martedì 17 marzo 2015

Convivere è peccato

Polonia: “Convivere è peccato”, al via la campagna quaresimale




«Convivere è peccato, non commettere adulterio!»: l’intera Polonia in questi giorni è disseminata di cartelloni pubblicitari con questo messaggio, estremamente semplice, chiaro ed efficace. Del resto, nel Paese, considerato da sempre cattolico, sono sempre di più le coppie, che vivono senza e al di fuori del Sacramento del matrimonio.
Questi manifesti rappresentano un richiamo, fortemente voluto dalla Commissione per la Pastorale Familiare della Conferenza episcopale polacca: a fronte di una società che purtroppo parla un altro linguaggio, questa campagna quaresimale è stata ritenuta la più idonea ed indovinata per insegnare le fondamenta, almeno, della Dottrina cattolica – ed, in particolare, il sesto Comandamento, «Non commettere adulterio» – a chi non ne fosse al corrente o lo avesse dimenticato: così da far comprendere a quali pericoli si esponga la salvezza della sua anima, chiedere perdono e tornare nella grazia di Dio, ciò ch’è impossibile a chi non abbia coscienza piena della colpa. Per questo si è ritenuto di chiamare le cose col loro nome, ciò ch’è malauguratamente sempre più raro, anche nei confessionali o nelle prediche.
Che la campagna abbia colpito nel segno lo si evince dalle reazioni scomposte di rabbia e odio, vomitate dai media laicisti ed anticattolici. La Gazeta Wyborcza s’è prodigata in ridicoli distinguo, tanto sottili quanto falsi e fuorvianti, tra «convivenza» e «adulterio». Ma qui siamo in Polonia e, nonostante il pubblico dileggio, fedeli forgiati da decenni di «socialismo scientifico» e pastori – Vescovi in primis – formati in un clima di «comunismo reale», non si lasciano certo intimorire.
Un’iniziativa lodevole e, perché no?, “esportabile” anche altrove…

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