venerdì 15 giugno 2012

eucaristia

Colui che nei cieli gli Angeli adorano assiso nella sua gloria e nella sua incorruttibile potenza, noi degustiamo sulla terra.

pubblicata da Enzo Gallo il 25 6 2012
 
 

E’ necessario, o carissimi, apprendere quale è il miracolo che si opera nei nostri misteri perché essi ci sono stati dati, quale profitto e quale vantaggio ne dobbiamo trarre.  Noi tutti–dice la Scrittura- non siamo che un solo corpo in Gesù Cri sto   (1 Cor.10,17) e le membra della sua carne e delle sue ossa (cf. Ef,5,30). Coloro che sono iniziati ai nostri santi misteri ascoltino attentamente ciò che sto per dire. Per poter divenire tali non solamente per mezzo della carità ma altresì realmente, uniamoci a questa carne divina.E’ questo l’effetto che produce l’alimento che il Salvatore ci ha concesso per farci conoscere  l’ardore e l’eccesso del suo amore. Ecco perché Egli ha unito e quasi confuso il suo corpo con il nostro affinché noi  tutti fossimo come un sol corpo, unito ad un sol capo. Ciò è infatti testimonianza e segno di un ardente amore.

Alziamoci dunque da questa tavola, fratelli, come dei leoni ricolmi d’ardore e di fuoco, terribili al demonio, col cuore rivolto al nostro Capo e all’ardente amore di cui egli ci ha dato sì vivida prova. Spesso i genitori affidano i loro figli a delle balie per nutrirli; io, al contrario, - dice il Signore- li nutro della mia carne, io dono me stesso come cibo volendo nobilitare tutti voi e darvi una salda speranza dei beni futuri. Colui che in tal maniera si è dato per voi in questo mondo vi darà nell’altro molto di più. Ho voluto divenire vostro fratello per amor vostro e ho preso il vostro corpo e il vostro sangue, a voi a mia volta li rendo perché veramente io sono divenuto della vostra natura.

Vegliamo dunque, o carissimi, su noi stessi che ci gioviamo di così grandi doni e se fossimo tentati di dire qualche parola disdicevole o ci vedessimo trascinati dall’ira o da qualche altro vizio simile, consideriamo per quali cose siamo stati costituiti in tanta dignità e una simile riflessione sia per noi correzione di irragionevoli impulsi. Quindi tutti quanti sono fatti partecipi di questo corpo mistico, degustano il Sangue del Signore; consideriamo che Colui che nei cieli gli Angeli adorano assiso nella sua gloria e nella sua incorruttibile potenza, noi degustiamo sulla terra. Ah, quanti mezzi per la nostra salvezza! Dalla nostra natura Egli prese il suo corpo; a noi lo comunicò, e ciò non ci raffrena dal fare il male!

[SABATO NELL'OTTAVA DELLA FESTA DEL CORPUS DOMINI]
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO
Homilia 61 ad populum antiochenum
[Breviario Romano, Mattutino, Letture del  II Notturno]

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