Il b. John H. Newman in difesa dell’Immacolata Concezione
Come scrive il teologo Manfred Hauke nella sua Introduzione alla Mariologia (Lugano 2008, Eupress, pp. 91-92) “nel 1854 l’Immacolata Concezione viene proclamata dogma di fede” e “quattro anni più tardi, con le apparizioni a Lourdes nel 1858, arriva un sostegno celeste al dogma”. “Fra le perle della teologia mariana del XIX secolo possiamo contare uno scritto di John Henry Newman in difesa del ‘nuovo’ dogma, la ‘Lettera a Pusey’ (1866)” (qui il testo inglese). Dunque il Cardinal Newman fu uno dei grandi apologeti ottocenteschi dell’Immacolata Concezione. Nel giorno in cui si celebra la maggior festa della Santa Vergine proponiamo una meditazione sull’Immacolata scritta dal grande Beato inglese. Serva da riparazione delle odierne iniquità.
Maria è l’Immacolata Concezione; con questa grande verità rivelata, noi professiamo che la Beata Vergine fu concepita senza peccato nel seno di sua madre, Sant’Anna.
Dopo la caduta di Adamo tutti gli uomini, suoi discendenti, sono concepiti e generati nel peccato. “Ecco”, esclama l’autore ispirato del salmo Miserere, “ecco malvagio sono nato, peccatore mi ha concepito mia madre” (Sal 51, 7). Quel peccato che appartiene ad ognuno di noi, ed è nostro fin dal primo momento dell’esistenza, è il peccato di incredulità e di disobbedienza, con il quale Adamo perse il Paradiso. Noi, come figli di Adamo, siamo suoi eredi nelle conseguenze della sua colpa, e abbiamo perduto quell’ornamento di grazia e di santità, che egli aveva ricevuto dal Creatore. Tutti siamo concepiti in questo stato di perdita e di privazione; e il mezzo ordinario con cui ne veniamo liberati è il sacramento del battesimo.
Però Maria non fu mai in tale stato; ne fu esentata dal decreto eterno del Signore. Dall’eternità Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, stabilirono di creare l’uomo e, prevenendo la caduta di Adamo, stabilirono pure di redimerlo con l’incarnazione e la passione del Figlio. Nello stesso attimo eterno, misterioso, nel quale il Verbo era generato dal Padre, fu anche decretato di salvare l’umanità per mezzo di Lui. Colui che fu generato dall’eternità, volle salvare e redimere, nel tempo, il genere umano; e la redenzione di Maria fu determinata in quella speciale maniera che noi chiamiamo “Immacolata Concezione”. Fu decretato non che fosse purificata dal peccato, ma che ne fosse preservata fin dal primo istante della sua esistenza, cosicché Satana non avesse parte alcuna di lei. Perciò Maria fu figlia di Adamo e di Eva come se essi non avessero mai peccato; ereditò invece i doni e le grazie (in misura più abbondante) che Adamo ed Eva possedettero nel Paradiso. Questa è la sua eccelsa prerogativa, e il primo di tutti i suoi privilegi. Invochiamola perciò con tutte le anime sante: “O Maria Vergine purissima, concepita senza peccato originale, prega per noi”.
Fonte: J.H. Newman, Meditazioni e preghiere, Jaca Book, Milano 2002, pp. 133-134
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