martedì 18 novembre 2014

l' eresiarca

la teologia di Rahner e i fallimenti della Chiesa


Una delle domande più interessanti in questo clima da sinodo permanente è se la completa vittoria del gesuita tedesco Karl Rahner nella teologia cattolica sia già avvenuta. Questo spiegherebbe certe posizioni di vescovi che giustificano l’ammissione dei divorziati risposati ed anche dei conviventi omosessuali alla Santa Comunione.

di Stefano Fontana

Una delle domande più interessanti in questo clima da sinodo permanente è se la completa vittoria di Karl Rahner nella teologia cattolica sia già avvenuta. Nessuno può nutrire dubbi sull’enorme influenza avuta dal famoso teologo tedesco sul decorso della teologia postconciliare. È rimasta famosa una inchiesta tra gli studenti della Lateranense subito dopo il Concilio. Alla domanda “Chi è il principale teologo cattolico di tutti i tempi?”, gli studenti non risposero né Sant’Agostino, né San Tommaso d’Aquino, ma Karl Rahner.

Ora, cosa c’entra Rahner con l’attuale sinodo permanente? Non si riesce a respingere l’impressione che molte posizioni che fanno capolino in questo periodo sinodale si rifacciano, in fondo, alle sue tesi teologiche, che sembrano arrivare alla loro concretizzazione completa solo ora. Il motivo – rahnerianamente parlando – è comprensibile: la secolarizzazione si è accentuata e il mondo «in cui Dio non si trova» in vista del quale Rahner aveva elaborato la sua attraente teologia, solo ora si mostra in modo inequivocabile. Solo ora, quindi, è giunto il tempo di Rahner. Egli aveva previsto ciò che ora tutti vedono.

Basterebbe concentrarsi solo sulla questione della comunione ai divorziati risposati. Secondo Rahner, la grazia consiste nella autocomunicazione di Dio all’uomo. Essa ha il suo culmine in Gesù Cristo, ma era cominciata anche prima, fin dalla Creazione ed ha seguito l’evoluzione dello spirito fino, appunto, all’incarnazione del Verbo. Questa autocomunicazione di Dio non consiste nel fatto che Dio abbia detto qualcosa su di sé. Essa consiste nel fatto che Dio è il nostro apriori esistenziale, l’orizzonte che dà senso a tutte le nostre domande e conoscenze e che non può a sua volta essere conosciuto, perché altrimenti diventerebbe una cosa tra le altre e non sarebbe più l’orizzonte. Dio è il mistero silente che ogni uomo, anche colui che lo nega, presuppone, dato che senza quell’orizzonte non si sarebbe nemmeno uomini, ossia liberi e responsabili.
L’autocomunicazione di Dio è rivolta quindi a tutti gli uomini perché ha il mondo, e non la Chiesa, come teatro. Dio si rivela nel mondo e, siccome l’uomo è sempre situato in una storia particolare, Dio si rivela nella storia; non da fuori ma da dentro la storia.

L’opinione pubblica è stata comprensibilmente scossa dalla frase detta da un vescovo durante il recente Sinodo straordinario e riportata da Padre Lombardi nel suo briefing quotidiano: “Anche una relazione omosessuale può essere fonte di santificazione”. Rahner sottoscriverebbe questa frase. Per lui tutti siamo soggetti all’autocomunicazione di Dio nella nostra storia mondana di uomini, nessuno ne è escluso, anche se noi lo escludiamo.

Un aspetto conseguente a questa concezione è che nessuno può sapere quando è peccatore e quando no. Su questo Rahner è chiarissimo. Se Dio è questo orizzonte che ci precede e che ci costituisce e se noi non lo possiamo conoscere ma solo presupporre come un mistero insondabile, la nostra visione delle cose, compreso il peccato, non potrà mai essere assoluta. Diventa impossibile districare quanto è responsabilità mia rispetto alla rete di condizionamenti di cui è fatta la mia storia personale e che le scienze umane mettono in luce. Ed è persino impossibile districarla dal peccato degli altri, come Rahner considera il peccato originale. Eppure è proprio dentro questa rete esistenziale che passa la grazia di Dio. Può essere, scrive Rahner, che l’ossequio perbenista alla legge morale e religiosa riveli in realtà un atteggiamento interiore di peccato, mentre il rifiuto di Dio e la bestemmia esprimano una genuina domanda. Dio, infatti, si manifesta come domanda e non come risposta.

Dentro un approccio di questo genere, il rapporto della Chiesa con il mondo cambia di prospettiva. La Chiesa non può più giudicare, né le situazioni né le persone. Il mondo ormai è diventato completamente mondano. Gli uomini non si preoccupano più del giudizio di Dio e non sono più in ansia per la loro giustificazione. Nello stesso tempo, però, esso è diventato il vero luogo della presenza della grazia di Dio. È la Chiesa che deve convertirsi al mondo. Spesso essa è in ritardo con quanto Dio sta già facendo nel mondo ed a proposito dell’omosessualità oggi molti la pensano così. Tra amare ed onorare Dio e amare e onorare il prossimo, oggi, in questo mondo mondano, è possibile solo la seconda possibilità. Secondo Rahner, poiché Dio è l’orizzonte apriorico della nostra esistenza, non se ne può parlare. È solo parlando dell’uomo che si dice qualcosa anche su Dio. È solo amando il mondo che si dice qualcosa anche sulla Chiesa.

