5 GIUGNO
DEDICAZIONE DELLA COLLEGIATA
(s. Lorenzo)
DI FERRANDINA (1887)
Deus, qui nobis per síngulos annos hujus sancti templi tui consecratiónis réparas diem, et sacris semper mystériis repæséntas incólumes: exáudi preces pópuli tui, et præsta; ut, quisquis hoc templum benefícia petitúrus ingréditur, cuncta se impetrásse lætétur. Per …
Hai vinto il tempo,…
tu vivi perché vive in te l’ Eterno…
Non è una cattedrale
d'arte, di stile, e neppure
il richiamo possiede
dei grandi Santuari. E' una chiesa
di grossa borgata: un'ampia facciata
davanti, un portale
e tre navate all'interno.
Ma è la mia chiesa.
Vi entro talvolta ch’ è vuota e buia.
Nell'ombra i ricordi assumono forma e voce.
Mi avvolgano.
E vedo, me bimba, alla fonte
dell'acqua di Cristo, redenta;
e ancora mi vedo arrostare
con trepida fede all'altare,
per prendere Dio
nella specie del pane.
E ancora mi vedo piangente
seguire una bara: accompagno
per l'ultima volta mia madre
e mio padre
e una croce li guida
e voci pregano intorno.
Si è fatta parte di me, la mia chiesa:
è diventata un'amica, un rifugio.
Sa dare all'anima inquieta,
turbata dal dubbio che incalza
e stride nell'opra dell'uomo,
quel senso di pace che emana
dall'infinito, l'Eterno.
Un umile atto di fede
l'acquieta, la eleva, le dona conforto.
Così è la mia chiesa:
un 'amica fedele.
Mi attende
nei giorni di gioia e di pianto
e tutto, il mio canto
e la mia lagrima triste
accoglie
e tramuta in preghiera. A. Magnani, 1 4 1963.
Habitaculum cordis nostri evacuetur vitiis, et virtutibus repleatur; claudatur diabolo, et aperiatur Christo; et ita laboremus, ut nobis bonorum operum clavibus ianuam regni coelestis aperire possimus. Sicut enim malis operibus, quasi quibusdam seris ac vectibus, vitae nobis ianua clauditur; ita absque dubio bonis operibus aperitur.
RispondiEliminaEt ideo, fratres charissimi, unusquisque consideret conscientiam suam: et quando se aliquo crimine vulneratum esse cognoverit, prius orationibus, ieiuniis vel eleemosynis studeat mundare conscientiam suam; et sic Eucharistiam praesumat accipere. Si enim agnoscens reatum suum, ipse se a divino altari subduxerit, cito ad indulgentiam divinae misericordiae perveniet: quia sicut qui se exaltat humiliabitur; ita e contrario qui se humiliat exaltabitur [Matth. 23, 12]. Qui enim, sicut dixi, agnoscens reatum suum, ipse se humiliter ab altari ecclesiae pro emendatione vitae removere voluerit, ab aeterno illo et coelesti convivio excommunicari penitus non timebit. Augustinus, Sermones, 31, 229
SERMO CCXXIX. In Dedicatione ecclesiae vel altaris Consecratione, I