mercoledì 29 febbraio 2012

Esame di coscienza e Confessione

QUARESIMA 2012
Esame di coscienza e Confessione




NON DIRE MAI
Io non mi confesso, perché non ho nulla da dire al Confessore. Io non ho peccati, perché non ammazzo, non rubo e non faccio male a nessuno…
La Parola di Dio ci dice: “Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. E se diciamo che non abbiamo peccato facciamo di Gesù un bugiardo e la sua parola non è in noi” (1 Gv 1, 8-10).
Padre Pio é stato un grandissimo Santo, che ha portato sul suo corpo per ben 50 anni le stimmate di Gesù. Ebbene egli si confessava ogni giorno! Tu pensi forse di essere più santo di lui, dato che non ti confessi mai…?

Io andare dal prete a fargli sapere i fatti miei? Mai!
Per la salute del corpo tu non riveli al medico le miserie del tuo corpo e quanto c’è di più delicato? Eppure il tuo corpo diventerà polvere… E perché non vuoi fare altrettanto col medico della tua anima, il Sacerdote che è Ministro di Dio? E qui si tratta della salvezza o della perdizione eterna!
Pensaci…
Cos’è la confessione?
  • É il Sangue di Cristo che lava le anime!
  • “La sconfitta più grande che ci ha inflitto Dio è il sacramento della Confessione, perché se un’anima in peccato mortale ci appartiene, con una confessione ben fatta, subito ci viene strappata!” (Il Demonio a San Nicola di Flue) Il Demonio ha terrore della confessione, quindi fa di tutto per non farci confessare o per farci confessare male. Questo è il punto debole del Demonio ed è lì che dobbiamo attaccarlo!


Prima di continuare con le raccomandazioni preziosi di un sacerdote, vi racconto cosa mi è successo subito dopo la mia conversione dal Protestantesimo al Cattolicesimo e che in seguito ha compromesso il mio atteggiamento verso la confessione.
Prima dell’ingresso ufficiale nella Chiesa Cattolica, che consiste nel Credo, la Santa Cresima e la Prima Comunione, ho fatto la confessione generale dal Padre che mi aveva seguito lungo tutto il percorso. Quanto bene fa all’uomo una confessione generale… ossigeno puro per l’anima.
Il 27 Aprile 1985 quindi segnò questa svolta importante della mia vita. Mi sembrava di vivere in un sogno, dopo tante ricerche della verità, l’avevo trovata! Eccomi pronta a scoprire il mercato cattolico. Pronta, si fa per dire, perché ancora non sapevo a che cosa andassi incontro.
Dopo due settimane andai per la prima volta a confessarmi da “normale” credente cattolica in una chiesa di Milano. Ero emozionata e tremavo. Mi inginocchiai e incominciai ad elencare i miei peccati. Alla fine il sacerdote mi disse: “Senti, non ho del tempo da perdere, o sei già santa oppure mi stai prendendo per i fondelli. Vattene!”
Uscì dal confessionale in lacrime, non capivo, e non presi la S. Comunione. Vi confesso che ancora oggi mi avvicino al confessionale con tanta angoscia di non aver compiuto i peccati che piacciono ai sacerdoti. Su un cuore aperto verso il mistero di Cristo, un cuore cattolico nuovo di zecca, queste parole del sacerdote erano veleno e si sono incise nella mia anima perché anche se ho commesso dei peccati veniali, dovevo ancora crescere nella fede, e avevo bisogno di confessarmi.
Dopodiché chiedevo a chiunque che peccati avesse commesso per prenderli in prestito e alla fine, con ragione, potevo almeno confessare di aver detto delle bugie. Sono stata ingenua e si paga caramente.
Cari sacerdoti, voi siete preziosi, ma accertatevi chi è la persona che avete di fronte a tu per tu nel confessionale, vi prego.

Ora torniamo alle raccomandazioni per l’esame di coscienza e una buona confessione:
PER CONFESSARSI BENE
Quando Gesù scese dal monte, un lebbroso gli si prostrò ai piedi dicendo: “Signore, se Tu vuoi puoi guarirmi”. E Gesù, stesa la mano, lo toccò e disse: “Lo voglio, sii sanato”. E subito fu guarito dalla sua lebbra. Poi Gesù disse al miracolato di presentarsi al sacerdote e di fare l’offerta per la sua purificazione, secondo la legge di Mosè (Mt 8, 1-4). La lebbra è figura del peccato. Il lebbroso è il peccatore che ha bisogno di guarire. Come Gesù ordinò al lebbroso guarito di presentarsi al sacerdote, così ha stabilito che l’anima resti guarita solo se il ministro di Dio, a cui ci presentiamo, perdona i peccati a nome Suo.
É necessario accostarsi alla Santa Confessione, cioè a Dio, con rispetto, con preparazione, con umiltà Dio così disse a Mosè presso il roveto ardente: “Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo dove tu stai, é una terra santa!” (Es 3,5).


