La
Liturgia dei Presantificati fra Oriente e Occidente
Articolo del servo di Dio Davide Mossenta
NOTA:
La Divina Liturgia dei
Presantificati. La sua origine è ignota, anche se viene presentata come
appartenente a s. Gregorio Magno e trova il suo svolgimento
solo nel periodo del cammino verso la notte di Pasqua. Ma nel Mondo Latino qual era il ruolo dei Presantificati?
Davide Mossenta ci illustra brevemente l'uso antico di questa forma
liturgica.
Ormai nell'Occidente cattolico-romano, l'uso dei Presantificati si
limita alla Settimana Santa, nei giorni immediatamente precedenti alla Pasqua.
Un tempo invece era prassi molto comune e senza limiti di tempo.
La Divina Liturgia dei Presantificati veniva
utilizzata in modo molto differenziato anche nei tempi antichi.
Questa divina liturgia, proprio per la mancanza
della consacrazione Eucaristica, ha un carattere
"penitenziale". O meglio, non è che il rito sia penitenziale in
sé, ma il fatto che non si consacra rende ovvio che non può esserci nessun
tipo di proscomidia al suo interno. La mancanza dell'offerta viene
considerato uno degli elementi penitenziali per due motivi: sia perché
quando si fa digiuno non è buona cosa mettersi a preparare la prosfora,
sia perché nel Vangelo il Signore ci ricorda che prima di portare
l'offerta all'altare dobbiamo andare a riconciliarci con i nostri
fratelli. Ma questo è proprio tipico dei giorni di penitenza, che
richiedono un grande impegno di conversione.
Un'altro elemento importante sta nel fatto che
nella Divina Liturgia dei Presantificati il sacerdote, soprattutto in
Occidente, non è obbligato in modo assoluto a comunicarsi (anche se è
caldamente tenuto a farlo). Il sacerdote potrebbe continuare così la sua
penitenza senza dover essere per forza già pronto per ricevere la Santa
Comunione. C'è poi il fatto che ci si comunica utilizzando i Santi
Doni consacrati in precedenza, non per forza dallo stesso sacerdote.
La consacrazione perciò, non è avvenuta per forza "per virtù"
del sacerdote che sta officiando. Proprio per questo molti sacerdoti
monaci o penitenti (queste 2 categorie erano molto simili) celebravano
spesso solo i presantificati, per evitare di compiere l'epiclesi consacratoria
per propria "potestà sacerdotale". D'altro canto, se un
sacerdote penitente viaggiava difficilmente veniva ammesso in modo diretto
a compiere la consacrazione eucaristica nei luoghi che visitava. In
occidente questa liturgia non è stata fissata in determinati
giorni dell'anno, ma può essere usata sempre, dando più rilievo
ai determinati bisogni e alle necessità. Questa liturgia, a
differenza delle altre, è l'unica che in occidente può essere celebrata
nelle ore pomeridiane o serali. L'epiclesi consacratoria rimanda
principalmente alla potenza della risurrezione pasquale e alla forza
della discesa dello Spirito Santo. Cristo risorto è la vera Luce nascente.
Non si può compiere un mistero così grande all'imbrunire.
Rimane però la necessità di ricevere il Mistero
della Santa Comunione anche nelle ore pomeridiane o serali (nel I°
millennio in occidente soprattutto perchè si celebravano matrimoni o
funerali di pomeriggio). In epoca più tarda i penitenti, per essere
costretti a digiunare qualche ora in più, chiedevano di comunicarsi la
sera, utilizzando così la Divina Liturgia dei Presantificati. Addirittura del
Libro del Cervo (http://bookofdeer.co.uk/)
si narra che alcuni sacerdoti celtici tenevano legata al collo una piccola
teca con i Santi Doni proprio per andare in giro a comunicare in questo
modo coloro che lo desideravano. In Oriente si cerca di fondere l'elemento
serale del digiuno eucaristico più lungo (si celebrano infatti i vespri) con
quello penitenziale (il fatto è che i mercoledì e venerdì di quaresima
sono giorni penitenziali per eccellenza).
http://luceortodossamarcomannino.blogspot.it/2015/03/la-liturgia-dei-presantificati-fra.html
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