giovedì 24 febbraio 2011

25 Febbraio
Beato Domenico Lentini


Sacerdos sine adiunctis
 
Martirologio Romano: A Lauría in Basilicata, beato Domenico Lentini, sacerdote, che nella sua terra svolse fino alla morte un fruttuoso e molteplice ministero, reso fecondo da una vita di umiltà, preghiera e penitenza. 

INNO all' Ufficio delle letture:
Sei premio e corona dei santi
Figlio inviato dal Padre
venuto nel mondo a cercare
chi era smarrito e perduto.

Parola di Cristo il Signore
risuona l'invito potente:
venite e seguite le orme
il regno di Dio cercate!

Ascolta il giusto credente  
ascolta chi è nel peccato
e dietro all'Agnello di Dio
inizia un nuovo cammino.
 
Domenico cammina con noi
ci mostra i segreti del Regno
il centuplo scorge soffrendo
sequela dell'unico amore.
 
Amico di tutti i credenti
modello per chi si affatica
Domenico dà gloria all'eterno
al trino ed unico Dio. Amen.
 
LETTURA  Dalle prediche del Beato Domenico Lentini
La Divina Misericordia
Oh la grande! oh l'infinita Misericordia di Dio!
Se vi ho atterrito col giudizio, se vi ho spaventato coll'inferno,
ora ven­go a consolarvi colla predica della Misericordia di Dio. Se questa ha aspettati i peccatori,
se li ha cercati,
se l'accoglie con dolcezza e li arricchisce
coi tesori della grazia,
e perché io non debbo cantare le sue Misericordie?
Sì, sì canterò stasera le Misericordie di Dio,
ancorché alcuno se ne voglia abusare.
Pec­catori fratelli miei, peccatrici sorelle care,
per le viscere di questa Misericordia, che vi predico,
vi prego a volervi infine risolvere di tornare a Dio
con una pronta e vera conversione,
acciocché se i motivi finora addotti di spavento e di terrore non avessero avuta la forza bastante ad ottenerlo,
lo abbia almeno questo motivo dol­cissimo di filial confidenza e di tenerissimo amore: convertimini,
v'invito colle voci del Profeta:
convertimini ad Dominum Deum vestrum;
quia benignus et misericors est. (…..)
Peccatori fratelli miei, peccatrici sorelle care,
l'ani­ma nostra è quella gioia preziosa e d'infinito valore,
che vale tan­to, quanto vale il prezioso Sangue di Gesù Cristo, con cui fu re­denta. Egli il Figliuolo di Dio ricomprarla poteva con una sola goc­cia, che sarebbe stata bastantissima, anzi soprabbondante; non volle, no,
la volle ricomprare con tutto il suo preziosissimo San­gue: quum gutta posset, dice S. Bernardo, unda redemit.
Ora quale sarà mai la consolazione, la gioia, il gaudio
ed il contento nel ritro­varla,
e nell'accoglierla dopo tante ricerche, cure ed affanni?
Il simbolo d'un pastore,
che perduta una sola pecorella
ne lascia novantanove nell'ovile per ritrovarla;
e ritrovata poi se la stringe al seno,
se la mette sulle spalle, lieto e festante la riporta al pecorile: maior erit laetitia super uno peccatore poenitentìam agente. E chi mai è quegli?
Vedetelo, signori, tutto dalla fame e dalle miserie lacero e contraffatto;
vedetelo, vedetelo come è cencioso,
squallido e mezzo ignudo;
quegli è il figlio prodigo,
che dopo aver consumati i beni paterni colle male donne, così ridotto,
così mal­concio fa ritorno al suo padre.
Vedete da quell'altra parte quel buon vecchio,
che corre affannoso colle braccia aperte.
Costui è il suo amoroso padre,
che frettoloso gli va incontro,
ed ecco che già lo ha raggiunto, già lo ha arrivato.
Il figlio se gli butta ai piedi... Padre, ho peccato.
- Che peccato? Ah figlio mio!... ah figlio caro!...
E senza riguardo né ad età, né a decoro, né a grado,
