Il carisma è un dono misterioso e pericoloso.
Il carisma è un talento raro e ammirato – un “dono”, come lo definisce Paolo l’apostolo. Ma può essere pericoloso in democrazia.
(Questo testo è la traduzione italiana di un articolo precedentemente uscito su Aeon, che ringraziamo)
Il carisma è più facile da riconoscere che da definire.
Giornali e riviste parlano continuamente di leader carismatici – come
John F Kennedy, Martin Luther King, Barack Obama – ma raramente dicono
esattamente cos’è il carisma. Si dibatte spesso sulla questione se il
carisma sia necessario per un leader ‘trasformazionale’, mentre scaffali
di libri di auto-aiuto promettono ottimisticamente di impartire i
“segreti” di carisma. Altri sostengono che il carisma non può essere
‘sbloccato’ o ‘scoperto’ per tutti, perché è una caratteristica innata,
presente solo in rarissimi individui. Per l’ennesima volta, dunque, che
cos’è il carisma?
Le
origini del carisma si trovano nelle lettere di san Paolo Apostolo,
redatte nel 50 d.C. circa. Si tratta della prima occorrenza scritta
della parola ‘carisma’, che deriva dal greco ‘charis’ (grazia).
Per s. Paolo, il carisma significa ‘il dono della grazia di Dio’ o ‘dono
spirituale’. Nelle sue lettere, indirizzate alle prime comunità
cristiane sparse nell’impero romano, Paolo parla del ‘carisma’ o dei
doni spirituali a disposizione di ciascun membro della comunità. Egli ha
individuato nove tipi di carisma, tra cui la profezia, la guarigione,
il parlare in lingue straniere, l’interpretazione, l’insegnamento, e il
servizio – una serie di doni sia soprannaturali che pragmatici.
Per s.
Paolo, il carisma è una nozione mistica: i doni erano disponibili a
chiunque per grazia divina, senza la necessità di un’autorità
ecclesiastica o laica. E non c’è il carisma della leadership: i
vari carismi devono servire la comunità senza implicare necessariamente
la presenza di un leader. Con il quarto secolo, tuttavia, la Chiesa ha
in gran parte soppresso la nozione di un carisma che deriva direttamente
dallo Spirito Santo. Al suo posto viene posta una più comoda gerarchia
ecclesiastica, con i vescovi in cima, che interpretano le leggi
religiose scritte nella Bibbia. Il carisma sopravvive solo in avamposti
eretici, come ad esempio i profeti, che affermano di possedere
un’ispirazione diretta, senza le mediazioni di un vescovo o delle
scritture. Tali eresie sono state represse dalla Chiesa con la forza.
Da
allora l’idea di carisma è rimasta dormiente per secoli e rinasce solo
negli scritti del sociologo tedesco del 20° secolo Max Weber. È
a Weber, infatti, che si deve il significato contemporaneo di
‘carisma’; l’autore ha secolarizzato l’idea di Paolo e ha posto il
carisma all’interno di una sociologia basata su autorità e leadership.
Per Weber ci sono tre tipi di autorità: il razionale-legale, il
tradizionale e il carismatico. Weber vede nella forma di autorità
carismatica una forza rivoluzionaria, che, sebbene instabile,
rappresenta l’antidoto alla ‘gabbia di ferro’ della razionalizzazione
del ‘disincantato’ mondo contemporaneo. Egli ritiene che ci sia qualcosa
di eroico nel leader carismatico, che galvanizza i seguaci con grandi
imprese o con il ‘carisma della retorica’ dei suoi discorsi ispiratori.
Weber
definisce il carisma come ‘una qualità di un individuo in virtù della
quale è considerato straordinario e trattato come dotato di poteri o
qualità soprannaturali, sovrumane o per lo meno eccezionali’.
Ha delineato la leadership carismatica nella storia, individuando grandi
leader militari o religiosi – ha anche ipotizzato che la leadership
carismatica avrebbe continuato a emergere anche nelle burocrazie
altamente regolamentate del mondo moderno.
