sabato 7 marzo 2015

vince chi fugge

«PROMETTO DI FUGGIRE LE OCCASIONI DI PECCATO». PERCHÉ CHI SCHERZA COL FUOCO, SI BRUCIA





da «Combattimento spirituale» (1967) di don Giuseppe Tomaselli 

La tentazione, della quale si è responsabili, è la volontaria, che per lo più è cercata o provocata.
Chi volontariamente si mette nel pericolo di peccare, come può pretendere che Dio l'aiuti a non peccare? Come può la volontà resistere al male, se liberamente va incontro ad esso?
È occasione di peccato tutto ciò che spinge a peccare, sia persona, sia luogo e sia oggetto.
Le occasioni deboli, dette così perché di per sé non hanno la forza di spingere al peccato grave, si dicono remote. Quelle invece che sono forti, si dicono occasioni prossime.
Ognuno può conoscere per esperienza quali siano le occasioni prossime individuali. Quando una persona, messa in una data occasione, sempre o quasi sempre o con una certa frequenza commette qualche grave colpa, è tenuta a fuggire tale occasione, anche con grande sacrificio.
Chi si mette volontariamente in un'occasione prossima di grave peccato, senza una vera e grave necessità, è reo di peccato mortale volta per volta che si mette in quel pericolo, anche se eventualmente non cedesse alla tentazione, perché è peccato il mettersi nel grave pericolo di cadere.
È così importante questo punto di morale, che la santa Chiesa lo ricorda espressamente nell'Atto di Dolore, che si recita nella Confessione: «... E propongo di fuggire le occasioni».
Col fuoco non si scherza ... perché il fuoco brucia. Con le forti tentazioni volute e cercate non si scherza! Dice lo Spirito Santo: «Chi ama il pericolo, in esso perirà» (Ecclesiaste, III - 27).

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