1. L’esame di coscienza
Fare l’esame di coscienza significa ricercare diligentemente i peccati commessi dopo l’ultima confessione fatta bene. Questa ricerca deve essere fatta evitando ogni fretta e mancanza di attenzione.

2. Dolore dei peccati
Il dolore dei peccati consiste nel provare grande dolore per le colpe commesse. Il dolore è perfetto se uno sente che ha offeso il Padre che ci ama infinitamente; è imperfetto se nasce dalla paura dei castighi e dell’Inferno. É necessario avere dolore di tutti i peccati, sia di quelli mortali (detti così perché danno la morte all’anima. Perché il peccato sia mortale sono necessarie tre condizioni: 1) materia grave; 2) piena avvertenza; 3) deliberato consenso. Se manca anche una sola di queste condizioni il peccato non è mortale). sia di quelli veniali (i peccati meno gravi). Molti credono che il dolore si riduce nella breve e veloce recita dell’atto di dolore. Quanto si sbagliano! Padre Pio piangeva a singhiozzi quando uno non provava dolore nella confessione. E con te farebbe la stessa cosa?

3. Proponimento di non commetterne più
Il proponimento è la volontà decisa a non fare più peccati. Non basta avere una volontà generica di correggersi, ma bisogna essere disposti ad usare tutti i mezzi per evitare i peccati. San Domenico Savio diceva: “Preferisco morire, anziché commettere un solo peccato!”. Siamo obbligati a fuggire le occasioni di peccato perché “chi ama il pericolo, in esso perirà” (Sir 3,25).

4. La confessione dei peccati
Consiste nel dire al sacerdote i peccati commessi per averne l’assoluzione. Alcuni dicono che si confessano a Dio direttamente, ma sbagliano perché Gesù non ha mai detto di fare così. Ha dato invece agli Apostoli ed ai loro successori il potere divino di perdonare i peccati dicendo: “A chi voi perdonerete i peccati, saranno perdonati: a chi non li perdonerete non saranno perdonati” (Gv 20, 21-23).
Chi è in peccato grave non deve ricevere la Santa Comunione senza essersi prima confessato, anche se ne prova un grande dolore! É il caso di chi fa la Santa Comunione in peccato grave e poi va a confessarsi. É meglio non fare la Santa Comunione anziché farla in peccato!
É vivamente raccomandata la confessione frequente anche delle colpe quotidiane (peccati veniali) perché ci aiuta a formare una retta coscienza cristiana, a lottare contro le cattive inclinazioni, ad avanzare nella vita spirituale. Chi volutamente nasconde un peccato grave, non fa una buona confessione e se fa la Santa Comunione in peccato, ricordi che: “Chi mangia e beve indegnamente il Corpo e Sangue di Cristo, mangia e beve la propria condanna” (1 Cor 11, 29).

5. La soddisfazione o penitenza
Bisogna fare il possibile per riparare le proprie colpe. La semplice giustizia umana lo esige. Non basta essere perdonati in confessione, l’obbligo della riparazione dura. Come si fa a riparare, ad esempio un peccato di aborto? Qui ci vuole un pentimento ed una riparazione che duri tutta una vita!
Se non ripariamo i peccati commessi in questa vita, li sconteremo in Purgatorio. Molti cristiani lo sottovalutano. Eppure la Madonna di Fatima, a Lucia che le chiese dove si trovava una sua amica morta, rispose: “Non è con me in Paradiso. É in Purgatorio e ci resterà fino atta fine del mondo!”.

PRIMA DELLA CONFESSIONE:
Cerca un momento tranquillo: mettiti davanti al Crocifisso e prega così:
1. Signore Gesù, che sanavi gli infermi e aprivi gli occhi ai ciechi, tu che assolvesti la donna peccatrice e confermasti Pietro nel tuo amore, perdona tutti i miei peccati, e crea in me un cuore nuovo, perché io possa vivere in perfetta unione con i fratelli e annunziare a tutti la salvezza.
“Vi dico: ci sarà più gioia in Cielo per un peccatore che si converte, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7) Ora alla luce di Dio fà il tuo esame di coscienza.