Weber è morto nel 1920, e non visse abbastanza per vedere l’applicazione della sua idea di politica e cultura contemporanea.
Forse è un bene, dal momento che i primi leader politici a essere
descritti come carismatici erano Mussolini e Hitler. Per molti
intellettuali europei, questo ha generato la sensazione che l’autorità
carismatica abbia una dimensione inquietante. Il lato oscuro della
leadership carismatica sopravvisse a lungo: il leader cult degli anni
sessanta Charles Manson, con la sua influenza quasi magica sui propri
seguaci, viene prontamente definito carismatico. Le opere di Weber
vengono tradotte e ‘carisma’ diventa un termine popolare nel mondo di
lingua inglese da circa il 1950.
I
primi politici che i media identificano come carismatici in modo
positivo, piuttosto che demagogico, erano JFK e suo fratello Robert
Kennedy. Dopo il 1960, l’uso di ‘carisma’ diventa più comune e
viene applicato a individui eccezionali che non sono necessariamente
leader politici: l’ultimo Muhammad Ali, per esempio, è considerato forse
il più carismatico di tutti i leader.
Oggi,
il carisma è usato per descrivere una lunga lista di individui:
politici, celebrità, imprenditori. Intendiamo per carisma una qualità
speciale, innata, che definisce alcuni individui come poli di attrazione
per gli altri. È considerata una qualità rara e preziosa:
nella politica americana, per esempio, Bill Clinton è stato considerato
carismatico, così come Obama – ma nessun altro nella politica recente si
guadagna questo riconoscimento. Nel mondo degli affari, Steve Jobs è il
leader carismatico archetipico: visionario, ispirato, ma anche volatile
e instabile. Quanto alle celebrità, il carisma è considerato come un
segno di rara autenticità, considerato che gran parte del mondo dello
spettacolo è devoto alla produzione di fama artificiale, alla maniera di
Idols o The Voice. Ma il carisma non può essere creato dai reality show.
Il
carisma è auspicabile nei politici contemporanei? Il biografo politico
David Barnett ha definito il carisma ‘uno dei concetti più pericolosi
che si possa trovare in democrazia’. I leader carismatici
possono ispirare i seguaci con una retorica brillante – che può anche
rivelarsi dannosa per un partito (o una nazione). I partiti politici
hanno generalmente dei leader popolari, non minacciosi, che piacciono
alle persone comuni. In Australia, Paul Keating era un primo ministro
carismatico e visionario, ma anche un leader scismatico, che si alienò
gran parte del ‘cuore’ del partito laburista tradizionale con la sua
percepibile arroganza. Il suo successore, John Howard, è universalmente
considerato privo di carisma, ma la sua stessa ordinarietà si rivela
essere il suo pregio più grande: è più rassicurante rispetto a chi
applica uno stile di
leadership minaccioso. Nel frattempo, in Italia, Silvio Berlusconi era
un leader populista la cui permanenza in carica come primo ministro si è
rivelato deleterio per la democrazia. Il leader carismatico potrebbe
essere emozionante, anche accattivante, ma il suo successo potrebbe non
essere salutare per un partito politico o una democrazia.
Il
‘carisma’, come idea, si estende lungo 2000 anni. C’è un legame tra il
carisma contemporaneo – considerato come una forma speciale di autorità –
e il carisma religioso del tempo di Paolo? Sì, e si trova
nella nozione di innatezza, di dono. S. Paolo dice che a nessun vescovo o
Chiesa è richiesta la benedizione del carisma, ma che questa
semplicemente illumina l’individuo, come un dono spirituale. Il carisma
oggi è considerato un fattore enigmatico, sconosciuto, un X factor
in qualche modo irriducibile. Nessuno sa il motivo per cui alcuni rari
individui sono benedetti dal carisma: rimane, come sempre, un dono
misterioso.
di John Potts
http://www.indiscreto.org/carisma-un-dono-misterioso-pericoloso/
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