mercoledì 8 agosto 2012

La strage in Nigeria: "uccisi perchè cristiani!"


Il punto di vista del sociologo Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della Libertà Religiosa

ROMA, mercoledì, 8 agosto 2012 (ZENIT.org) -

Sulla strage che nella serata del 6 agosto ha portato all'uccisione nella loro chiesa di venti cristiani a Otite, in Nigeria, interviene con una nota il sociologo torinese Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della Libertà Religiosa promosso dal Ministero degli Esteri italiano.
«Si tratta - afferma la nota - di un nuovo salto di qualità nel terrorismo anticristiano ispirato dal movimento ultra-fondamentalista islamico Boko Haram». Finora, spiega Introvigne, "Boko Haram si è presentato come movimento nazionalista e xenofobo, impegnato a colpire le Chiese missionarie denunciate come 'straniere', a partire da quella cattolica".
La strage di Otite è diversa, ha attaccato una chiesa della Deeper Life Bible Church, nota fuori della Nigeria come Deeper Christian Life Ministry, una denominazione protestante pentecostale fondata nel 1973 dal docente di matematica di Lagos William Kumuyi ed espressione originale di un cristianesimo nigeriano.
Conta oltre cinquemila chiese in Nigeria e migliaia in altri Paesi, fra cui 75 in Italia con circa tremila fedeli». «Il sanguinoso attacco a un cristianesimo africano mostra come il nazionalismo e la xenofobia siano pretesti, e Boko Haram massacri ormai sistematicamente i cristiani in quanto cristiani». «L'Italia - conclude la nota - rafforzerà la sua collaborazione con la Nigeria per l'addestramento delle forze dell'ordine locali.
E continuerà ad attirare l'attenzione internazionale sul Nord del Mali, una zona sostanzialmente controllata da al-Qa'ida dove anche i terroristi nigeriani vanno a rifornirsi di armi e di odio. Il cammino verso la sconfitta del terrorismo è lungo, ma ogni nuova strage ci ricorda che va percorso con determinazione e pazienza, senza mai abbassare la guardia».

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