San Pio X, protettore del nuovo anno
pastorale !
di Marco Donati
Alla conclusione del periodo
estivo la nostra parrocchia ha voluto solennizzare la ripresa delle consuete
attività di apostolato e liturgiche, la sera di martedì 3 settembre, con la
celebrazione di una santa Messa cantata in onore del Sommo Pontefice san Pio X
(1835-1914, papa dal 1903), che abbiamo scelto come celeste protettore
all’inizio di questo nuovo anno pastorale in cui ricorre pure il centenario
dalla morte. Papa Sarto fu straordinario propagatore e difensore della Fede
cattolica nei tempi difficili che precedettero l’esplodere del primo conflitto
mondiale, segnati dal diffondersi di pericolose eresie. La Santa Messa,
celebrata in rito romano antico, è stata allietata dal suono dell’organo e
dall’ottimo canto gregoriano dei coristi venuti per l’occasione da Castel
San Giovanni e ha visto la partecipazione al servizio dell’Altare di tutti
i nostri cari piccoli chierichetti, oltre che di un buon numero di fedeli. Al
termine della Santa Messa tutti i presenti hanno potuto rendere l’omaggio della
propria venerazione al santo Pontefice tramite il bacio della sua reliquia, che
era stata anch’essa solennemente esposta in chiesa già nel corso della
giornata. Nell’omelia il Parroco ha tracciato un breve profilo della vita di
san Pio X, esaltando le virtù che ne hanno animato l’indefessa e coraggiosa
attività apostolica, di cui ha voluto mettere in risalto alcuni aspetti
peculiari, evidenziando i motivi che lo additano a patrono per noi e la nostra
parrocchia anche in questi nostri difficili tempi, per molti aspetti
paragonabili a quelli, non così lontani, in cui visse Papa Sarto.
La Fede è la prima e
luminosa virtù soprannaturale che risalta quando ci accostiamo alla figura di
questo grande e santo Pontefice: una Fede incrollabile e indefettibile, che gli
era stata trasmessa dalla sua famiglia, veneta e di umilissime
condizioni, povera di mezzi materiali, eppure ricca di meriti di fronte a Dio;
una Fede che sarà il suo autentico tesoro e la costante della sua vita, motivo
di alacrità e fonte di zelo, l’ispiratrice di ogni azione vissuta nel confronto
con e nell’adempimento della volontà divina. Ed è proprio dalla profondità
della sua Fede che egli trasse i lineamenti di quello che fu il programma di
azione del suo pontificato, che già tracciò nella prima Lettera Enciclica, E
supremi apostolatus: “Instaurare omnia in Christo, cioè ricapitolare,
ricondurre tutto alla sua unità in Cristo”, come ebbe a dichiarare il
Venerabile Pio XII nella omelia di canonizzazione; ma l’unica via che conduce
con sicurezza a Gesù Cristo non poteva essere, allora come oggi, che una sola:
la fedeltà e l’obbedienza alla santa Chiesa.
La Chiesa fu il grande
amore di san Pio X, la Chiesa fondata dallo stesso Cristo, scaturita dal suo
Cuore squarciato sul Golgota e affidata a Pietro e alla successione apostolica,
custode del deposito della Sua Verità e della Sua Grazia. Non è cosa possibile,
infatti, servire Gesù Cristo in maniera vera e meritoria fuori dalla Santa
Chiesa, che ne prolunga l’Incarnazione, il dono di Grazia, l’apostolato e il
Governo fino alla fine dei tempi, quando Egli verrà per giudicare i vivi e i
morti. Di questa realtà papa Sarto era ben consapevole; così il Parroco ha
invitato ad amare sempre di più la Santa Chiesa perché anche noi possiamo
imparare a servire e a obbedire ad essa, che è la portatrice nel mondo della
immutabile e perenne Verità che è il Cristo.