guar­date, guardate come se gli getta
con tutta la persona sul collo;
ve­dete come se lo stringe teneramente al suo seno,
come lo lava di quel gran pianto,
che piove dalle senili sue guance;
come Io ab­braccia, come Io bacia.  (……)
Poteva far di più il padre
per un figlio rispettoso ed ubbi­diente?
Animo, peccatori; coraggio, peccatrici;
questa, quest'accoglienza farà di te l'amoroso tuo Dio.
Vieni, e di che dubiti?
Vieni, le sta colle braccia aperte per abbracciarti.
Vieni, che sta colle labbra chiuse
          per non rimproverare la tua mala vita.
Vieni, che sta col capo inchinato per baciarti. Dove troverai 
          un cuore più bello del cuore di Dio?
          Dove bontà, che alla sua si possa paragonare?
Ancor non ti muovi?
Vieni, vieni che sta col cuore aperto per nasconderti.
Vieni, vieni! e perché dunque tardi dì venire a lui?
Vieni dunque, vieni!...
Chi ti trattiene? Che cosa ti sgomenta?
Egli da molto tempo ti aspetta su questa Croce,
più addolorato per la tua lontananza, che pei suoi strazii.
Vieni! che Gesù Cristo da questa Croce ti chiama affannoso: venite ad me omnes, venite...
Ed ancora non ti risolvi?
Ed ancora non ti muovi?
Vieni!
S. Bernardo poi rassomiglia la gran Misericordia di Dio
al ma­re che tutti i fiumi raccoglie,
e quanto più sì allontanano, tanto più dolcemente li accoglie: velut mare misericordia tua.
Vi sono fiumi, che corrono per più e più centinaia
di miglia sopra la terra;
e questi poi con gran piena di acque entrano nel mare
senza stre­pito, senza romore, ma con tranquillità e dolcezza. Peccatore fra­tello mio, tu sei un gran fiume,
tu hai una gran piena di peccati,
ti sei troppo gonfiato delle acque di Babilonia;
sei carico di molti vizii e d'innumerevoli colpe.
Ma fatti animo, vieni nel mare infini­to della Misericordia,
che t'accoglie dolcemente.
Vieni...
Ma, pa­dre, le mie acque sono troppo schifose,
i miei peccati sono assai brutti.
Non importa, vieni, figlio, t'accoglierà con più dolcezza;
vieni, vieni che ti arricchirà di tutti i suoi beni:
quam magnificentis­sime remuneratus est.
Venite, venite omnes! che vi ar­ricchirà di beni infiniti:
vi adotterà per suoi figli,
vi rivestirà della bella grazia abituale,
vi adornerà delle virtù infuse;
venite che vi darà in cibo il suo Corpo col suo Sangue preziosissimo, che sarà per caparra e pegno del Paradiso. Animo, coraggio, o peccatori;
venite, venite a Gesù.
Ma, padre, i peccati miei!.,.
Eh tacete! vole­te dire con Caino
che la vostra malvagità è maggiore della Miseri­cordia di Dio? Maior est iniquitas mea, quam ut veniam merear.
Siano pure i vostri peccati quante le arene del mare,
e quante sono le stelle del ciclo, e quante sono le foglie degli alberi di tutto il mondo.
Ebbene? sempre la Misericordia di Dio è di più,
ella è infi­nita.
Dunque, anima cristiana, che più s'indugia?
Che più s'aspet­ta di gettarti nel seno
di questo Dio benignissimo?
Che più ti vai abusando della sua Misericordia
con moltiplicare le offese?
No, che non merita il buon Gesù di essere così trattato dopo tanta cle­menza: qui misertus est tui usque adhuc,
dico con S. Agostino, clamat ad te, miserere mei.
Gesù Cristo, che ha avuto finora tanta compassione di te; ora grida da questa croce: Miserere mei.
Fi­glio, figlia, abbi compassione di me,
e non mi far più gemere sopra i tuoi peccati;
figlio, figlia, non mi far più correre dietro le tue fu­ghe: revertere, aversatrix, et non avertam faciem meam;