ESAME DI COSCIENZA
2. Da quanto tempo non ti confessi bene? L’ultima volta hai detto tutti i peccati gravi commessi? – Nelle confessioni passate hai mai nascosto volutamente qualche peccato mortale? – Da quanto tempo non ricevi la Comunione? – L’hai fatta sempre bene? – Hai mancato di rispetto al SS. Sacramento accostandoti alla comunione parlando, ridendo, senza preparazione e senza pensare chi stavi per ricevere? – Hai mai profanato l’Eucarestia commettendo sacrilegio? – Sai vivere con austerità soprattutto nei giorni comandati dalla Chiesa? – Fai qualche penitenza il venerdì? – Hai mangiato carne nei venerdì di quaresima? – Hai fatto digiuno il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo?


L’esame di coscienza

IO SONO IL SIGNORE DIO TUO: …

1. “Non avrai altro Dio fuori di Me”.
  • Credi in Dio, Padre, Provvidenza e Salvatore tuo e di tutti gli uomini?
  • La tua vita è orientata a Dio?
  • Lo ami come Figlio?
  • L’hai messo al primo posto tra i valori della tua vita?
  • Credi nel Padre, Figlio, Spirito Santo?
  • Preghi mattina e sera?
  • Vivi le virtù cristiane della fede, speranza e carità?
  • Consideri la fede come un dono prezioso da coltivare?
  • Ti impegni a crescere nella fede?
  • Hai avuto e nutrito dubbi sulla tua religione cattolica?
  • Hai letto (non per studio o informazione) libri, articoli, riviste contrarie alla tua fede, a Cristo, alla Chiesa?
  • Cerchi di conoscere, di studiare e farti spiegare la dottrina della tua santa madre Chiesa?
  • Hai parlato male della religione, del Papa, dei Sacerdoti?
  • Hai allontanato qualcuno dalla pratica religiosa?
  • Hai partecipato a riti satanici?
  • Hai aderito a sette eretiche o scismatiche?
  • Ti sei iscritto a società segrete illegali?
  • Speri nell’amore di Dio oppure ti scoraggi e disperi davanti alle difficoltà della vita, imprecando e ribellandoti?
  • Adori veramente solo Dio, sentendoti perciò libero da ogni forma di superstizione che blocca la libertà di pensare e di vivere?
  • Sei superstizioso?
  • Porti addosso amuleti, portafortuna, oggetti scaramantici?
  • Credi davvero all’oroscopo?
  • Ti sei lasciato impressionare e hai scritto e continuato le famigerate “catene” di S. Antonio o di S. Rita o altre simili stupidità?
  • Sei andato da indovini, o maghi, chiromanti, fattucchiere?
  • Hai partecipato a sedute spiritiche? Hai cercato di evocare e di entrare in contatto con i morti?
  • Hai aiutato la Chiesa, sovvenendo alle sua opere (Missioni, Lebbrosi, Seminari, Vocazioni, Orfani, ecc.)?
2. “Non nominare il Nome di Dio invano”.
  • Hai rispetto e amore per il nome di Dio e della Madonna?
  • Hai bestemmiato?
  • Hai detto affermazioni false o eretiche su Dio, quali per esempio: “Dio non fa le cose giuste”, “Dio è crudele”, “Dio è cattivo”, “Dio si diverte alle sofferenze degli uomini”, “Dio si dimentica dei buoni”, ecc.?
  • Hai raccontato fatti e barzellette blasfeme?
  • Usi un linguaggio volgare, turpe, immondo (= turpiloquio) indegno di un battezzato?
  • Hai fatto giuramenti senza necessità?
  • Hai mantenuto i voti e le promesse fatte?
3. “Ricordati di santificare le feste”.
  • Le 24 ore della domenica e dei giorni festivi costituiscono “il giorno del Signore”: le hai rese sante con la preghiera e facendo opere buone, coltivando i valori sacri della vita (famiglia, amicizia, cultura, natura, solidarietà, pace, ecc.)?
  • Ti sei liberato dalla fatica godendo la libertà di figlio di Dio?
  • Hai partecipato alla Messa, vivendo un’ora insieme agli altri credenti?
  • Alla Messa ti sei distratto, hai chiacchierato, hai disturbato gli altri? Hai commesso peccati mortali di domenica, disonorando il giorno del Signore?


(segue)

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