Voice of the Family sui pericoli della Relazione Finale del Sinodo
Voice of the Family ha pubblicato un’analisi esaustiva
del Relazione Finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre. Essa sostiene che la
Relazione Finale, approvata dal Sinodo Ordinario sulla Famiglia il 24
ottobre 2015, pregiudica l’insegnamento della Chiesa Cattolica nelle questioni
concernenti la vita umana, il matrimonio e la famiglia. Nel tentativo di
allineare la morale cattolica alle norme prevalenti nel mondo moderno, la
relazione persegue un approccio che contraddice la rivelazione divina e la legge
morale naturale.
La Relazione Finale: avalla un aspetto centrale della “teoria del
gender” quando afferma che il sesso biologico ed il “gender” socio-culturale
possono essere distinti (paragrafo 58); minaccia i diritti dei genitori quali
educatori principali dei figli quando afferma che la famiglia «non può
essere l’unico luogo di formazione alla sessualità» dei «giovani
nell’età della pubertà e dell’adolescenza» (paragrafo 58) mina
l’insegnamento della Chiesa sulla natura ed i fini del matrimonio mediante l’uso
di un linguaggio ambiguo e omettendo di esprimere in modo adeguato le dottrine
centrali (paragrafi 1, 4, 39, 40, 47, 49, 84, 85, 86) tenta di preparare il
terreno alla ricezione della Santa Comunione da parte dei cattolici “divorziati
e risposati” senza un vero pentimento e cambiamento di vita, mediante l’uso di
un linguaggio ideologico al posto della terminologia tradizionale della Chiesa,
distorcendo l’insegnamento cattolico sulla natura e gli effetti del peccato
mortale, occultando l’insegnamento precedente della Chiesa con l’omissione e la
citazione selettiva (paragrafi 84, 85, 86) mina l’insegnamento cattolico
riguardo alla contraccezione omettendo di riaffermare l’insegnamento della
Chiesa e fornendo nel contempo un’esposizione confusa della natura della
coscienza (paragrafi 63) mina l’insegnamento della Chiesa sui metodi artificiali
di riproduzione omettendo di riaffermare che la ragione prima dell’immoralità di
tali pratiche è la separazione degli elementi unitivi e procreativi della
sessualità umana, sottintendendo così che i metodi che non provocano la
distruzione degli embrioni umani potrebbero essere consentiti (paragrafo 33)
afferma che la Chiesa «collabora allo sviluppo di una nuova cultura
ecologica» che include «una nuova mentalità, nuove politiche, nuovi
programmi educativi, un nuovo modo di vivere ed una nuova
spiritualità».
L’analisi dimostra che il percorso di collaborazione conduce alcuni organismi
del Vaticano a collaborare con la promozione dell’aborto e la contraccezione e
con i tentativi di minare i diritti e l’autorità parentali (paragrafo 16).
L’analisi esamina il rapporto fra questi tentativi di adattare l’insegnamento
cattolico all’ideologia moderna e l’eresia del modernismo (vedi Capitolo IV).
Attira anche l’attenzione su ulteriori problemi nella Relazione Finale, tra cui:
una presentazione distorta e naturalistica del Vangelo che mentre trascura la
sua natura fondamentalmente soprannaturale, ne accentua l’associazione con
“valori” come “l’apertura ad una diversità di popoli/genti”, “la protezione del
creato” e la “trasformazione di strutture sociali inique” (Capitolo I) una
visione antropocentrica del Vangelo che afferma, ad esempio, che il Vangelo
concerne «la dignità della persona, la sua libertà e il rispetto dei suoi
diritti» (Capitolo I) l’omissione di qualsiasi discussione sulla vocazione
fondamentale della famiglia in relazione al fine ultimo dell’uomo, che è
l’unione con Dio nella visione beatifica del cielo (Capitolo I) una
presentazione fuorviante della natura della misericordia dovuta alla mancanza di
una giusta considerazione della giustizia divina ed umana (Capitoli I e V) una
visione confusa della relazione fra la Chiesa e i processi dello sviluppo
storico (vedi Capitoli I e II) l’omissione di qualsiasi discussione sulla legge
naturale che porta alla confusione fra gli ordini naturale e soprannaturale e
minaccia la consapevolezza che i principi morali sono immutabili (Capitolo III)
un invito a cambiare la terminologia utilizzata dalla Chiesa per comunicare i
suoi insegnamenti, che minaccia la capacità della Chiesa di trasmettere
correttamente la rivelazione divina affidatale (Capitolo VI).
La Relazione Finale, mediante le sue omissioni e distorsioni della
dottrina cattolica, mette gravemente a rischio i membri più vulnerabili della
famiglia umana. È un preciso dovere di tutti coloro che sono preoccupati della
protezione della famiglia di opporsi in modo risoluto all’approccio adottato da
entrambi i sinodi. Evitare di opporsi a dottrine ed azioni pericolosi per
l’integrità della fede cattolica e della famiglia, a causa di un falso
sentimento di obbedienza, sarebbe un tradimento grave del nostro dovere di
fedeltà a Dio ed ai più fragili tra di noi.
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