultura
attuale, è semplicemente impensabile proporre qualcosa di più, dato che
nessuno lo capirebbe. Certo: hanno creato di proposito questa
situazione, demolendo la fede e spegnendo ogni sentimento religioso, per
poi concludere che essa ci obbliga a continuare così, onde bloccare sul
nascere qualsiasi tentativo di cambiamento…
L’Occidente, lasciato in balìa di Satana, delle sue opere e delle sue
seduzioni, attende il colpo di grazia, ma non lo sa; per questo è così
spensierato. Qualche isolata Cassandra, qua e là, prova a dare un
caritatevole avvertimento, ma nessuno può sentirla; chi, talvolta,
riesce a superare il muro di omertoso silenzio è immediatamente respinto
come un guastafeste e un uccello di malaugurio (per dirla in termini
decenti, che non s’usano più). Nel sistema mediatico, saldamente
controllato dall'imperialismo tecnocratico dalle molte facce, non sono
ammesse voci fuori dal coro, ma solo imbonitori di speranze illusorie e
fallaci. Quanta gente, del resto, legge unicamente le pagine dello sport
e dello spettacolo? La mente imbottita di futilità, la pancia piena di
cibi nocivi, il sangue inquinato di alcool e droga… una maniera dolce di
suicidarsi per prevenire l’esecuzione. Sempre meglio di un colpo alla
nuca – cerca di convincersi l’inconscio collettivo manipolato a
menadito. Perché, in fondo in fondo, tutti sanno di essere minacciati,
ma cercano di non pensarci.
La vera minaccia, ovviamente, non è quella degli attentati pianificati
dai servizi segreti; quelli servono solo a scatenare reazioni emotive di
massa che assecondino svolte politiche e giustifichino progressive
restrizioni della libertà. La minaccia reale – oltre al dilagare del
cancro, della violenza privata e delle malattie sessualmente
trasmissibili – consiste nel progetto di drastica riduzione della
popolazione mondiale che politicanti e banchieri consacrati al diavolo
intendono realizzare tra breve con ogni mezzo, dalla guerra totale ai
cataclismi naturali provocati dall’uomo, per non parlare della
sterilizzazione di massa indotta dall’ideologia del gender. Sono
decenni, poi, che in un assordante silenzio prosegue lo sterminio di
Stato in ospedali pubblici e cliniche private: solo in Italia sono quasi
sei milioni, altro che olocausto! Già questo crimine orrendo, da solo,
merita inimmaginabili castighi… quelli che Dio sta per mandare
servendosi dei Suoi stessi nemici, dopo aver esaurito i Suoi continui,
quanto inascoltati, ammonimenti e richiami.
La misericordia esige pentimento sincero e decisa correzione della
propria condotta, rinnegamento dell’errore ed emendazione delle colpe,
riparazione del male commesso e fermo proposito di non più peccare.
Perché il Figlio di Dio, altrimenti, sarebbe morto sulla croce, dopo
aver affidato agli Apostoli il mandato di rinnovarne il Sacrificio
redentore in ogni luogo e in ogni tempo? Solo grazie ad esso, ora, i
peccatori possono convertirsi e cooperare, come è giusto e necessario,
alla propria stessa salvezza, unendo le loro penitenze a quella Passione
che è sorgente di tutte le grazie. Guai a chi finge di ignorare tutto
questo e propina ai fedeli una parodia della misericordia! Sarebbe
meglio per lui non essere nato. Guai a chi ha distorto il significato e
inficiato il valore della santa Messa! Non può certo stare in Paradiso.
Se cerchiamo riparo da ciò che ci attende, torniamo alla Messa di
sempre, implorando da Dio la grazia che numerosi sacerdoti possano
celebrarla ovunque. Non di quelli che chiamano in chiesa i musulmani a
maledirci e ad oltraggiare Nostro Signore durante il santo Sacrificio;
quelli hanno già perso la testa.