venerdì 17 febbraio 2012

Abusi liturgici Parrocchia di Albiano (TN) Messa Rock

AMICUS PLATO
SED MAGIS AMICA VERITAS 






La ricerca di Dio tremendum et fascinans è sviata dal suono di un concerto rock.
E' appiattito e banalizzato il senso stesso della Messa.
Il Sacrificio di Gesù sul Golgota, che si rinnova ogni giorno nella Messa, diviene occasione per fare un teatrino musicale, che diventa il centro della scena.
Forse manca il Protagonista, come dice il s. Padre. Non è più Lui che i nostri occhi desiderano vedere e incontrare, ma un concerto.

Senza offesa per le, certo, "buone intenzioni degli organizzatori", ci si può chiedere se, con queste trovate pastorali, non si realizzi ciò che lo stesso Cristo stigmatizza con ironia nel Vangelo: " percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo ..... " (Mt 23, 15).

Tutta l' azione del Cristo e della Chiesa non è finalizzata a riempire le Chiese, ad ogni costo, nè al successo mediatico (L'Archidiocesi ha pubblicizzato oltre ogni dire l' evento, ma chi l' avrà sponsorizzato economicamente?).

La Divina Liturgia non è opus hominis, ma è un dono dall' alto, come ricorda l' allora card. Ratzinger, è Opus Dei. 

La Divina Liturgia deve porre la persona nella dimensione interiore di chi si lascia mettere in discussione dal Salvatore, perchè ognuno di noi è in pericolo;
deve portarci alla metanoia, al cambiamento di mentalità, perchè non pensiamo più secondo il mondo, ma secondo Dio;
non basta certo che la salvezza ci venga annunciata con la Parola, ma che essa "si realizzi per noi" nei Sacramenti: Battesimo, Confessione, Comunione, Matrimonio, Unzione, ... 
deve esigere che noi ci togliamo i sandali come Mosè davanti al Roveto ardente;
deve portarci a dire con l' apostolo Tommaso: "Signore mio e Dio mio".    

Possiamo concludere con un testo di un grande trentino, p. Mario Borzaga, morto martire nel Laos, vanto del Seminario Arcivescovile di Trento, insieme a don Eugenio Bernardi, suo confessore, dei quali è in corso la Causa di Beatificazione:

Gesù amaci, dalla tua Eucaristia
effondi sopra di me la fiamma del tuo Amore.    
   Fa' che non ci abituiamo
alle meraviglie della tua Eucaristia.
   Fa' che ogni giorno
restiamo abbacinati
davanti al mistero della tua Passione e Morte.
   Fa' che non discendiamo dall'altare
se non con il cuore in subbuglio,
con il cuore amareggiato
alla vista dell'Amore Crocifisso.
   Fa' che non discendiamo dall'Altare
se non barcollando
per aver preso parte
al più tremendo e al più santo
avvenimento della Storia.
   Non abbandonarci
alla nostra Umanità, o Gesù,
in quel momento
non siamo che peccatori.   p. Mario Borzaga, 6 novembre 1958

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