Considerando queste ed altre dottrine della teologia di Rahner, si comprendono i presupposti di tante scelte che oggi molti nella Chiesa stanno facendo con l’occasione di questo periodo sinodale. Esse giustificano l’ammissione dei divorziati risposati ed anche dei conviventi omosessuali alla Santa Comunione. Si tratta però di dottrine che suscitano forti sospetti. Esse sono ispirate ad una filosofia – quella moderna di Kant, di Hegel e di Heidegger – che non sembra la più adatta a concepire la fede della Chiesa. In fondo, i due schieramenti che si sono manifestati durante il Sinodo straordinario possono essere anche considerati lo schieramento rahneriano e quello non rahneriano. È per questo che diventa importante la domanda che avevo posto all’inizio.

© LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA (15/11/2014)

3 commenti:

  1. P. Karl Rahner S.J ha fatto un errore con la Lettera del Santo ufficio del 1949 e Mystici Corporis di Papa Pio XII.

    Questo e un documento molto importante, che io accetto. Io non ho un problema con la Mystici Corporis di Papa Pio XII. Da qui il papa solo menziona una persona può avere un desiderio (battesimo di desiderio). Lui non dice che questi casi sono e fisicamente visibili a noi o che siano eccezioni al dogma extra ecclesiam nulla salus.Questo è un punto molto importante.

    Dal momento per numerosi Cattolici il battesimo di desiderio e di essere salvati in invincibile ignoranza sono casi espliciti, visti in carne e ossa. Così per loro il battesimo di desiderio è un’eccezione esplicita per il dogma extra ecclesiam nulla salus.

    E importante notare che Mystici Corporis non afferma che questi casi sono e fisicamente visibili.Presume che questi casi sono invisibili per noi e conosciuta solo a Dio.Non possono essere eccezioni de facto per tutti bisogna entrare nella Chiesa Cattolica con il battesimo di acqua, per la salvezza.

    Significa che non ci sono eccezioni. Il battesimo di desiderio non è un’eccezione a extra ecclesiam nulla salus. E irrelevante per il dogma.Perche non c’e alcuni case in nostro realita per diventare una eccezione.Questa è stata la confusione che emerge nella Lettera del Sant’Uffizio 1949 per il Archivescovo id Boston sul Don Leonard Feeney, durante il poptificate di Papa Pio XII.

    La Lettera per p.Rahner si presuppone che il battesimo di desiderio è esplicita per noi e così è un’eccezione all’interpretazione traditizionale di dogma sul exclusivo salvezza.

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  2. Concilio Vaticano II( Ad Gentes 7) e in perfetto accordo con il dogma sul exclusivo salvezza in la Chiesa Cattolica e non c'e eccezione sulla terra che noi conosciuto.

    Anche Nostra Aetate 2' tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini ', salvezza con 'imperfetto comunione con la Chiesa'(UR 3) ecc. non sono eccezione per il dogma extra ecclesiam nulla salus.Perche questi casi noi non sappiamo in tempo presente(2014).Quando loro non esiste in nostra realita loro non e una eccezione per fuori della chiesa non c'e salvezza.

    Ma non era cosi per p.Rahner.


    Quando parli con qualcuno sul questo sojjetto bisogna dire che

    1) Concilio Vaticano II (AG 7) e in accordo con il dogma extra ecclesiam nulla salus.

    2) Noi non conosciamo qualcuno in 2014 chi ha ricevuto salvezza in invincible ignoranza(LG 16) ecc. Questi case e un a possibilita ma non e defacto.Non existe in noi realita.

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  3. DECEMBER 6, 2014

    Concilio Vaticano II sulle Musalmani


    Il Concilio Vaticano II (Ad Gentes 7) indica che tutti musalmani e gli altri non cattolici, hanno bisogno fede cattolica e il battesimo di acqua per la salvezza cioe, per andare in Paradiso e evitare l'inferno.

    E ncessario che tutti si convertanto al Cristo conosciuto attraverso la predicazione della Chiesa, ed a lui e alla Chiesa, suo corpom siano incorporate attraverso il battesimo. Cristo stesso infatti, "ribadendo expressamente la necessità della fede e del battesimo-Ad Gentes 7 , Concilio Vaticano II.

    In Il Concilio Vaticano II non ci sono eccezioni menzionata per Ad Gentes 7.
    Tutti bisogna fede e battesimo. Spesso si dice che ci sono eccezioni a Ad Gentes 7 ,che dice che tutti bisogna Fede Cattolica e il battesimo di acqua. Ma ci sono delle eccezioni solo se una falsa premessa utilizatto nell'interpretazione.Solo con una falsa premessa.Senza questa falsa premessa Concilio Vaticano II e tradizionale.Vedi!
    Esempio di falsa premessa e conclusione.
    Seme di verbo ( seeds of the Word) Ad Gentes 11, Concilio Vaticano II.
    Falsa premessa : Noi posso vedere non Cattolici che hanno ricevuto salvezza in 2014 con 'seme di Verbo'.
    Falsa Conclusione: Concilio Vaticano II contraddire extra ecclesiam nulla salus. Concilio Vaticano II contradirre se stessa. Ad Gentes 11 (seme di verbo) e una eccezione per Ad Gentes 7 ( tutti bisogna fede e battesimo).

    Senza la falsa premessa.
    Semi di verbo e una possibilita. Una possibilita non e una realita in tempo presente.Non esiste in presente tempo per noi.Una possibilita non e una eccezione.
    Semi di Verbo non e una eccezione per il dogma extra ecclesiam nulla salus e neanche Ad Gentes 7.
    Non e conosciuto e visibile, non e rilevante per il dogma extra ecclesiam nulla salus o Ad Gentes 7.
    Conclusione: Concilio Vaticano II non contraddire il dogma extra ecclesiam nulla salus ma e in accordo con il dogma.

    Cosi con LG 8, LG 14, LG 16,NA 2,UR 3 ecc.Neanche e eccezione qui.
    -Lionel Andrades

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