Fu proprio per la difesa di
questa Verità, della purezza della Fede custodita dalla Santa Chiesa, che san
Pio X impegnò tutte le proprie forze nella lotta senza quartiere contro il
grave pericolo rappresentato da quella multiforme eresia che va sotto il nome
di Modernismo, propugnata spesso da ecclesiastici, che eliminava
l’elemento soprannaturale da tutta la storia della Chiesa (teologia, liturgia e
sacra scrittura), riducendo la Catholica a mero fenomeno storico, analizzabile
unicamente in tale prospettiva: sostenere simili assunti comportava, pertanto,
non semplicemente l’adesione e la propagazione di tesi erronee, ma costituiva
un vulnus irreparabile, capace di minare in radice la Fede cattolica,
portandola all’auto- distruzione. San Pio X, da autentico Pastore vigilante
sul gregge a lui affidato, seppe erigere una solidissima barriera contro
tali perniciosi errori e devianze, sui quali fece piovere inappellabile
condanna mediante l’Enciclica Pascendi Dominici gregis e il Decreto Lamentabili.
Purtroppo - ha sottolineato il Parroco - ancora ai nostri giorni si assiste a
un Neo-modernismo, a una nuova volontà dissipatrice che mina la Fede cattolica
nell’elemento fondamentale della Tradizione della Chiesa, che è una delle fonti
principali della Rivelazione: infatti, non c’è Verità senza Tradizione.
Questospirito di Neo-modernismo rischia di corrodere le anime dei fedeli
ed intacca la nostra Fede cattolica nella sua oggettività, riducendola a un
mero sentimentalismo intimista conforme soltanto ai gusti personali o alle
opinioni dei singoli. In tal modo la Verità viene parcellizzata, la stessa Fede
viene adattata al mondo, alcuni elementi vengono negati o misconosciuti per
esaltarne altri, ponendo in atto una mortifera mistificazione che ha il
venefico sapore dell’eresia: perché è un dato di fatto che la negazione di un
aspetto della Verità cattolica porta a negare la Verità tutta intera. La moda e
lo spirito del mondo spesso hanno soppiantato l’autentica azione dello Spirito
divino, ma per discernere gli errori e stabilire sulla roccia la nostra Fede ci
viene in soccorso la Tradizione della Chiesa, che ci trasmette la Verità
immutabile, creduta da tutti i cristiani di tutti i tempi. Testimoniando la
Verità e combattendo per essa si va sempre incontro a critiche e
incomprensioni: per questo anche noi siamo invitati a prendere esempio da san
Pio X, dalla sua Fede e dal suo zelo incrollabile per il bene delle anime, dal
suo amore per Dio, per la Chiesa e per la Fede, anche a costo di essere scomodi
e fatti bersaglio di molteplici e incresciosi oltraggi, come anche a lui, Sommo
Pontefice, toccò in sorte.
San Pio X, inoltre, fu il
Papa dell’Eucarestia: volle il catechismo per i fanciulli e abbassò l’età
richiesta per accedere ai sacramenti, perché conosceva per esperienza le
meraviglie di Grazia che scaturiscono da quel Sacramento, fonte e culmine della
vita cristiana, che garantisce la reale presenza del Cristo nelle anime, il
perfezionamento di tutte le virtù e che può renderci sempre più simili a Nostro
Signore. L’amore per l’Eucarestia fu una costante durante tutta la vita del
santo Pontefice e proprio in essa è racchiuso il segreto del coraggio e della
forza che egli seppe adoperare nel contrastare le perniciose eresie del tempo
mediante la sua generosa azione apostolica. L’Eucarestia costituisce infatti il
dono più grande fatto da Nostro Signore ai suoi figli, fonte di ogni Grazia e
consolazione.
Al termine dell’omelia il
Parroco ha perciò indicato ai fedeli il programma per questo nuovo
anno che si apre: amare la Chiesa, spendendosi per suo amore, nella Verità,
senza timore di restare incompresi o venire giudicati; conoscere la Fede,
approfondirla e difenderla contro le devianze che rischiano di annacquarla e
pregiudicarla; nutrirsi sempre più della santa Eucarestia, farmaco di
immortalità e pane dei forti, per essere all’altezza delle sfide che ci vengono
poste. Possa san Pio X, nostro patrono per il nuovo anno, essere custode e
garante di questi buoni propositi.
L'omelia di don Marino Neri può essere ascoltata integralmente qui.
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