domenica 24 giugno 2012

san giovanni battista

La nascita del Precursore

P. Evdokimov, L'uomo icona dì Cristo, pp. 73-74.




Tutto è sorprendente nel destino del Precursore. II Signore davanti alla folla ne da una testimonianza pie­na di mistero; egli è più che un profeta (cf. Mt 11,9). Un profeta rivela i segreti di Dio, trasmette agli uomini la sua parola; san Giovanni è un testimone che attesta l'evento prendendovi parte; egli è più che un profeta poiché la sua testimonianza è una delle condizioni umane della missione di Cristo: «Conviene che cosi adempiamo ogni giustizia» (Mt 3,15).
Prima di nascere, anzi prima di essere concepito, già il suo nome è pronunciato dall'angelo dell'Annunciazio­ne a Zaccaria - nome che significa: «IHWH fa grazia» - e «sarà pieno di Spirito santo fin dal seno di sua madre» (Lc 1,15). La pienezza e la maturità di ogni vita in Dio sono date a Giovanni fin dalla sua venuta al mondo, e il mondo è preso da meraviglia: «Molti si rallegreranno della sua nascita» (Lc 1,14). Il registro cosmico di que­sto giubilo è fortemente accentuato nei testi liturgici del­la Chiesa orientale: «Deserto, rallegrati! Ogni creatura, la terra intera, sono piene di gioia». In verità, il suo de­stino è previsto dall'eterno Consiglio. Nel giorno della Visitazione il bambino sussultò nel grembo della madre (cf. Lc 1,41); già egli è profeta e amico dello Sposo (cf. Gv 3,29); Angelo dell'Incarnazione, egli trascende i li­miti del tempo. L'imposizione del nome rivela che Dio ha conosciuto Giovanni come ha conosciuto Gere­mia: «Prima di formarti nel grembo materno, ti cono­scevo» (Ger 1,5), e per lui non vi è altra via, essendo messaggero: nel nome è precontenuto e significato il de­stino - nomen omen -, e: «Le parole si compiranno al loro tempo» (Lc 1,20). «Tutti furono presi da timore: Che sarà mai questo bambino?». I segni l'accompagna­no: «La mano del Signore stava con lui» (Lc 1,65-66): egli stesso diventa questa mano, il dito del Signore, per indicarlo e proclamare: «Ecco l'Agnello di Dio» (Gv 1,35). Il Benedictus di Zaccaria (Lc 1,67-79) canta l'inno messianico. La nascita di san Giovanni Battista an­nuncia la natività dell'Altro. Nella persona di Zaccaria il sacerdote, il Tempio dell'antica Alleanza, si prostra da­vanti all'Evento, e saluta il Precursore, colui che viene a dare al popolo «la conoscenza della Salvezza» (Lc 1.77), ad annunciare la visita «del sole che sorge» (Lc 1.78). La liturgia lo chiama «stella chiara del sole, stella mattutina, la cui apparizione precede l'aurora». Nel frat­tempo il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito» (Lc 1,80), proprio come quell'altro Fanciullo, il quale cresceva e si fortificava, pieno di sapienza.( Lc 2,40). Le linee dei due destini stanno per incontrarsi.

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