questo è un invito che ti fa per lo profeta Geremia.
Torna, torna al tuo pastora, pecorella smarrita;
colomba, torna al tuo nido;
figlio, torna al tuo padre;
sposa, vieni al tuo sposo;
creatura, vieni al Creatore: revetere, revertere.
Non ti spaventare dei tuoi peccati;
ecco qui un mare di sangue per affogarli tutti;
vieni che t'accoglierà con dol­cezza.
Non ti far tirare dalle lusinghe e dai falsi beni
di questo mi­sero mondo.
Vieni, vieni a Gesù,
che tiene tutta impegnata la Divinità per consolarti.
Delizie infinite e beni maggiori troverai queste sue braccià, che tiene apposta aperte per abbracciarti.
Vieni che in queste piaghe amorose troverai,
oh quanti più squisiti piaceri!
E non vieni? ancora stai dubbiosa?
Ancora disperi di tua salute?
Vieni, vieni, peccatore fratello mio,
che quest'amoroso Padre ti ha aspettato tanto tempo;
vieni, peccatrice sorella mia,
Gesù Cristo ora ti chiama amoroso;
vieni che sta colle braccià aperte per accoglierti;
vieni che ti arricchirà di beni infiniti;
vieni che ti vuol far regina del suo regno beato,
ti vuole dare il Paradiso.
Ed ancora stai dubbiosa?
Ma senti, senti.
Iddio, è vero; è quel solo Ente necessario,
che non ha bisogno di alcuno,
ma l'attributo di Misericordia non si farebbe sentire,
se non vi fossero peccatori per praticarla;
dunque i peccatori in certo modo sono necessari,
acciocché Dio così possa usare con essi loro
quest'attributo della sua Misericordia.
E vi sarà in questa chiesa stasera alcuna perso­na,
che voglia privare a Dio di una cosa che gli è necessaria?
Ah no, noi credo! E se mai vi fosse alcuno,
che stia duro a ricorrere al­la Misericordia di Dio,
che lo chiama, l'accoglie e lo arricchisce di beni infiniti,
voglio andarlo a pregare colle ginocchia per terra,
che non voglia privarlo d'un attributo a lui necessario.
Ed eccomi, che verrò ai vostri piedi a pregarvi.
E voi intanto, Sacerdoti del Signore,
cantate le gran Misericordie di Dio.
Vieni, peccatore, che Gesù'Cristo ti ha aspettato sinora... vieni, peccatrice, che ti chiama adesso...
vieni che sta colle braccià aperte per accoglierti adesso... vieni che ti ca­richerà di beni infiniti...
vieni, che gli sei necessario...
Noè per ordine di Dio fece un'arca per liberar lui,
la sua fa­miglia e tutto il genere degli animali dalle acque,
del diluvio universale;
in questa vi fece una porta
per dove entrar doveva la co­lomba e il corvo,
la pecora e il lupo per riporsi nel suo luogo,
nella sua propria stanza.
I santi Padri dicono che l'arca di Noè fu tipo e figura
di Gesù Cristo.
Il suo costato aperto dalla lancia
fu figura­to dalla portella dell'arca.
Vieni dunque qua, o candida colomba,
o anima bella,
vieni qua che starai ben sicura dal naufragio,
dalle tempeste di questo mondo.
Vieni in quest'amoroso cuore di Gesù Cristo, peccatore, vieni, e nasconditi qua dentro,
perché in quest'arca vi sono stanze pel corvi brutti e sozzi; vieni che ancora è aperta per te questa porta;
vieni, non dubitare, che t'accoglierà con amore,
vieni...
Vittoria, vittoria, grida S. Giovanni dall'isola di Patmos.
Gri­date voi pure, o peccatori, vittoria, vittoria;
ha già vinto il Leone della tribù di Giuda.
Al suono di questa voce così festante alza gli occhi da terra per adorare questo Leone trionfante;
ma che cosa è mai questa? dice S. Giovanni nell'Apo­calisse.
No, io non veggo più il Leone,
veggo in sua vece un mansueto Agnello vestito di sole,
ed assiso in trono di beatitudine.
 
