lunedì 19 gennaio 2015

Il nemico numero uno è il fisco

Successo a Milano: Difendere la famiglia, difendere la comunità


Le polemiche e gli attacchi che hanno preceduto il convegno dell’auditorium Testori di Milano, “Difendere la famiglia, difendere la comunità”, forse hanno contribuito a fargli pubblicità.
Certamente è stato un successo: 1500 persone (che hanno dovuto essere scortate e custodite da uno schieramento di forze dell’ordine paradossale per prevenire ogni possibile contatto con i contestatori: se ne attendevano migliaia, saranno stati 200, poco efficaci, un po’ svociati, stonati e – come sempre – piuttosto volgarotti …)
Tanto che Maroni propone al direttore di Tempi, Luigi Amicone, di creare un forum permanente delle famiglie “che sia un punto di riferimento per discutere su quanto serve e quanto bisogna fare in Lombardia in questo settore”.
Il Presidente della Regione ha anche ribadito che l’utilizzo del logo di Expo Milano 2015 è stato assolutamente appropriato: “Non solo ho voluto lasciarlo – ha sottolineato – ma intendo rilanciare. Il tema dell’Esposizione universale è: ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’. Oggi ho capito che qui noi vogliamo nutrire i nostri valori”.
In effetti la  Regione Lombardia “ha sempre fatto molto e continua a fare tantissimo per la famiglia … dai fondi ‘Nasko’ e ‘Cresco’ che abbiamo mantenuto, fino all’ultimo provvedimento varato solo un mese fa, con il quale la nostra Giunta ha destinato alle famiglie con componenti fragili e per la conciliazione famiglia/lavoro, ben 87 milioni, nonostante i pesanti tagli di Roma sul bilancio della Regione. Siamo riusciti a trovare questi soldi – ha concluso – perché vogliamo che anche nel 2015 prosegua il sostegno concreto di Regione Lombardia alle famiglie in difficoltà”.
Ha poi detto: «Il nemico numero uno della famiglia è il fisco, perché una famiglia italiana paga in media al fisco il 67 per cento del suo reddito, contro il 46 per cento della Germania».
Marco Scicchitano, ricercatore clinico ITCI e coordinatore Progetto Pioneer, e la giornalista Costanza Miriano, hanno ribadito le differenze fisiche, psichiche e psicologiche naturali tra maschi e femmine e hanno denunciato alcuni «falsi miti di progresso»: «Ci hanno venduto la contraccezione come un modo per dare potere alle donne e invece glielo toglie, perché generare la vita è il più grande potere che esista».
Mario Adinolfi, direttore del quotidiano La Croce, si è chiesto: «Perché ci esaltiamo quando dico che tutti siamo nati da un uomo e una donna? È un’affermazione banale, ovvia, anche se oggi lo è sempre di meno … I bambini non sono cose e non si possono comprare con l’utero in affitto. Questo è un dato di verità e la politica deve sempre difendere i soggetti più deboli. Ci dicono che siamo medievali, ma se non riconosciamo più queste cose torniamo molto più indietro, a duemila anni fa, quando gli schiavi si compravano al mercato e i bambini difettosi venivano gettati dalla rupe».

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