Napoleone
Bonaparte versus Maometto
"Ovunque in
Maometto si scopre l’uomo ambizioso, il vile adulatore di tutte le passioni piu
care al cuore degli uomini! Come carezza la carne, che spazio riserva alla
sensualità! Vuole portare l’Arabo verso la verità di Dio, oppure verso la
seduzione di tutte le gioie permesse in questa vita e promesse come speranza e
ricompensa nell’altro? Bisognava conquistare un popolo, l’appello alle passioni
era, dunque, necessario. Ebbene, vi è riuscito! Ma
la causa del suo trionfo sarà la causa della sua rovina. Presto o tardi la
mezzaluna sparirà dalla scena del mondo e la Croce vi rimarrà! La sensualità in
ultima analisi uccide le nazioni, cosi come uccide gli individui che sono cosi
folli da farne il fondamento della loro esistenza! Questo falso profeta,
inoltre, si rivolge a una sola nazione, e ha sentito il bisogno, di giocare due
ruoli, il ruolo politico e quello religioso. Egli ha effettivamente conquistato
e posseduto tuttà la potenza del primo. Quanto al secondo, se ne ha avuto il
prestigio non ne ha avuto la sostanza. Non ha mai fornito prove della divinità
della sua missione. Una o due volte vuole misurarsi con un miracolo e fallisce
miseramente. Nessuno crede ai suoi miracoli, perché Maometto stesso non ci
credeva e questo prova che non è poi cosi facile come si immagina di imporsi in
questo modo. Se a Maometto si addice bene il titolo di impostore, esso ripugna
talmente a quello di Cristo che credo che nessun nemico del cristianesimo abbia
mai osato attribuirglielo! E tuttavia non c’è una via di mezzo: Cristo o è un
impostore o è Dio. Conosco gli uomini e vi dico che Gesù non è un uomo. Gli
spiriti superficiali scorgono una somiglianza tra il Cristo e i fondatori di
Imperi, i conquistatori e le divinità di altre religioni. Questa somiglianza
non esiste. Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c’è la distanza
dell’infinito. Si, esiste una causa divina, una ragione sovrana, un essere
infinito. Questa causa è la causa delle cause; questa ragione è la ragione
creatrice dell’intelligenza. Esiste un essere infinito, a paragone del quale,
generale Bertrand, non siete che un atomo; a paragone del quale io, Napoleone,
con tutto il mio genio, sono un vero niente, un puro nulla, mi capite?"
Napoleone Bonaparte,
Conversazioni Religiose a Sant'Elena – Editori Riuniti
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