La crisi attuale della Chiesa cattolica: domande e risposte
Esiste davvero, oggi, una crisi nella Chiesa?
A meno di chiudersi gli occhi, non si può non riconoscere che la Chiesa
cattolica soffre oggi di una grave crisi. Negli anni '60, in occasione
del Concilio Vaticano II, si sperava in una nuova primavera della
Chiesa, ma è successo il contrario. Migliaia di sacerdoti hanno
abbandonato il proprio sacerdozio, migliaia di religiosi e religiose
sono tornati alla vita secolare. In Europa ed in America del Nord le
vocazioni si fanno rare e ormai non si contano più i seminari, i
conventi e le case religiose che hanno dovuto chiudere. […]
Si conosce il numero dei sacerdoti che hanno abbandonato il sacerdozio negli anni '60?
Nella totalità della Chiesa cattolica, negli anni compresi tra il 1962
ed il 1972, sono stati ridotti allo stato laicale 21.320 sacerdoti ed in
questo numero non sono compresi quelli che hanno omesso di chiedere una
riduzione ufficiale alla stato laicale. Tra il 1967 ed il 1974, tra
trenta e quarantamila sacerdoti avrebbero abbandonato la vocazione. A
paragone di questi dati catastrofici, quelli relativi alla Riforma
protestante del XVI secolo paiono ben poca cosa.
Questa tendenza riguarda anche l'Italia e gli altri paesi europei tradizionalmente cattolici?
Secondo lo studio di Burgalassi, uno dei massimi esperti di sociologia
religiosa, nel 1956 c'erano in Italia 63.936 sacerdoti, il che
equivaleva ad un sacerdote ogni 743 abitanti, e si potevano contare
circa mille ordinazioni all'anno. Secondo stime recenti, invece, la
media delle ordinazioni in Italia è attualmente di circa 400 sacerdoti
all'anno. Negli anni '50 anche in Francia c'erano circa mille
ordinazioni sacerdotali ogni anno; a partire dagli anni '90 ce ne sono
solo un centinaio all'anno. Nel 1965 c'erano 41.000 sacerdoti diocesani,
nel 2004 solo 16.859, di cui la maggioranza con più di 60 anni. […]
Questa crisi è una crisi della fede?
La fede cristiana in Europa sembra prossima a scomparire. Si crede
sempre meno in verità fondamentali, come la fede in Dio, la divinità di
Gesù Cristo, il paradiso, il purgatorio, l'inferno. La cosa più
preoccupante è che questi articoli di fede sono messi in dubbio perfino
da persone che si professano cattoliche e vanno regolarmente in chiesa.
Questa crisi investe anche la morale?
Alla crisi della fede si aggiunge senz'altro una forte crisi della morale. Mentre San Paolo ricorda ai cristiani che devono brillare per la loro moralità come le stelle nell'universo, in mezzo ad una generazione corrotta (Fil.2, 15), non si può dire che attualmente il genere di vita della maggior parte di coloro che si professano cristiani differisca molto da quello dei non credenti. La fede, del resto, se affievolita nei suoi contenuti e privata della sua sostanza, non è più in grado di esercitare un'influenza reale e profonda sullo stile di vita.
Qual è il legame normale tra fede e morale?
L'uomo, a causa delle conseguenze del peccato originale, tende ad
abbandonarsi alle proprie passioni, perdendo così il dominio di sé. La
fede cristiana, al contrario, gli mostra ciò che Dio si aspetta da lui e
come deve condurre la propria vita, conformemente alla volontà del
Creatore. Grazie alla fede, l'uomo sa qual è la mèta finale delle sue
speranze se osserva i comandamenti di Dio, ma conosce anche le pene con
cui Dio lo punirà se dovesse allontanarsene; la fede e di sacramenti,
inoltre, gli danno la forza di vincere le sue cattive inclinazioni e di
dedicarsi interamente al bene e all'amore di Dio.
Quali sono le conseguenze morali di una crisi della fede?
Se la fede scompare, l'uomo non sa più di essere chiamato da Dio alla
santità e alla vita eterna: di conseguenza, si abbandona sempre più
smodatamente ai piaceri mondani, come se tutto gli fosse dovuto.
Si può dire che questa crisi riguarda anche il clero?
La diminuzione di vocazioni sacerdotali e religiose e i numerosi
abbandoni sono il sintomo esteriore di una profonda crisi nel clero.
Molti sacerdoti non sono più in grado di comunicare la fede e,
attraverso la fede, entusiasmare le persone del nostro tempo.
Qual è il legame tra la crisi della fede e la crisi del clero?
La crisi del clero è una delle cause della crisi della fede della gente.
[…] Se l'insegnamento della fede cattolica fosse trasmesso dai
sacerdoti senza togliere né cambiare nulla dei sui contenuti, la
situazione sarebbe certamente molto diversa. I fedeli non perdono la
fede da soli: la causa va ricercata nell'insegnamento che viene loro
impartito. […]
La crisi del clero è anche una crisi morale?
La crisi che si riscontra nel clero è innanzitutto una crisi della fede,
ma ha dei riverberi notevoli anche nella morale. Un sacerdote la cui
fede è senza radici profonde, infatti, non può più avere la forza di
conservare il celibato, perché osservare una norma così impegnativa è
praticamente impossibile per chi non sia animato da una fede viva e da
un grande amore per Gesù Cristo. Non è un mistero per nessuno che oggi
un gran numero di sacerdoti intrattiene una relazione con una donna, in
modo più o meno pubblico; venire a sapere che un prete ha abbandonato il
sacerdozio per andare a vivere con una donna, ammettendo che non
osservava più il celibato da anni, è una cosa sempre più comune. […]
Molti di questi sacerdoti fanno pubblicità alla loro scelta per
ottenere la soppressione del celibato ecclesiastico che, a loro avviso, è
per i giovani un ostacolo alla vocazione. Permettere ai sacerdoti di
sposarsi non risolverebbe la crisi delle vocazioni?
Lo si sente dire spesso; ma, invece di sollevare tutte queste polemiche e
levare il dito accusatore contro il celibato sacerdotale, perché non ci
si domanda per quale ragione tanti giovani, un tempo, facevano
volentieri questo sacrificio, mentre oggi non succede più? Quando
l'ideale sacerdotale è trasmesso in tutta la sua purezza e la sua
bellezza, i giovani non solo non temono l'impegno del celibato, ma lo
vivono come un modo più perfetto per unirsi al Signore.
In che cosa la crisi attuale è diversa da quelle che si sono verificate in passato nella Chiesa?
L'attuale crisi della Chiesa si distingue dalle precedenti soprattutto
per il fatto che le sue cause vanno ricercate non tanto al di fuori
della Chiesa, quanto nelle responsabilità delle persone che ricoprono le
più alte autorità nella gerarchia ecclesiastica, le quali non vi
pongono rimedio e impediscono di prendere misure efficaci per
risolverla.
Don Matthias Gaudron (Catechismo della crisi nella Chiesa)