lunedì 27 luglio 2015

buio della Chiesa

Notte del mondo, notte della Chiesa.

di Martino Mora


La vittoria del sì al referendum sul matrimonio omosessuale nella ex cattolicissima Irlanda merita almeno tre considerazioni, che permettono di capire come sia stata possibile un tale implicito rifiuto non solo della morale cristiana, ma anche dell’ordine naturale e umano della società. E come tale rifiuto abbia potuto contagiare la maggioranza del popolo irlandese. Popolo un tempo cristianissimo.
La prima considerazione è lapalissiana: laddove si sono affermate la società dei consumi, l’idolatria della merce, il primato dell’avere sull’essere, insomma il materialismo pratico, sono calate la notte dello spirito, l’allontanamento dal sacro, l’individualismo estremo, l’edonismo largo diffuso, il nichilismo morale, lo sradicamento collettivo. In termini di secolarizzazione e quindi di nichilismo il capitalismo dei consumi si è rivelato molto più subdolo e pericoloso del comunismo sovietico dei mangiapreti. Caduto il comunismo, in molti Paesi dell’Est Europa le masse si sono riavvicinate alla fede cristiana, e in fondo non se ne erano mai staccate, nonostante il pericolo e le persecuzioni. Nella capacità di distruggere la vita dello spirito, market batte Marx con punteggio tennistico.

La seconda considerazione riguarda quello che è oggi il vero Potere. Dimentichiamoci Montesquieu, il liberalismo e la classica distinzione tra i poteri. Oggi i due veri poteri sono l’economia e l’informazione. Chi possiede i mass media, chi produce i film e i telefilm, chi gestisce le televisioni e i loro palinsesti, chi possiede i grandi quotidiani, detiene il potere di fabbricare e imporre l’opinione, di cambiare le parole e il loro significato, di esercitare tutta la persuasione retorica necessaria per influenzare la mentalità della gente. Gli irlandesi hanno perso la bussola, certamente, ma dopo avere subito per anni un vero e proprio lavaggio del cervello, non certo un dibattito razionale. Gli omosessualisti come gli immigrazionisti non vogliono dibattiti razionali, perché perderebbero. Gli omosessualisti come gli immigrazionisti vogliono far leva su emozioni, passioni, indignazioni, vittimizzazioni, veicolate dalla potenza dei media. E così vincono. In una società atomizzata come la nostra, in una società senza radici, chi gestisce i media vince.



La terza considerazione riguarda  l’atteggiamento della Chiesa Cattolica irlandese, che per bocca dello stesso primate di Dublino ha rifiutato di combattere la battaglia con tutte le armi a disposizione, e ha assunto un atteggiamento quasi pilatesco, permettendo a circa un quarto del clero di esprimere chiaramente il suo favore al matrimonio omosessuale, in spregio alla Bibbia, al catechismo, alla Tradizione e al diritto di natura. Il clero si secolarizza, tradisce, svolge il compito di quinta colonna e lo si lascia fare. Non sia mai che qualcuno ci accusi di “integralismo”! Dalle statistiche sembra che gran parte dei giovani che hanno votato sì al referendum venga da scuole cattoliche. Ebbene, come è possibile che le scuole cattoliche non abbiano insegnato a questi giovani la differenza tra il bene e il male? Che cosa si insegna in quelle scuole? L’umanitarismo? L’ecologismo? A essere vegetariani?
Naturalmente questi sono i frutti  di quel cambiamento radicale interno alla Chiesa iniziato – almeno dal punto di vista operativo – con il Concilio Vaticano II, i frutti cioè della “medicina della misericordia”, del rifiuto della Chiesa di svolgere il proprio compito di katèchon, della rinuncia a combattere il Male. È il rifiuto di Paolo e Agostino. È il rifiuto di essere katèchon, della distinzione delle due città agostiniane, di esercitare compiutamente il compito dell’auctoritas. Il Nemico non esiste più. E il Male avanza, travestito da bene, sotto mentite spoglie, ma avanza.
E ora la Chiesa di Roma che fa? È consapevole di questa sconfitta epocale? No, dice monsignor Galantino, fedelissimo: «Non credo alla categoria del “contro”. Un cristiano che si mette contro qualcuno o qualcosa già sbaglia passo». Notte del mondo, notte della Chiesa.

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