mercoledì 17 maggio 2017

Fatima o Medjugorie???

Gotti Tedeschi: "Fatima oggi sta significando irriconoscenza. Maria ci avverte dei rischi"


Le parole usate da Papa Bergoglio durante il suo pellegrinaggio a Fatima non hanno convinto tutti. Tra i tanti commentatori critici c'è chi ha parlato di una “piccola svista”: è Adriano Celentano che sul suo blog, non ha polemizzato sulle dichiarazioni rilasciate su Medjugorie. Infatti Francesco ha mostrato alcune aperture solo verso le apparizioni dei primi anni. Ma sono tanto i dubbi e le perplessità via web, per Socci addirittura il Papa in visita al Santuario per i 100 anni dalle apparizioni ha liquidato anche "Fatima e il messaggio della Madre di Dio". IntelligoNews ha intercettato Ettore Gotti Tedeschi, ex banchiere dello Ior, che anche in qualità di pellegrino ha espresso la sua opinione.
 
 
Ettore Gotti Tedeschi, cosa è stata Fatima e cosa rappresenta oggi? 

"Fatima è il luogo dove vado frequentemente a passare, con mia moglie, la fine dell'anno e il primo giorno dell’anno nuovo, per dare loro un significato speciale. Ci son stato anche a fine 2016 e ho iniziato il 2017 così. Fatima, oltre ai messaggi per l’umanità che tutti conosciamo, significa in sintesi due cose distinte nel tempo. Riguardo a Ieri ha significato: disobbedienza, indifferenza alla Madonna che chiese soprattutto la consacrazione della Russia al Suo cuore immacolato. Oggi sta significando irriconoscenza alla misericordia concessaci dalla Vergine, non corrisposta, con   tentativo “autoconsolazione”".
 
La Madonna postina, al telegrafo, non convince il Papa (il riferimento è a Medjugorje). Ma anche a Fatima la Vergine Maria  "fissava appuntamenti" e consegnava messaggi. Ci sono tuttora misteri, a lei cosa la sconvolge e la interroga tuttora su quanto trasferito dalla Madonna ai tre pastorelli? 
 
"La domanda che ci si può porre è se questa è stata una dimostrazione di diffidenza verso le apparizioni mariane. Perché non dovrebbe essere interpretabile come misericordia di Dio il fatto che Maria ci avverta dei rischi che corriamo, anche con frequenza? A chi ricorreremo “noi esuli figli di Eva” se ci  privano della convinzione che Maria intercede per noi, che Maria è "corredentrice"? Ho pensato a Gesù Cristo sul monte delle beatitudini. Magari un giorno qualcuno considererà che anche Nostro Signore non poteva che esser un conferenziere che si metteva sulla cima di un monte per esporre le sue tesi…".
 
La misericordia come messaggio principale, o il giudizio? I Pastorelli videro l'inferno. Ma se ne è parlato poco questi giorni secondo il web.
"Mi pare evidente che non si voglia più parlare di inferno, di diavolo (ma neppure di morte), si ha forse paura di perdere i fedeli senza pensare che si rischia che i fedeli cosi si perdano realmente. Basta veder i  risultati  del non insegnamento dei novissimi cosa ha portato. Si deve riscoprire il “timor di Dio", la natura del demonio, la realtà del castigo eterno. E naturalmente la dolcissima misericordia di Dio verso i nostri pentimenti e le nostre lotte contro il peccato. Timor di Dio non è “terror di Dio”. Timor di Dio è uno dei sette doni  dello Spirito Santo all’uomo che pensa di farsi Dio, è rispetto verso il Creatore. Che significa questa confusione?".
 
C'è chi non ha gradito a Fatima altare e candelabri scuri, il Cristo moderno dietro al Papa. Perchè tanta voglia di tradizione nel popolo? 
 
"Secondo me più che Tradizione, il cosiddetto popolo vuole “verità” vere, valori forti di riferimento in questo mondo malglobalizzato e malevangelizzato. I problemi che oggi riconosciamo son dovuti al fatto che in passato non si è evangelizzato come si doveva. Ma chi ci ascolta? Chi ci legge? Ma soprattutto, chi ha inteso cosa realmente sta succedendo nella Chiesa ? Chi si sentirebbe di dire e spiegare quale strategia è in corso di attuazione e se è corretta o no, guidata o no dallo Spirito Santo?".
 
Ci dà la sua opinione in proposito?

"In questo Pontificato sembrerebbe prevalere una considerazione di massima che ne ispira alcuni tratti chiave. Sembrerebbe dire: "Riferiamoci alla realtà, non agli ideali della tradizione, E’ insostenibile confermare un magistero rigido, non recepibile ed attuabile secondo i segni di  questi tempi. Per convertire bisogna esser ascoltati, perciò è necessario farsi apprezzare. Per farsi apprezzare è utile avvicinare il mondo reale, lasciandogli immaginare che possa aver ragione, che lo comprendiamo. Comunque si deve smettere di respingere i peccatori e  minacciare punizioni. Si deve piuttosto adattare la prassi dottrinaria alla realtà. Così si potrà prendere tempo e sanare gli errori fatti in passato manifestando una egemonia morale che non dialogava, ma giudicava. Poi, senza esser percepiti come evangelizzatori, potremo convertire ed integrare…". ( Ndr, Ettore Gotti Tedeschi ha approfondito questi concetti in un libro che uscirà nei prossimi giorni: “Dio è meritocratico” –Edizioni Giubilei Regnani) .
 
In specifico riferendomi a Fatima, mi pare evidente che il messaggio riportato da suor Lucia è dirompente. Così come sembra divergente dal messaggio questa supposta percepita strategia. Il mondo, secondo questa visione apparente del ruolo della Chiesa, è in fiamme, in guerra potenziale. Per far cessare questi rischi e spegnere le fiamme si deve riconciliarlo dialogando. Per riuscire a dialogare si “devono lavare i piedi” di coloro con i quali si vuole e si deve dialogare. Ne consegue che diventano intollerabili le opposizioni tradizionaliste. Chissà, potrebbe esser corretto, anche se noi poveri testoni non lo capiamo. Forse il ragionamento illuminato dallo Spirito Santo potrebbe essere che per salvare il mondo da devastazioni (come proprio a Fatima era stato annunciato) possa esser necessario porre basi di riconciliazione fra tutti, che possano oscurare la Verità solo temporaneamente, e confidando che la misericordia di Dio apprezzi il fine più che i mezzi. Ma perché ciò si realizzi, forse potrebbe essere utile confidare nello Spirito Santo e nel necessario suo dono di “timor di Dio".

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