LODI
LETTURA  BREVE MI   2, 5-7
La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere e io glieli concessi; alleanza di timore ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento fedele era sulla sua bocca, né c'era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha trattenuto molti dal male. Infatti le labbra del sacerdote devono custo­dire la scienza e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione perché egli è messaggero del Signore degli eserciti.

responsorio breve Cfr Eb  1,3; 2 Cor 4, 6
Signore, la tua bontà, * risplende nei tuoi santi e nei tuoi eletti.
Signore, la tua bontà, risplende nei tuoi santi e nei tuoi eletti.
Il volto del Cristo, splendore della tua gloria,
risplende nei tuoi santi e nei tuoi eletti.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, la tua bontà, risplende nei tuoi santi e nei tuoi eletti.

Ant. al Ben. Diede al popolo di Dio la scienza della salvezza perché potessero dirigere i loro passi nella via della pace.

INVOCAZIONI       A Dio, nostro Padre, gloria e corona di tutti i santi, che ci stimola oggi all'imitazione degli esempi di santità del beato Domenico Lentini, eleviamo la no­stra preghiera dicendo con fiducia: Santificaci, Signore, nella tua verità.

Signore Dio nostro,  che ci hai dato nel beato Domenico Lentini un esempio di fede, di speranza e di carità,
inviaci il tuo Spirito Santo con l'abbondanza dei tuoi doni.
  
Tu che ci hai donato questo nuovo giorno dedicato al ricordodel beato Domenico Lentini,
- fa' che Io trascorriamo nella meditazione dei suoi esempi e, come lui, compiamo il bene nelle cir­costanze in cui ci ha posto la tua provvidenza.

Tu che hai fatto promettere al Cristo la vita eterna a chi abbandona tutto e segue il Figlio tuo nostro Signore,
- fa' sì che viviamo, adempiendo i doveri del no­stro battesimo, nella vita ecclesiale, sociale e familiare, per testimoniare la perenne validità dell'annuncio di salvezza.

Tu  che hai operato meraviglie per mezzo del beato Domenico Lentini per aiutare l'umanità sofferente,
- esaudisci le preghiere di quanti ti invocano nelle sofferenze
ed in ogni pericolo materiale e spiri­tuale e salvali nella tua misericordia.

Padre nostro.

ORAZIONE    O Padre, che hai ispirato al Beato Domenico Lentini un grande amore per la passione del tuo Figlio, fa' che, sorretti dal suo esempio e dalla sua intercessione, non esitiamo ad abbracciare la nostra croce. Per il nostro Signore

Oppure:    O Dio nostro padre, che hai reso il tuo sacerdote Domenico Lentini mite ed umile di cuore, al seguito di Cristo buon pastore, concedi anche a noi, sul suo esempio e per la sua intercessione, di farci tutto a tutti nella carità pastorale, corroborati dalla assidua partecipazione ai sacramenti dell’ Eucaristia e della Penitenza. Per il nostro Signore…

Oppure:    O Dio, che al beato sacerdote Domenico Lentini hai concesso un ardente amore per il tuo popolo, concedi anche a noi di attingere da un’ incessante preghiera, un ardente zelo per la salvezza delle anime, così da diffondere il profumo della carità di Cristo e guadagnare a te i nostri fratelli. Per il nostro Signore…
 
VESPRI
LETTURA BREVE Ef 4, 7.11-13       
A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. È lui che ha stabilito al­cuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti al­l'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo.

RESPONSORIO BREVE Gv 15, 8a.9b
In questo è glorificato il Padre mio,* che portiate molto frutto.
In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto.
Rimanete nel mio amore,
che portiate molto frutto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
I
n questo è  glorificato il Padre  mio, che portiate molto frutto.
 

Ant. al Magn. Nella sua vita compì prodigi e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.

Intercessioni     Preghiamo Cristo Signore che è il nostro capo e di cui noi tutti siamo membra, affinchè, per inter­cessione del beato Domenico Lentini ci conceda di vivere secon­do lo spirito del vangelo. Diciamo tutti: Signore, aumenta in noi la fede e la carità.

Signore ricordati della tua Chiesa,
   fa' che tutti i suoi figli, sull'esempio del beato Domenico Lentini, testimonino con la vita la tua bontà.

Signore Gesù che hai voluto essere sottomesso a Maria e Giuseppe,
— proteggi le nostre famiglie perché in esse siano vissute le virtù cristiane.

Salvatore del mondo, che hai portato la croce per noi,
— libera i prigionieri, dona la salute agli ammalati, consola gli afflitti.

Cristo, la cui morte è stata la nostra vita,
— concedi la pace eterna ai nostri fratelli, fami­liari e benefattori defunti.

Padre nostro.

ORAZIONE    O Padre, che hai ispirato al Beato Domenico Lentini un grande amore per la passione del tuo Figlio, fa' che, sorretti dal suo esempio e dalla sua intercessione, non esitiamo ad abbracciare la nostra croce. Per …

Oppure:     O Dio nostro padre, che hai reso il tuo sacerdote Domenico Lentini mite ed umile di cuore, al seguito di Cristo buon pastore, concedi anche a noi, sul suo esempio e per la sua intercessione, di farci tutto a tutti nella carità pastorale, corroborati dalla assidua partecipazione ai sacramenti dell’ Eucaristia e della Penitenza. Per ...

Oppure:     O Dio, che al beato sacerdote Domenico Lentini hai concesso un ardente amore per il tuo popolo, concedi anche a noi di attingere da un’ incessante preghiera, un ardente zelo per la salvezza delle anime, così da diffondere il profumo della carità di Cristo e guadagnare a te i nostri fratelli. Per il nostro Signore…

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