Kasper, il papa, i cardinali. Misericordia a corrente alternata
(di Sandro Magister su l’Espresso) Il cardinale Walter Kasper ha reagito stizzito alla notizia dell’imminente pubblicazione negli Stati Uniti e in Italia di un libro dichiaratamente critico della sua proposta di superare il divieto della comunione ai divorziati risposati, scritto da cinque cardinali di prima grandezza, dall’arcivescovo segretario della congregazione per le Chiese orientali e da tre studiosi.
“Ne sono stato informato dai giornalisti: a loro è stato mandato il testo, a me no. In tutta la mia vita accademica una cosa simile non mi è mai accaduta”, ha detto in un’intervista a “La Stampa“.
E ancora: ” Se dei cardinali che sono i più vicini collaboratori del papa intervengono con questa modalità organizzata e pubblica, almeno per ciò che riguarda la storia più recente della Chiesa, siamo di fronte a una situazione inedita”.
Non solo. Nella stessa intervista Kasper si è fatto scudo – per la prima volta in forma così esplicita – dell’approvazione data da papa Francesco all’atto con cui egli ha aperto le ostilità: la relazione introduttiva al concistoro dello scorso febbraio, prova generale del prossimo sinodo sulla famiglia:
“Non ho proposto una soluzione definitiva, ma – dopo averlo concordato con il papa – ho fatto delle domande e offerto considerazioni per possibili risposte”.
Quel concistoro era coperto dal segreto, al quale tutti i cardinali presenti si sono attenuti. Tutti tranne lui, Kasper, che poche settimane dopo ha diffuso la sua relazione in forma di libro, con decisione già messa in atto prima ancora che “Il Foglio” pubblicasse la relazione in anteprima.
Era una relazione che rompeva di netto con il magistero dei due papi precedenti e rilanciava le tesi già sostenute dallo stesso Kasper oltre vent’anni fa – quando era vescovo di Rottemburg – in un duro scontro con Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Joseph Ratzinger, finito con la sconfitta dello stesso Kasper ma non certo con la sua umiliazione, vista la sua successiva promozione a presidente del pontificio consiglio per l’unità dei cristiani e a cardinale.
Per cui non si vede quale sorpresa possa recare la reazione pubblica di cardinali insigniti della porpora da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI in difesa di una bimillenaria dottrina e prassi della Chiesa sostenuta con forza dai due papi e da loro, e ora messa in discussione.
In questi stessi giorni, tra l’altro, oltre ai cinque cardinali del libro in corso di stampa – il cui indice dettagliato era stato anticipato da www.chiesa già l’8 settembre – ne sono usciti allo scoperto altri tre, sempre contro le tesi di Kasper: l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, il prefetto della congregazione per i vescovi Marc Ouellet e il titolare in curia della neonata segreteria per l’economia George Pell. I primi due in un numero speciale della rivista di teologia “Communio” e il terzo nella prefazione a un altro libro in uscita negli Stati Uniti e in Italia.
In una dichiarazione a RadioInBlu del 18 settembre, Kasper è tornato a indicare nella “misericordia” la chiave della sua proposta di superamento del divieto della comunione ai risposati:
“La misericordia, cuore del messaggio cristiano, è un tema centrale sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Molti santi hanno parlato della misericordia. Lo stesso papa Giovanni XXIII, all’inizio dei lavori conciliari, disse che la Chiesa deve adoperare i mezzi della severità, ma anche la medicina della misericordia”.
Ed è la misericordia l’oggetto del suo ultimo saggio di teologia, che papa Francesco elogiò in uno dei suoi primissimi discorsi da papa, consigliandone a tutti la lettura.
Ma da valente teologo qual è, Kasper non dovrebbe stupirsi se anche questo suo libro viene ora sottoposto a puntuta e argomentatissima critica.
È ciò che fa padre Serafino M. Lanzetta, frate francescano dell’Immacolata, docente di teologia dogmatica e direttore dal 2006 della rivista “Fides Catholica”, nell’ampia recensione pubblicata in questa pagina di www.chiesa:
> La misericordia secondo il cardinale Kasper
> La misericordia secondo il cardinale Kasper
Padre Lanzetta appartiene ai Francescani dell’Immacolata, il fiorente istituto religioso fatto a pezzi durante questo pontificato da un commissariamento vaticano di cui sono incerte le ragioni ma sicura l’assenza di misericordia.
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