Preghiera a Maria K. Rahner s.j.
MATER PURISSIMA (P. Cipolletta) |
Vergine Santa, vera Madre del Verbo eterno venuto nella nostra carne e nel nostro destino; Donna che nella fede e nel tuo Figlio benedetto hai accolto la salvezza di noi tutti; Madre, dunque, di tutti i redenti; tu che vivi per sempre nella vita di Dio; tu che sei vicina a noi, perché chi è più strettamente unito a Dio è più vicino a noi!
Esprimendo la gratitudine dei redenti, noi celebriamo l'eterna misericordia di Dio che ti ha redenta. Quando tu cominciavi ad essere, la grazia santificante ti aveva già prevenuta, e questa grazia senza pentimenti non ti ha mai più abbandonata. Tu percorresti la via di tutti i figli di questa terra, gli stretti sentieri che sembrano serpeggiare senza sbocco attraverso il tempo, le vie delle cose ordinarie e della sofferenza mortale. Ma erano le vie di Dio, i sentieri della fede e dell'incondizionato «Avvenga di me secondo la tua parola». In un istante che non tramonta mai più e che resta valido per tutta l'eternità, la tua parola fu la parola dell'umanità e il tuo «sì», l'amen di tutta la creazione al «sì» di Dio. E tu concepisti nella fede e nel tuo grembo colui che è nello stesso tempo Dio e uomo, Creatore e creatura, beatitudine immutabile e senza tramonti, destino amaro e votato alla morte terrena: Gesù Cristo, nostro Signore. Tu hai detto «sì» alla nostra salvezza. Come donna della nostra stessa stirpe hai pronunciato per noi quel «fiat». Per noi hai accolto e tenuto nascosto nel tuo grembo e nel tuo amore colui nel cui nome soltanto v'è salvezza in cielo e in terra.
II tuo «sì» è rimasto tale per sempre. Non fu mai più ritirato, neppure quando nella storia della vita e della morte del tuo figlio si manifestò in modo chiaro chi era realmente colui che tu avevi concepito: l'Agnello di Dio, che prese su di sé i peccati del mondo; il Figlio dell'uomo, che l'odio contro Dio della nostra stirpe peccatrice inchiodò sulla croce; la luce del mondo, che gli uomini di questo stesso mondo gettarono nelle tenebre di quella morte che era nostra sorte. Tu, Vergine Santa, stavi sotto la croce del Redentore, ai piedi del vero albero della conoscenza del bene e del male, del vero albero della vita, come la nuova Eva e la Madre dei viventi. In te l'umanità redenta, la Chiesa, stava ai piedi della croce del mondo e riceveva il frutto della redenzione e della salvezza eterna.
Intercedi per noi, Madre! Qui, Vergine e Madre, è raccolta una comunità di redenti e di battezzati. In questa comunità dove la comunione di tutti i santi è visibile e tangibile, noi imploriamo la tua intercessione. La comunione dei santi, infatti, abbraccia quelli che stanno ancora sulla terra e quelli che sono ormai giunti al compimento: nella comunione dei santi nessuno vive per sé solo, e dunque neppure tu. Perciò tu preghi per tutti coloro che, come fratelli e sorelle redenti, sono uniti a te in questa comunione dei santi, e noi confidiamo in te e imploriamo la tua potente intercessione, che non rifiuti neppure a quanti non ti conoscono. Tu ci ottieni la grazia di essere dei veri cristiani, dei veri redenti e dei veri battezzati; di essere sempre più conformi alla vita e alla morte di nostro Signore; di vivere nella Chiesa e nel suo Spirito; di essere adoratori di Dio in spirito e verità; di essere testimoni della salvez-za con tutta la nostra vita in ogni sua espressione; di essere uomini puri e castigati, veritieri e che in tutto cercano la verità; di essere coraggiosi e umili nel prepararci nell'esplicare la nostra professione, che noi consideriamo santa vocazione di Dio; di essere figli di Dio lieti e fiduciosi, che edificano sul fondamento del Signore di tutti i tempi, oggi e per sempre.
Noi ci consacriamo a te, Vergine e Madre santa, perché ti siamo già consacrati. Come siamo edificati non soltanto sulla pietra angolare che è Gesù Cristo, ma anche sul fondamento degli apostoli e dei profeti, così la nostra vita e la nostra salvezza dipendono sempre anche dal tuo «sì», dalla tua fede e dal frutto del tuo seno. Se, dunque, diciamo che vogliamo essere consacrati a te, confessiamo solo che vogliamo essere ciò che già siamo, confessiamo che vogliamo assumere nel nostro spirito e nel nostro cuore e nelle opere dell'uomo interiore ed esteriore ciò che già siamo. Con questa consacrazione noi cerchiamo semplicemente di fare sì che la storia della nostra vita segua l'itinerario della storia della salvezza, che Dio ha già operato e nella quale ci ha già inseriti. Noi veniamo a te perché la nostra salvezza ebbe luogo in te e da te l'abbiamo ricevuta. Poiché così ti siamo consacrati e a te ci consacriamo, mostra a noi, consacrati nella tua grazia, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. Mostraci Gesù, il Signore e il Redentore, la luce della verità e l'avvento di Dio nel nostro tempo. Mostraci Gesù, che veramente ha sofferto e veramente è risuscitato. Mostraci Gesù, che è il Figlio del Padre e il Figlio della terra, perché è Figlio tuo. Mostraci colui nel quale siamo stati veramente liberati da tutti i principati e le potestà che tuttavia stanno ancora sotto il cielo; colui nel quale siamo stati liberati, anche se l'uomo terreno rimane ancora soggetto a quelle potestà. Mostraci Gesù, ieri, oggi e nell'eternità.
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