La verità che nessuno dice sul perchè abbiamo così paura a sfilarci il preservativo
Dio benedica la Lorenzin che con
la campagna #FertilityDay ha fatto una cosa geniale, anche se lei non lo
sa. Perchè grazie a dei cartelli provocatori è riuscita a dar risalto a
un tema che altrimenti non si sarebbe filato nessuno e perchè, sempre
grazie a quei cartelli provocatori, ha fatto venire un’ulcera al
variegato e schizofrenico mondo femminista.
L’Italia vive una crisi demografica che inizia a essere drammatica,
seppur poco evidente agli occhi della gente. Drammatica perchè mette in
crisi il sistema sociale e drammatica perchè mette a rischio il futuro
del Paese. Drammatica perchè con la scusa del “gli italiani non fanno
più figli” il governo sta giustificando l’importazione di massa di
manodopera a bassissimo costo, che in passato si chiamavano “schiavi” e
che ora chiamiamo “rifugiati”.
Il paradosso è che ad
avventurarsi in una campagna che esorta alla procreazione sia un governo
che ha messo l’istituzione famiglia sotto tortura, non
compiendo azioni a sostegno di chi vuol metter su famiglia e compiendo
azioni che rendono la famiglia più fragile. Fare figli comporta un
aumento considerevole dei costi a fronte del quale il governo non
concede aiuti: nè sul fronte casa nè sul fronte asili, ad esempio. Fare
figli richiede una disponibilità di tempo che il governo non agevola:
l’orario di lavoro di lavoro che si prolunga sempre più (mentre altri
paesi stanno introducendo la riduzione a 6 ore), la non adeguata tutela
della maternità e della post-maternità, l’aumento dell’età pensionabile,
la non valorizzazione del ruolo dei nonni, ad esempio. Fare figli
richiede una stabilità dell’ambiente (la famiglia) all’interno del quale
questi vengono poi allevati che il governo sta distruggendo: il
divorzio breve, le leggi riguardanti i genitori separati, la riduzione
dell’istituzione famiglia a rapporto affettivo o ancora peggio
contrattuale, ad esempio.
Ma la verità è che se la gente non figlia non è per un motivo economico bensì culturale.
A differenza di quanto replica la stragrande maggioranza di quelli che
stanno insultando la Lorenzin, non sono i soldi la vera variabile
discriminatrice in questa scelta. Altrimenti non si spiegherebbe perchè
paesi più poveri facciano più figli di noi o perchè nella stessa Italia,
in condizioni economiche peggiori, si facevano più figli di ora. La
gente oggi di far figli non ha voglia. O magari ce l’avrebbe anche, se
non fosse che però costa sacrifici. La gente di una volta considerava i
figli una cosa talmente bella e importante nella vita che a costo di
farli stringeva la cinghia, rinunciava al lavoro o lavorava il doppio.
La gente di oggi considera i figli una cosa talmente marginale da
metterla dopo il lavoro e dopo l’happy hour. E a inculcare questa idea
malsana è stata la politica che ha impostato tutta la società sul lavoro
e ancor peggio sulla produttività, imponendola attraverso una catena di
falsi miti da inseguire (emancipazione, denaro, carriera, ecc.)
continuamente propagandati dai media (basti pensare a quanti articoli
escono al giorno d’oggi su quanto è bello essere single, quanto è bello
essere senza figli, quanto è bello essere manager, quanto è bello essere
dei robot).
Chi oggi sbraita contro la Lorenzin è chi fino a ieri ha sbraitato contro la difesa della famiglia.
Il coro più comune levatosi contro il ministro da parte femminile è
stato “la fertilità è mia e la gestisco io”. Frase di una tristezza
infinita, soprattutto poichè in molti casi detta da chi in realtà
intimamente vorrebbe esercitarla questa fertilità e se non lo fa non è
perchè non se lo può permettere, ma perchè ne ha paura. Perchè ormai i
legami affettivi sono diventati sempre più volatili, perchè ormai
prendersi un impegno e mantenerlo non è più di moda, perchè ormai
posticipare la fase di giovinezza spensierata è diventato lo sport
nazionale.
E chi oggi ha il valore della famiglia deve stare attento a farla perchè ha il problema di con chi farla,
considerato che il 90% della gente in giro si è ormai ubriacato
perdutamente di quelle visioni distorte sopra descritte, tanto che non
solo i divorzi sono in vertiginoso aumento ma se prima erano vissuti con
sofferenza oggi addirittura iniziano a spuntare le agenzie che
organizzano i Divorce Party.
Il problema è che se da una parte
la colpa della politica è aver promosso questo tipo di società, la
colpa della società è di aver abboccato. Ma preso atto che la
società è fessa e abbocca sempre, se la Lorenzin vuol farci procreare
deve solo ricominciare a proporre azioni esattamente opposte a quelle
sopra descritte. Ecco, magari con locandine più convincenti.
Vincenzo Sofo
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