In questi tempi di grave crisi della Chiesa Cattolica, talvolta siamo portati ad un certo scoraggiamento. Nostro Signore, però, non abbandona né la Chiesa né noi e la notizia di oggi ci riempie i cuori di gioia.
Infatti, tramite il decreto Paternas vices (prot. N. 215/11/L) della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti – a firma del card. Prefetto, Antonio Canizares Llovera e datato 1° maggio 2013 – il Sommo Pontefice Francesco – portando a termine un percorso iniziato già sotto il venerato predecessore Benedetto XVI – ha ordinato che il nome di san Giuseppe dovrà comparire nella III edizione tipica del Messale Romano (quella che è in vigore nell’originale latino dal 2002 e che è in corso di traduzione in italiano) non solo nella Preghiera Eucaristica I (Canone Romano) (questo succede già dal 1962, dopo il provvedimento del beato Giovanni XXIII), ma anche nella II, III e IV. La seconda preghiera apparirà così: “et cum beata Dei Genetrice Virgine Maria, beato Ioseph, eius Sponso, beatis Apostolis”. La terza così: “cum beatissima Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, cum beatis Apostolis”. La quarta così: “cum Beata Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, cum Apostolis”.
Attendendo la traduzione ufficiale in italiano che probabilmente verrà fornita dalla Congregazione medesima, provvediamo a fornire una nostra modesta traduzione non ufficiale. Per la seconda preghiera eucaristica: “insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con San Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli”. Per la terza: “con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con i tuoi santi apostoli”. Per la quarta: “con la beata Maria Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli”.
Dunque, tra qualche tempo in tutte le chiese – sperando ovviamente che alcuni reverendi sacerdoti non facciano di testa loro, disattendendo le indicazioni di Roma, magari in nome dell’ “ecumenismo” o di una “fede adulta” – dell’orbe cattolico risuonerà, nel momento più alto di tutta la celebrazione, il carissimo nome di san Giuseppe, padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo, patrono della Chiesa universale, terrore dei demoni, conforto dei moribondi.
Già sin d’ora il beatissimo sposo della santissima Vergine si degni di intercedere per tutta la Chiesa universale – ma crediamo non abbia mai smesso di farlo, in questi anni – affinché copiose grazie discendano su tutto il Corpo mistico del Signore Nostro Gesù Cristo.
Interceda pure il beato Giovanni XXIII, che supponiamo dal cielo si stia rallegrando di questo provvedimento del suo successore.
E. concludendo, un ringraziamento dal profondo del cuore per questo provvedimento al regnante Pontefice Francesco e pure al Papa emerito Benedetto XVI.
Infatti, tramite il decreto Paternas vices (prot. N. 215/11/L) della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti – a firma del card. Prefetto, Antonio Canizares Llovera e datato 1° maggio 2013 – il Sommo Pontefice Francesco – portando a termine un percorso iniziato già sotto il venerato predecessore Benedetto XVI – ha ordinato che il nome di san Giuseppe dovrà comparire nella III edizione tipica del Messale Romano (quella che è in vigore nell’originale latino dal 2002 e che è in corso di traduzione in italiano) non solo nella Preghiera Eucaristica I (Canone Romano) (questo succede già dal 1962, dopo il provvedimento del beato Giovanni XXIII), ma anche nella II, III e IV. La seconda preghiera apparirà così: “et cum beata Dei Genetrice Virgine Maria, beato Ioseph, eius Sponso, beatis Apostolis”. La terza così: “cum beatissima Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, cum beatis Apostolis”. La quarta così: “cum Beata Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, cum Apostolis”.
Attendendo la traduzione ufficiale in italiano che probabilmente verrà fornita dalla Congregazione medesima, provvediamo a fornire una nostra modesta traduzione non ufficiale. Per la seconda preghiera eucaristica: “insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con San Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli”. Per la terza: “con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con i tuoi santi apostoli”. Per la quarta: “con la beata Maria Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli”.
Dunque, tra qualche tempo in tutte le chiese – sperando ovviamente che alcuni reverendi sacerdoti non facciano di testa loro, disattendendo le indicazioni di Roma, magari in nome dell’ “ecumenismo” o di una “fede adulta” – dell’orbe cattolico risuonerà, nel momento più alto di tutta la celebrazione, il carissimo nome di san Giuseppe, padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo, patrono della Chiesa universale, terrore dei demoni, conforto dei moribondi.
Già sin d’ora il beatissimo sposo della santissima Vergine si degni di intercedere per tutta la Chiesa universale – ma crediamo non abbia mai smesso di farlo, in questi anni – affinché copiose grazie discendano su tutto il Corpo mistico del Signore Nostro Gesù Cristo.
Interceda pure il beato Giovanni XXIII, che supponiamo dal cielo si stia rallegrando di questo provvedimento del suo successore.
E. concludendo, un ringraziamento dal profondo del cuore per questo provvedimento al regnante Pontefice Francesco e pure al Papa emerito Benedetto XVI.
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